Capitolo 30

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Sciacquai i capelli da tutta quella schiuma e uscii dalla doccia avvolgendomi in una tovaglia.

Prima di uscire dal bagno avvolsi i capelli in una tovaglia più piccola.

Arrivata in camera indossai l'intimo, un paio di jeans e una felpa di due taglie in più alla mia.
Asciugai i capelli lasciandoli ricadere mossi sulle spalle e dopo aver sistemato per bene la camera scesi in salotto dove Mr Mendes, Shawn e Ashley stavano guardando il telegiornale. Sicuramente Sarah stava preparando la cena.

Shawn e il padre erano sul divano, al contrario di Ashley che era seduta a gambe incrociate sul tappeto davanti il divano. Mi accomodai accanto a Shawn sul divano, per rilassarmi un po', anche se durante tutta la giornata non avevo combinato nulla, oltre che studiare un po'.

- Ashley hai finito il progetto? - domandò il padre alla figlia. Mr Mendes non era un uomo molto socievole, parlava poco o niente. Ma era un buon osservatore, a quanto avevo capito. Doveva avere un buon rapporto con i figli, soprattutto con Ashley.

Sotto sotto, doveva essere un uomo dall'animo buono.

- Sì, grazie papi. È venuto bellissimo, prenderò sicuramente un voto alto - trillò la figlia in risposta.

- Sai Annie, mio papà è bravissimo nei lavori manuali e mi ha aiutato a realizzare un modellino di vulcano per un progetto di scienze - continuò la ragazzina.

- Wow, me lo fai vedere dopo? - chiesi, facendola sorridere e annuire.

L'uomo dall'altra parte del divano sorrise guardando la scenetta.

- Deve bruciare quella maledetta scuola - si lamentò Shawn coprendosi gli occhi con il braccio e gettando la testa all'indietro, sulla spalliera del divano.

Sorrisi per la sua espressione, prendendo il cellulare e mandando un messaggio a Kate.

"Ehii. Tutto okay?"

"Si si" rispose subito dopo "Sei da Shawn?".

"Si" digitai.

- Ragazzi, a tavola! - urlò Sarah, da oltre il grande arco in legno, per farsi udire.

"Vado a cena, ci sentiamo dopo, okay?"

"Okay. Buona cena" rispose la mia amica.

Il mattino seguente mi svegliai decisamente di buon umore, e dopo aver indossato la divisa e aver fatto un'abbondante colazione, uscii fuori al seguito di Shawn.

- A che devo questo sorriso? - chiese camminando con le mani in tasca al mio fianco. Lo guardai di sottecchi alzando un sopracciglio. Era ovvia la risposta. Ero al culmine della felicità perché avevamo chiarito tutto e in quel momento non mi sembrava neanche vero che stessimo camminando insieme tranquillamente, e non come le altre mattine.

Ghignò divertito.

Sospirai quando l'autobus si fermò davanti il cancello della scuola.

Prima che potessi alzarmi dal mio posto Shawn mi fermò.

- Annie, non voglio che Catherine scarichi la sua furia su di te. Non ti offendere se starò lontano da te a scuola. Va bene? - sussurrò.

Annuii prima di alzarmi al suo seguito. Prima di scendere i quattro gradini del bus Shawn mi lasciò un bacio sulla guancia. Sorrisi come un ebete andando verso Chanel, che era seduta vicino ad un muretto.

- Ciao! - salutai.

- Ehi - ricambiò alzandosi da terra - Oggi di buon umore? -.

- Sì - risposi sovrastata dal suono della campanella. Sbuffai rumorosamente unendomi a Chanel per entrare.

Quel ragazzo con la chitarra in manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora