Capitolo 19

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Scesi dall'auto e mi guardai un ultima volta. Il vestito era della mia misura e con una elegante acconciatura e il fine trucco realizzato da Melanie ero una perfetta imperatrice quale interpretavo. Di fianco ad un vampiro vestito in nero stordiva un po' la cosa ma eravamo un accoppiamento carino dopotutto.
Sistemai anche una delle foglie laccate in oro tra i capelli. - Tranquilla sei bellissima - mi rassicurò Shawn facendomi arrossire - Grazie -.

Anche lui era bellissimo nei panni di un vampiro. La faccia ricoperta da cipria bianca, le finte gocce di sangue che gli scorrevano dalla bocca e le vesti nere gli davano un'aria più misteriosa e intrigante del solito.

Ci avvicinammo all'abitazione, uno di fianco all'altra. La casa era enorme e decorata molto bene, anche meglio di casa James.

Certi mostri sembravano reali. Il giardino era curato, e camminando sul fresco prato inglese giungemmo all'interno. La casa era affollata e seppur molto grande non si riusciva neanche a respirare. Alcuni erano già ubriachi, altri si stavano scatenando in pista e altri ancora bevevano. Non era esattamente un luogo adatto al mio carattere. Shawn mi strinse la mano con la sua per rassicurarmi (dovevo aver fatto proprio una brutta faccia!) e mi guidò fino ad una piccola stanza: la cucina.

- Ehi cugino! - esclamò un ragazzo biondo, alto e muscoloso. - Ciao Dylan - esclamò il mio amico lasciando la mia mano e abbracciando goffamente il cugino. - E chi è questo splendore? - domandò non appena si staccarono. - Una mia amica: Annie - rispose Shawn prima che lo potessi fare io, il biondino si chinò e mi baciò il dorso della mano pallida con una smorfia maliziosa. Alzai gli occhi al cielo imbarazzata e divertita allo stesso tempo dalla scena e non appena mi lasciò, vedendo la mia espressione iniziò a ridacchiare insieme al cugino. Mi unii anch'io timidamente.

- Di là ci sono cose da bere, servitevi. A dopo - si dileguò Dylan con un sorriso smagliante.

Girai i tacchi subito dopo e mi incamminai verso quello che doveva essere il salotto.

Era stato trasformato in una grande e spaziosa pista da ballo. Improvvisamente mi venne voglia di ballare, non lo facevo da giorni ma senza Shawn non sarebbe stata una buona idea. Una ragazza mi si avvicinò esitante. La guardai meglio e la riconobbi subito dai capelli rossi. - Karen - la salutai. - Allora sei tu Annie! Non ti avevo riconosciuta, sei bellissima stasera - squittì ad alta voce per farsi sentire al di sopra del suono della musica.
- Grazie - strillai in risposta con un sorrisino.

Karen era una ragazza apposto, che frequentava il mio stesso corso di spagnolo, di certo non pensavo di trovarla a quella festa. Erano tutti ragazzi di ultimo anno, ad eccezione di qualcuno come me.

- Mi ha fatto piacere vederti. A dopo - urlò e poi venne risucchiata da quella calca di gente che a parer mio neanche stava ballando. Qualcosa di forte e fastidioso si richiuse in una potente stretta sul mio braccio. Una mano forte e callosa teneva stretto il mio braccio. Sforzai la vista per vedere meglio a causa del fumo, ma non servii a molto, visto il suo costume.

Iniziò a trascinarmi via e cominciai subito a dimenarmi con tutta la mia forza per cercare di liberarmi ma era molto più forte di me. Si girò strattonandomi e ritrovandosi faccia a faccia con me, ma non riuscivo a riconoscere la sua identità, vedevo solamente la sua maschera da mummia e i suoi occhi monotoni. L'unica cosa che rimaneva era gridare in cerca d'aiuto ma nessuno se ne accorse a causa della musica che tanto amavo.

Mi tirò su per le scale con pochissima difficoltà e mi cacciò in una stanza senza un minimo di delicatezza. Mi rialzai da terra con il fondo schiena indolenzito a causa dello scontro con il pavimento. Corsi verso la porta di legno chiaro ormai chiusa. Quando abbassai la maniglia per uscire era troppo tardi; mi aveva chiuso a chiave. Sbuffai innervosita continuando ad abbassare convulsivamente la maniglia, senza risultati positivi.

Quel ragazzo con la chitarra in manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora