Capitolo 6

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Continuavo a rigirarmi nel letto non riuscendo a prender sonno. Tutti quei pensieri continuavano a tormentarmi e non avevo modo di farli smettere. Sospirai rassegnandomi e mi misi a sedere sul morbido materasso.

Mi domandavo perché sia Catherine che Tyler mi avevano messo in guardia su Shawn. Potevo anche pensare che fosse una trappola a favore di Catherine, ma Tyler? Insomma, che guadagno poteva trargli?

E poi Kate? Non ha voluto parlare, perché? Cosa sa che io non so? E che credo dovrei sapere?

Shawn Mendes: il nuovo ragazzo del mistero, pensai.

Tolsi le coperte dalle gambe e scesi giù dal letto. La stanza era avvolta nel buio ma grazie a quella fioca luce lunare che trapelava dalla finestra riuscivo a vedere dove mettevo i piedi in quella semi oscurità. Camminai fino alla finestra, mi appoggiai al davanzale con i gomiti e restai lì, ad ammirare la luna.

Avevo una splendida vista su tutta Toronto, i grattacieli facevano capolino nel cielo e alcune luci colorate si riuscivano a vedere persino da quella distanza. Gli abitanti erano come se non dormivano quella notte, compresa io.

Le macchine sfrecciavano veloci fra le strade deserte facendo echeggiare il rombo dei motori nel silenzio di quella gelida notte.
Sospirai e mi voltai a guardare l'ora nella sveglia digitale sopra il comodino accanto al letto. I numeri verdi lampeggiavano: 4.30 a.m.

Mi grattai la nuca e cercai di tornare a letto ma non appena vi arrivai davanti capii che non avevo sonno. Scesi giù in cucina, i miei genitori stavano ronfando beatamente. Presi un bicchiere d'acqua fresca. Risciacquai il bicchiere e mi appoggiai ad un piano della cucina.

Qualche secondo dopo risalii in camera. Mi avvicinai al letto ma qualcosa spiccava sulle lenzuola lilla. Un foglio era accuratamente poggiato sul mio cuscino. Di scattò mi girai alle mie spalle ma non vi trovai nulla di interessante. Mi guardai intorno, sembravo ridicola.

Mi accomodai sul letto dopo aver preso quel figlio e lo aprii lentamente.

So cosa fai il pomeriggio, sta' lontana da Shawn. Chiaro? Non te lo fare ripetere due volte.
- C

Sbarrai gli occhi, forse fin troppo. Mi avvicinai alla finestra e la trovai socchiusa. La aprii del tutto e mi sporsi, una scala a pioli era solidamente appoggiata al muro sotto la mia finestra.

Stronzi, pensai.

***

Quando suonò la campana della fine delle lezioni non avevo ancora deciso cosa fare. Forse Shawn non era semplicemente misterioso, ma ben sì pericoloso.
Non avevo avuto nemmeno quella mattina l'occasione di chiedere spiegazioni a Tyler, ma dovevo trovare uno squarcio di tempo per farlo, per forza. Non potevo continuare a passare le notti insonni, non per questo motivo soprattutto.

- Annie! - mi richiamò Chanel e finalmente la degnai di uno sguardo - È da tre ore che cerco di chiamarti. Ma a che pensi? -

- Scusami. Che stavi dicendo? - chiesi. Roteò gli occhi - Niente dai, a presto -.

Alla fine presi la decisione di andare in aula musica. Dovevo andare dopotutto, il giorno prima non mi ero neanche presentata e sicuramente Shawn non si sarebbe divertito molto da solo. Oh, ma che stavo dicendo! Che mi importava se Shawn aveva passato il pomeriggio solo?!

Aprii la porta titubante. Shawn era seduto, con i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani. Mi avvicinai e scivolai al suo fianco e solo allora si accorse della mia presenza. Misi una mano sulla sua spalla e sorrisi. Non mi interessava sapere il motivo che lo affliggeva, la cosa che contava era fargli capire che io ero lì per lui.

Quel ragazzo con la chitarra in manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora