Guai

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Capitolo 6: Guai
Moon aveva cercato di aggiustare il bracciale di Effie, ma sembrava impossibile. Il laccetto si era spezzato e non riusciva più a trovarne un altro uguale. Ma nonostante ciò lo portava sempre con se, non se ne sarebbe mai separata.
-Il bracciale?- chiese Eric in un sussurro a Moon. Erano e lezione di letteratura. Il professore aveva deciso le coppie fisse per quel trimestre e i due erano stati messi insieme. Eric quella mattina si era accorto che la ragazza non portava più il bracciale, una cosa insolita.
-Si è rotto, e non so come aggiustarlo- ammise tristemente.
-Ce l'hai con te?- le chiese.
Moon annuì, mentre tirava fuori la piccola trousse per dargli il bracciale. Eric lo prese scrutandolo bene.
-Te lo riporto domani- le disse, mettendolo in tasca.
-Cosa?!- chiese allarmata lei.
-Per aggiustartelo. È solo un giorno- la rassicurò. Moon boccheggiò, prima di arrendersi.
-Non me ne sono mai separata da quando me l'ha dato, per favore trattalo con cura.
-Fidati di me.

-Sono disgustose, guardatele come si attaccano ai ragazzi- disse Mia, guardando, Quinn e Frances attaccarsi come dei polipi a Liam e Lewis.
-Io ancora non capisco come tuo fratello stia con una come lei- disse Wendy prima di attaccarsi alla cannuccia del suo thè verde.
-E 'un mistero anche per me- rispose Ruth.
-E' semplice invece. Quinn gliela da senza tante cerimonie- disse Mia senza peli sulla lingua. Moon e Ruth granarono gli occhi, mentre a Wendy andò la bevanda di traverso. Ruth le diede delle pacche sulla spalla.
-Ma ti paiono cose da dire?- disse la riccia guardando in modo serio Mia davanti a se.
-Che c'è è la verità- disse lei facendo spallucce.
-Si, ma c'è modo e modo di dirlo- continuò Wendy. Ruth e Moon scoppiarono a ridere.
-Mia l'hai sconvolta. Povera Wendy- disse Ruth abbracciando Wendy e accarezzandole i capelli. -Tranquilla piccolina non hai sentito nulla- disse poi in modo ironico accrescendo le risate delle ragazze, Wendy compresa. Moon ritornò a guardare verso il tavolo. Quinn si era seduta sulle gambe di Liam, mentre le sue braccia circondavano il collo di quest'ultimo. Di tanto in tanto si scambiavano dei baci. Non capiva perché la sera di Halloween avesse provato a baciarla, stava con Quinn, eppure sembrava nutrire dell'interesse anche nei suoi confronti. Scosse la testa non voleva pensare più a lui.
In quel momento vide Iris, una delle tante amiche di Quinn e Frances, avvicinarsi a Eric. Sembrò attratta da una cosa che lui aveva appena messo in tasca. Moon vedeva Eric scuotere la testa e cercare di troncare in discorso, ma lei fin troppo cocciuta, senza tante cerimonie portò la mano dentro la tasca del riccio estraendo ciò che c'era all'interno. Il bracciale di Effie era fra le sue mani.
Moon istintivamente si alzò di scatto.
-Ehi che ti prende?- chiese Mia alzando lo sguardo verso la castana, che non le rispose. Guardava ansiosa Eric, che cercava di riprendere il bracciale, ma Iris non sembra intenzionata a ridarglielo facilmente. Presto i due furono il centro dell'attenzione dell'intero tavolo dei loro amici. C'era chi rideva, chi invece diceva ad Iris di smetterla di fare la bambina.
Gli occhi di Liam andarono a Lewis, prima che entrambi portassero lo sguardo a Moon, che guardava sempre più preoccupata la scena. Stava pregando affinché Eric recuperasse quell'oggetto, perché era l'unica cosa che le era rimasta di Effie. Stringeva forte il bordo del tavolo, resistendo all'impulso di intervenire lei stessa e riprendersi ciò che le apparteneva.
-Ma quello è il tuo bracciale- disse Ruth riconoscendolo.
Iris finalmente sembrò arrendersi, malamente tirò il bracciale a Harry che provò a prenderlo al volo, ma nell'esatto momento che le sue dita sfiorarono il bracciale, tutte le perline caddero, spargendosi per terra. Alcuni dei ragazzi quando le avvertirono ai loro piedi le calciarono via.
-Ora basta!- disse tirando via la sedia. Nell'esatto momento che lei fece ciò, Liam la imitò liberandosi in modo poco gentile di Quinn. Ma al contrario di quello che pensava lui, Moon si affrettò a raccogliere le perline sotto lo sguardo sorpreso di tutti. Ma ne aveva poche, molte erano vicino al tavolo dei ragazzi. La ragazzi si alzò guardando sia Liam che Eric, che scuotevano la testa, intimandola a rimanere si dov'era, ma lei gli ignorò muovendo dei passi verso di loro senza nessun timore. Appena si abbassò a raccoglierne una, un piede lo calciò via. Alzò lo sguardo vedendo Brandon guardarla divertito e con aria di sfida.
Come mai così buona da aiutare Cox, Foster?- le chiese. Lei lo ignorò abilitando a raccogliere un altra perlina, che lui calciò nuovamente. Brandon non la mollava e non appena tornò dritta per concedergli uno sguardo di sfida, la sua mano colpì quella di Moon, talmente violentemente da farle cadere le perline e farle dolere la mano, un dolore che lei non mostrò.
-Ti ho fatto una domanda- disse lui prendendola per la maglietta e avvicinandola a se.
-Toglimi le mani di dosso- gli disse lei, non mostrando il minimo cenno di paura, nonostante lo stesse provando.
-Sennò?- la provocò.
-Non farmici arrivare- gli disse lei.
Lui rise, coinvolgendo tutti i suoi amici. -Ti prego Foster, fammi vedere di cosa sei capace- disse prendendola in giro. Moon portò una mano su quella di Brandon per liberarsi dalla sua presa.
-Lasciala- si sentì.
Moon sorpresa nell'udire quella voce, si voltò di scatto, vedendo suo fratello Tyler andare loro incontro. Sgranò gli occhi.
-Wuo, ma guarda un po', un giovane eroe in cerca di rogna- Brandon non perdeva il suo buon umore. - Chi ci pensa al piccolo Foster, mentre io penso a lei- continuò.
Due ragazzi, dal tavolo, si alzarono più che felici, guardando Tyler che deglutì. I due ragazzi erano troppo robusti, mentre Tyler talmente smilzo che solo sfiorandolo avrebbero potuto fargli del male.
-Non vi azzardate a toccarlo!- urlò, mostrando finalmente cenno che qualcosa le importava. E non era lei, ma suo fratello.
-Parole, parole e mai fatti sono stanco di sentirti blaterare-
Moon guardò verso Liam, Lewis e Eric in cerca di aiuto per Tyler, ma loro non mossero un muscolo, avevano delle espressioni preoccupate, ma non davano cenno di voler fare qualcosa. Moon allora, decise di fare a modo suo. Guardò Brandon, che strinse di più la presa su di lei, che alzò il ginocchio, colpendolo dove non batteva il sole. Brandon sgranò gli occhi dal dolore prima di mollare la presa piegandosi in due.
-Te l'avevo detto, non sono solo parole- disse lei. Voltandosi verso i due che volevano prendersela con suo fratello, la guardarono in modo serio, pronti a pensarci loro a lei. Liam in quel momento non riuscì più a stare fermo, si mosse a sua volta, portando una mano sul petto di uno di loro, fermandolo.
-Toglimi le mani di dosso Prince-
-Non ne vale la pena- disse Liam, provandolo a convincerlo.
-Da quando ti sei rammollito?- lo provocò. Liam chiuse la mano in un pugno, stringendo la maglietta del ragazza e avvicinandolo a se.
-Se vuoi, te lo mostro all'uscita quanto mi sono rammollito- gli disse gelidamente Liam guardandolo negli occhi. E seppur più altro e robusto, il ragazzo fremette di paura a quelle parole. Liam lo spinse via.
-Non toccarla, sono stato chiaro? E non azzardarti farlo nemmeno con lui- disse indicando Tyler.
Il ragazzo lo guardò senza muovere muscolo, come l'amico d'altronde. Ma non tutti la pensavano come lui, Brandon era riuscito a riprendersi. La sua mano andò sulla spalla di Moon, la voltò malamente dalla sua parte.
-Come ti sei permessa?- urlò. E senza che nessuno potesse aspettarlo, la sua mano colpì violentemente il viso di lei, facendolo voltare lateralmente.
Si sentirono svariate urla, specialmente femminili, dopo il gesto di Brandon. Moon invece rimase con il viso voltato. In un primo momento le sembrò di non aver provato nulla, ma il bruciore iniziò a crescere piano piano, fino a diventare insopportabile e realmente doloroso.
-Liam no- urlò Neil. Ma il ragazzo si era già avventato su Brandon, che finì con le spalle al muro e guardava Liam con un ghigno divertito sulla faccia.
-Amico, che pensi di fare? Vuoi davvero proteggere quella sfigata?
Liam come risposta lo fece allontanare di poco dalla colonna per poi sbattercelo violentemente.
Ruth e le ragazze invece corsero verso Moon. Fu la prima che delicatamente le spostò i capelli dal viso, per vedere quanto grave fosse il colpo. Tyler era andato davanti a lei preoccupato.
-Oh mio dio- disse Ruth, notando il segno rosso, lasciato dalle nocche di Brandon.
-Moon- la chiamò invece Tyler vedendola con sguardo vacuo. Ma gli occhi di lei andarono a Liam, che stava venendo trascinato indietro da Zack.
-Calmati- gli stava sussurrando tranquillamente quest'ultimo. Ma Liam era irriconoscibile, aveva assunto tratti duri e i suoi occhi parevano scuri e freddi.
-Stronzo- disse Brandon massaggiandosi il braccio.
Liam emise un suono incomprensibile. -Tutto ha un limite. Te l'ho detto, non devi mai permetterti d alzare le mani su una donna- gli urlò contro.
-Moon andiamo via, devi farti controllare- disse Ruth, provando ad allontanarla da li.
-Liam- disse piano lei.
-C'è Zack con lui, non temere. Ma tu hai assolutamente bisogno di mettere qualcosa sulla guancia- il viso di Ruth trasmetteva tutta la sua preoccupazione nei confronti dell'amica.
Aveva dovuto tenere per una buona mezz'ora un pacco di ghiaccio sulla guancia in modo che non si gonfiasse. Pensando alle scuse più assurde per giustificare ciò con i suoi genitori.
Stava optando per una pallonata. Non aveva il coraggio di dire la verità. Avrebbero ingigantito la cosa, facendo addirittura cambiare scuola a lei e Tyler e lei non poteva andarsene via.
Insieme alle sue amiche, a fine lezioni si diressero verso la mensa, in modo da poter raccogliere le perline del bracciale, prima che passassero le donne delle pulizie. Quando entrarono li dentro, però, con enorme stupore, trovarono cinque ragazzi, che insieme stavano contando le perline che avevano raccolto. Le ragazze sorrise a Moon, come a volerle dire "guarda cosa hanno fatto per te".
-Le avete trovate tutte?- chiese Ruth, attirando l'attenzione su di se.
-Sembra mancare solo una- rispose Neil.
-Moon come stai?- le chiese invece Eric, guardandola preoccupato.
-Bene- rispose a mezza voce lei. Gli occhi verdi di lui la scrutavano veramente dispiaciuti.
-Cosa ti è passato per la testa?- le chiese invece Liam. A differenza degli altri, lui non sembrava affatto calmo.
-Questa volta non ha fatto nulla- intervenne Mia a favore dell'amica. -Brandon si è messo in mezzo e lei ha solo provveduto a proteggersi- continuò. Liam le concesse uno sguardo poco gentile.
-Per poco non ha fatto finire nei guai tutti, specialmente me- alzò la voce. Moon però continuava a guardare Eric.
-Mi sono fidata. Avevi promesso di averne cura- gli disse con tono di voce basso, del tutto stremata dagli eventi di quella giornata.
-Lo so. Mi dispiace- le rispose lui.
-è l'unica cosa che mi è rimasta Eric...- non riuscì a continuare, perché in quel momento un singhiozzo le sfuggì. Abbassò di scatto il viso, i suoi capelli le andarono davanti in modo da non permettere loro di vedere nulla. Portò una mano sugli occhi come a voler fermare quelle lacrime, che continuavano incontrollate. Tramite quegli occhi offuscati, vide delle vans nere, prima di sentirsi avvolta in un abbraccio. Il suo viso era nascosto sulla spalla di Lewis.
-Ho avuto realmente paura- ammise stringendosi a lui. Per una volta, voleva che loro sapessero, che per quanto ci provasse non era forte, che era terrorizzata da tutto ciò che le stava succedendo. Solo perché si era messa a raccogliere le perline del bracciale si era beccata un pugno in pieno viso. Rabbrividiva al solo pensiero di cosa potesse succederle più in la.
-E' tutto okay- provò a tranquillizzarla lui, accarezzandole i capelli. Moon scosse la testa.
-Aiutami. Ti prego, Lewis aiutami- le sue mani strinsero forte la maglietta di lui, che rimase totalmente pietrificato nel sentire quelle parole.
-Questa volta non faremmo finta di nulla- disse Eric, avvicinandosi a loro. Moon tirò su col naso, portando i suoi occhi colmi di lacrime al riccio. -Tu hai chiesto aiuto, e io non farò finta di non averti sentito- le promise.
-Io sono con te- le sussurrò invece Lewis all'orecchio.
-Grazie- disse Moon, poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

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