Complicazioni

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Capitolo 14: Complicazioni
Liam era seduto sulla recitazione del parco, le mani dentro ai jeans e si guardava intorno, aspettando Moon, da più di mezz'ora. Nonostante fosse fine Marzo, stava morendo di freddo. A ogni suo sbuffo, dalle labbra usciva una nuvoletta di fumo. D'un tratto vide una ragazza dai lunghi capelli castani attraversare di corsa la strada, prima di raggiungerlo. Sorrise non appena la vide arrivare.
-Scusami, mio padre mi ha trattenuta e non riuscivo nemmeno a chiamarti- si giustificò, cercando di far tornare regolare il suo respiro. Liam allungò una mano, che lei prese. Il ragazzo l'attirò a se, facendola finire fra le sue gambe, mentre spostava le braccia per portarle sui fianchi di lei.
-Non preoccuparti. L'importante è che sei qui ora- la fronte del ragazzo fu su quella di lei, mentre i loro nasi si sfioravano.
-Scusami per oggi, a casa.-
Liam scosse la testa. -Ssh- le intimò, sfiorando le labbra di lei con le sue. Moon poggiò le sue mani sulle gambe di Liam e si alzò in punta di piedi, per interrompere ogni minima distanza. Lo sentì sorridere, prima di interrompere quel dolce bacio.
Liam portò le mani sul viso di lei e la guardò dritta negli occhi. -Sarà quasi un mese che stiamo insieme. Lo sai, vero?- le chiese.
Moon sorrise. -Non ti facevo un tipo così sentimentale e attaccato alle date- lo stuzzicò.
Liam la guardò storto, eppure non riuscì a impedirsi un sorrise dolce sul viso. -Intendevo che...sono stanco di fare tutto di nascosto. Ci vediamo fuori, in posti sconosciuti a tutto il resto del mondo-
Moon fece spallucce, non sapendo che rispondergli.
-Odio dover passare così poco tempo con te. Odio poterti trattare così solo quando siamo soli e a scuola fingere di non conoscerti e non sopportarti- disse guardandola negli occhi. Le mani di Moon iniziarono a giocare con i bottoni del suo capotto.
-Non possiamo farci niente. Tu e Lewis me l'avevate detto dal primo giorno, no?
-E tu mi avevi detto che la scala sociale era una stronzata bella e buona.-
Gli occhi della ragazza andarono a quelli di Liam.
-Non m'importa più di nulla, voglio starti accanto, e non due ore al giorno. Voglio che nessuno provi ad avvicinarsi a te, anche se non lo fanno perché sanno che tu li faresti fuori con una sola occhiata- disse, facendola ridere.
-E cosa vorresti fare, allora?- gli chiese Moon.
Lui le prese le mani, facendo intrecciare le loro dita e sorrise.
-Semplice, non voglio più nascondere nulla- rispose, sempre con quel sorriso sulle labbra.


-Mi stai mettendo l'ansia. Si può sapere che ti prendere?- chiese Mia accanto al suo armadietto. Wendy e Moon erano lì insieme a lei. Il nervosismo della castana quel giorno era più che palese. Difatti la mora la guardava preoccupata, mentre Moon si guardava intorno, quasi temendo di vedere Liam spuntare dal nulla. Si chiese cosa volesse fare, le parole della sera precedente la stavano preoccupando, e non poco.
-Ecco Ruth!- disse Wendy, indicando la bionda, che era appena entrata con il fratello e Zack. Gli occhi di Liam intercettarono subito quelli di Moon. Disse qualcosa a Zack, che stava per raggiungere il solito gruppo, seguendo poi la sorella.
Moon sgranò gli occhi, non credendo che stava per farlo davvero. Per un attimo, ebbe la malsana idea di scappare e rifugiarsi in bagno per tutta la giornata.
Mia e Wendy guardavano Moon e poi Liam, che era più che vicino. Quando il ragazzo fu davanti alla castana le sorrise dolcemente.
-Buon giorno- disse, abbassandosi quel tanto per darle un bacio a fior di labbra. E per la prima volta, gli occhi di Moon rimasero aperti, mentre lui le dava un semplice bacio. Quando tornò a guardarla, parve divertito.
-Tu sei pazzo- sussurrò lei.
-Può darsi- commentò, prendendole la mano e intrecciando le loro dita. Moon sorrise a quel gesto fatto con tanta naturalezza. -Ti accompagno in classe. Ci vediamo ragazze- salutò le sue amiche e la sorella, che come in resto del corridoio, erano rimaste a bocca aperta.
Camminavano insieme, mano nella mano, sotto lo sguardo di tutti. Moon odiava essere al centro dell'attenzione, ma avere Liam accanto a se e la sua mano calda che stringeva la sua, le fece sopportare anche una cosa come quella.


-Che cavolo significa?- sussurrò Eric, sedendosi accanto a Moon nell'aula di letteratura.
-Lo chiedi a me?- ripose la castana con un'altra domanda. In quel momento entrambi notarono i loro compagni di classe guardarli.
-Che c'è? Non è la prima volta che parliamo- rispose scocciato il ragazzo. Il suo tono servì a non farli essere più al centro dell'attenzione.
-Sono furiosi, tutti! Con te, ma specialmente con Liam. Quinn è tentata nel commettere un omicidio e la sua preda sei tu!
Moon si guardò attentamente la mano. -Ho un gancio destro che fa paura- rispose.
-Moon- Eric aveva lo sguardo serio, come a volerle far capire di non prendere tutto alla leggera.
-Senti sono la prima a essere sorpresa ma, sinceramente, questa scelta non poteva che rendermi più che felice- disse con un sorriso.
Eric la guardò e sospirò. -Fidati, sono felice anch'io. Insomma vi volete bene, ed è fantastico, ma non voglio che quegli idioti la fuori rovinino tutto.
Moon scosse la testa. -Non succederà.
-Come fai a esserne sicura?
-Ti devo ricordare chi è lui e chi sono io?
Eric aggrottò le sopracciglia confuso. -Mi pare di sapere che molti temono Liam per...bhe...il suo passato.
-Non è passato- la corresse subito il riccio.
-Si! Me l'ha promesso, non s'immischierà più in risse- disse in modo serio.
Eric alzò le mani in segno di resa.
-Comunque, io non sono la classica ragazza docile, che puoi spaventare con delle minacce. Frances ne ha avuto le prove. Quindi Quinn farebbe meglio a pensarci due volte- tagliò corto lei.
-E fortuna che quello aggressivo era Liam- disse in modo ironico il ragazzo, beccandosi una spinta giocosa da parte di Moon.

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