- È stato tutto un casino, lo ammetto: Catherine, tuo padre, la sfida, la scuola, adesso tua madre. Ma cavolo quanto sei forte, Annie?! So che nulla di tutto questo è ancora finito ma sei sempre stata tu a trovare una soluzione. Mi hai aiutato in tutto e io non ho fatto nulla per te. Mi sento uno schifo... - continuò mentre giocavo con i cortissimi capelli della sua nuca, ancora stretta tra le sue braccia.
- No, Shawn, sei sempre stato qui accanto a me. Anche se è stato tutto un casino fin dall'inizio, tu mi hai aiutato sempre. Da quel giorno che ho sentito quella musica nei corridoi non sono più riuscita a toglierti dalla testa... - replicai.
Lo vidi sorridere - Neanch'io sono riuscito a cancellarti dai miei pensieri -.
- Sono stata un'egoista, perdonami. Sei dentro tutto questo casino solo per colpa mia, non avrei dovuto aprire quella porta. Dovevo far finta di non aver sentito quella melodia e andarmene via -
- Non è stata colpa tua, Annie. Era scritto nel destino -
- Forse hai ragione. Però non sapevo quale, come e chi fosse il mio destino. Non sapevo che dietro quella porta si nascondesse il mio destino - affermai sorridente prima di sentire le sue labbra pressare sulle mie.
Ci staccammo dopo un altro lungo e interminabile bacio.
- È meglio che entriamo: si è messo a nevicare - mi informò sciogliendo quell'abbraccio e togliendo alcuni fiocchi di neve dai miei capelli. Annuii semplicemente guardandomi intorno.
Quei piccoli e candidi fiocchi di neve scendevano giù in modo lento per poi andarsi a depositare sul prato verde, ormai umido.
Con un suo braccio intorno alla mia vita entrammo in ospedale per poi correre nell'atrio del quarto piano verso la sua famiglia. Ashley si era svegliata e ora era seduta su una delle tante poltroncine blu ancora apparentemente assonnata.
Le sorrisi gentile.
- Tutto bene? - domandò Sarah alzandosi e venendomi incontro, mentre il braccio di Shawn scivolava via dalla mia vita.
Mi limitai ad annuire mostrando un sorriso forzato. Fece scorrere la sua mano sinistra su e giù lungo il mio braccio destro per darmi conforto.
- Nevica! - udii. Due bambini erano schiacciati alla finestra che dava sul giardino ad ammirare la neve. Un maschietto e una femminuccia. Entrambi biondi con gli occhi azzurri, dovevano essere gemelli.
- Siii! - strillò Ashley correndo verso la vetrata per vedere anche lei al meglio la neve immacolata.
- C'era da aspettarselo... - commentò Sarah dando un'occhiata fuori.
Annuii concordando. - Che ore sono? - chiese Shawn.
Il padre guardò l'orologio da polso e poi rispose - Le quattro. Forse è meglio che torniamo tutti a casa per la notte -.
- Voi andate se volete. Io preferisco restare qui, almeno fino a domattina. Non si sa mai ci siano notizie - annunciai convinta.
- Annie, è meglio che venga anche tu. Ti riposi un po', ti cambi e domani mattina saremo qui - ribadì la moglie.
- Davvero, voglio restare qui. Voi andate tranquilli - ripetei.
I due coniugi si scambiarono gli sguardi, entrambi un po' preoccupati.
- Resteremo anche noi qui, allora - dichiarò Mr Mendes.
- No, andate. Avete bisogno di riposare - insistetti.
- Ha ragione, voi andate. Resto qui io con lei - si intromise sicuro il mio ragazzo.
Faceva uno strano effetto chiamarlo in quel modo. Il mio ragazzo. Non riuscivo ancora a crederci. Chiamarlo in quel modo era una sensazione bellissima però.
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Quel ragazzo con la chitarra in mano
FanficAnnie non se lo aspettava, non se lo sarebbe mai immaginato. Non avrebbe mai potuto prevedere che aprendo quella porta la sua vita sarebbe cambiata. "Non sapevo che dietro quella porta si nascondesse il mio destino" *** INFORMAZIONI E AVVERTENZE Tu...