4. Il capo maleducato

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Esco velocemente dall'edificio, salgo in macchina e  mi dirigo verso casa.
Devo raccontare tutto a Tiffany, magari mi darà uno dei suoi consigli utili...

DRRINNN DRRINNN!
CHIAMATA DA TIFFANY
Ecco, parli del diavolo e spuntano le corna!

Rispondo con un sospiro di sollievo:
"Ciao Tiffany"
"Ehi che c'è? "
"Ah, guarda, sapessi che tipo è quello Styles!"
"In che senso?...noioso?"
"Ahaha! Tutt'altro che noioso! " Rispondo ridacchiando nervosamente
"Mmmm ah allora sexy!"
"Si esatto anche quello, ma è anche un...non so, mi da l'idea di uno che vuole tutto sotto controllo e che quello che vuole prima o poi c'è l'avrà!"
"Uuuuu! Tipo tosto allora"
"Si, e in più mi ha quasi obbligata a lavorare da lui 3 giorni alla settimana!"
"Mi spiace! Ma tu sei una donna forte, sono sicura che c'è la farai!
Sorry, ma adesso devo andare....ciao! A domani!"
E riattacca.

Mamma mia che giornataccia!
Arrivata a casa mi metto il pigiama, mangio...tanto...guardo un pò di tv e poi a nanna!

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Martedì passa velocemente, per colpa del mio nuovo lavoro con Harry ho dovuto riorganizzare tutte i miei orari di lavoro e quelle dei miei dipendenti.

Arrivata a casa mi fiondo nel mio lettone e cerco di dormire. Sono sicura che domani sarà una giornata impegnativa.

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Mi sono svegliata presto apposta per prepararmi bene.
Voglio sembrare impeccabile.
La gente, là alla Styles, è  importante e snob e sono sicura che mi giudicheranno, guardando come sono vestita.
E io non voglio farmi mettere i piedi in testa!

Faccio colazione e poi mi vesto.
Scelgo un turbino nero con le spalline, che mi arriva alle ginocchia, con la scollatura leggermente a "v".

Mi trucco e mi sistemo i capelli.

Poi scelgo gli accessori e prendo dall' armadio un lungo cappotto nero con i bordi di pelliccia (qui a New York fa freddo), una borsa e dei guanti di pelle.

Salgo in macchina e mi dirigo alla Styles Enterprise.

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"Avanti"
Sento dire da dietro la porta in modo burbero.

Apro la porta con decisione e dico:

"Buongiorno! Mi hanno detto di venire da te, così mi spiegavi dove posso lavorare!"

Wow! Complimenti a me per aver parlato così!
Sono fiera di me stessa.
Peccato che il risultato non è quello desiderato.

Harry è ancora seduto sulla sua costosissima scrivania e sta scrivendo.
Non mi degna di uno sguardo.

"Harry...?"

Chiedo un pò titubante.
Non mi risponde.

Oooooh! Maleducato, cafone che non sei altro!
Guarda che esisto!
Non ci sei solo tu e il tuo lavoro!

Mi viene una voglia tremenda di mandarlo a quel paese, ma mi trattengo e mi limito a dirigermi verso la porta con passo veloce e deciso.

Sarò anche una sua dipendente, ma di sicuro non mi faccio prendere per i fondelli in questa maniera!

La porta sembra distantissima.
Appoggio la mano sulla maniglia.

"Margot!" Dice severo Harry.

Ehi! Guarda che qui l'unica che può alzare la voce sono io!
Tu sei in torto...razza di maleducato!

Non rispondo ma mi fermo, dandogli le spalle.

Sento dei passi leggeri e decisi.

Lui si avvicina a me, sento il suo respiro sul collo. Ho i brividi.

"Chi ti a detto di andare?"

Sussurra in un mix di severità e sensualità.

Non riesco a muovere la bocca. La sento impastata. Le ginocchia sono molli. Le braccia pesanti.

"Io...tu...tu non mi prestavi...attenzione..."
Dico con un filo di voce.

"Margot cara...sono sicuro che sei una ragazza intelligente...e penso che hai capito che stavo lavorando"
Mi dice Harry severo.

" Sì...ma...ma..."
Okay non riesco a trovare una risposta...

"Mmmmm vedo che hai capito...che sei tu quella in torto..."
Mi dice sottovoce

Beh sarà anche vero, ma tu sei maleducato...

E' strano qello che provo per lui in questo momento. I miei sentimenti sono un mix di odio, paura e sorpresa.

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