Capitolo 26

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Una grande dedica per delle grandi lettrici. Dedicato a voi Giratempo55, laura24020, Lucyladivergente, Madelaine1106

Finii di bere la mia tazza di latte tutta d'un sorso. Ashley si alzò e dopo aver preso lo zaino e salutato tutti, si diresse a scuola accompagnata dal padre.

Sospirai alzandomi da tavola. Non sapevo cosa fare e con chi andare a scuola. Shawn non era ancora sceso e da sola non sapevo proprio da dove prendere per arrivare a scuola. Lì vicino ci doveva essere qualche fermata dell'autobus, ma dove?

- Chiamo Shawn - disse Sarah alzandosi da tavola e andando verso le scale. Ero indecisa se lasciar perdere e farmi dare un passaggio da Tyler o andare a chiamare io stessa Shawn a suon di botte. Non sapevo come sarebbe stato quel giorno, mi avrebbe parlato? Avremmo chiarito? Aspettavo le sue scuse, io sarei stata una statua.

Qualche minuto dopo mi ritrovai in cucina in compagnia di Sarah e Shawn. I secondi successivi passarono in totale silenzio, poi salutai Sarah e senza aggiungere altro mi alzai e uscii di casa seguita da Shawn.

Mi fermai alla fine del vialetto, facendolo passare avanti, visto che non sapevo dove andare.

Sembrò capire le mie intenzioni, infatti dopo avermi superata prese a camminare meno velocemente per non lasciarmi indietro. Quindi iniziai a seguirlo a testa bassa.

Non sapevo dove era questa maledetta fermata dell'autobus ma mi ero già innervosita. Infilai le cuffie nelle orecchie e schiacciai play facendo ripartire una canzone già in corso.

- Piango, cado, urlo in silenzio... - la voce di Shawn risuonò nelle mie orecchie attraverso le cuffie del mio Mp3.

Quella maledetta musica che non avevamo neanche finito di comporre risuonò nelle mie orecchie, facendomi infuriare più di quanto non fossi già.

Decisi di accantonare l'idea di ascoltare un po' di musica, ma quando riposai il lettore Mp3 nello zaino eravamo già arrivati alla nostra meta. Salii sull'autobus preceduta da Shawn.

Quando si sedette, il posto accanto a lui era ancora vuoto ma preferii trovare un'altra postazione lontana da lui per non stargli accanto.

Lo trovai accanto ad un ragazzo, ma non mi importava chi fosse.

- Ciao! Tu sei Annie vero? - esclamò poco dopo facendomi imprecare contro me stessa. Mi voltai per guardarlo, non capivo chi fosse. Ero sicura che lo avessi già visto da qualche parte, ma dove?

- Ti ricordi di me? - chiese con un sorriso a trentadue denti. Corrugai le labbra scuotendo il capo, in segno di dissenso.

- Sono Josh, quello del ballo - mi informò. Una lampadina si accese nella mia mente. Certo che lo conoscevo! Avevo ballato con lui al ballo d'inizio anno.

- Ah, sì! Ora ricordo! - esultai. Sorrise annuendo pimpante.

- Sei dell'ultimo anno vero? - domandai.

- Esatto - confermò.

Il veicolo strapieno fermò la sua corsa davanti alla nostra scuola. Sbuffai alzandomi. Non ci voleva proprio questa cavolo di scuola oggi, mi lamentai mentalmente.

Scesi dell'autobus, ritrovandomi accanto a Josh. - Ci vediamo - salutò, alzai una mano per ricambiare il saluto. Corsi oltre il cancello adocchiando subito il mio gruppo di amici, riuniti in un cerchio.

- Ciao - salutai pimpante, cercando di nascondere il mio malumore. - Ciao! - risposero loro all'unisono.

- È venerdì Annie. Esci stasera? - mi chiese Chanel. Scossi la testa - Non credo -.

Quel ragazzo con la chitarra in manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora