Sono disgustata

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Capitolo 16: Sono disgustata
Erano in macchina, entrambi seduti nei sedili posteriori. Liam aveva la testa appoggiata al finestrino e guardava fuori gli alberi del parco. Seppur seduti vicini erano distanti quel tanto per non avere un contatto fisico. Moon temeva che facendo il primo passo lui si sarebbe arrabbiato. Quel suo silenzio la inquietava. Non ne poteva più, era da mezz'ora che nessuno dei due parlava o faceva qualcosa. Timorosamente, le dita della ragazza si mossero sfiorando dolcemente la mano del ragazzo, poggiata sulla gamba. Nell'avvertire quel tocco si voltò di scatto. Lei ritirò la sua mano, guardandolo preoccupata. Liam corrugò le sopracciglia.
-Ti ho spaventata?- le chiese.
Lei scosse la testa –E' il tuo silenzio a spaventarmi- ammise. Le sue parole sembrarono prenderlo alla sprovvista.
-Mi sembri arrabbiato- gli occhi di Moon non abbandonavano un attimo il viso di lui, che in quel momento addolcì i suoi tratti.
-Ero solo assorto nei miei pensieri, non pensavo di farti preoccupare- disse. La ragazza abbassò lo sguardo.
-Moon- la chiamò. La mano di lei andò alla ricerca di quella del ragazzo. Liam lo vide e la strinse, mentre l'altra mano della ragazza andò ad accarezzare le sue nocche.
Quando alzò i suoi occhi grigi, notò il suo sguardo concentrato sulle loro mani. Liam se ne accorse. Pareva quasi che i loro sguardi parlassero, non avendo bisogno di parole.
Il ragazzo l'attirò a se, facendole poggiare il viso sulla sua spalla. La mano di lei, che era sul petto di Liam, strinse forte la maglietta, come a volergli dire di tenerla ancora stretta e di non lasciarla andare via.
-Cos'hai?- le chiese accarezzandole i capelli.
-Quanto tempo siete stati insieme tu e Quinn?- chiese. La mano di Liam si bloccò a mezz'aria.
-Cosa centra?
-Rispondimi- insistette lei, allontanandolo per poter guardare la sua espressione, in modo da capire se le stava dicendo la verità o no.
-Per un po'. La nostra storia è stata un po' un tira e molla- il suo sguardo era fuori dalla finestra mentre la sua mano teneva il mento, che ci aveva poggiato.
-Nel senso che appena ti stufavi della tua nuova fiamma ritornavi da lei?- gli chiese, non tradendo nessuna emozione. Nonostante temesse la sua risposta e la verità che di lì a poco l'avrebbe investita. Gli occhi di Liam furono in quelli si Moon, cercando di decifrare cosa lei stesse pensando.
-Cosa ti ha detto?- chiese lui senza scomporsi.
-Fin troppe cose- ammise tristemente lei.
-E ti fidi più di lei che di me?
-Ha detto cose convincenti...specialmente riguardo le promesse.
-Prego?- chiese alzando un sopracciglio e guardandola in modo serio. Moon deglutì, pentendosi di non essere rimasta in silenzio, Gli occhi nocciola di lui la guardavano in modo gelido, facendole venire la pelle d'oca. -Non parli più ora? Perché mi sembra di averti fatto una domanda.
-Se non riesci a mantenere una semplice promessa, come pretendi che possa fidarmi di te, dopotutto ciò che lei mi ha detto?
-Dimmi, cosa ti ha detto Quinn- Liam alzò la voce.
-Che non mantieni le promesse, agisci d'istinto e riesci sempre a trovare una scusa buona dopo esserti intromesso in qualche rissa. E che sei sempre tornato da lei, dopo la fine di ogni tua storia-
Liam non fiatò. Moon portò i suoi occhi a lui, che guardava tristemente davanti a se, con sguardo spento. –Allora?- gli chiese.
-Sono cose che dovresti già sapere. Non capisco del perché ti meravigli.
Lei sospirò, poggiandosi stancamente ai sedili della macchina. -Riportami a casa- disse. L'illusione che fosse diverso e che stesse provando a essere una persona migliore, si stava sgretolando davanti ai suoi occhi.
-E' ridicolo. Lo sai perché? Perché fin dal principio tu sapevi com'ero fatto! Eppure mi pare che questo non ti abbia impedito di provare qualcosa per me.
-Sai cos'è ridicolo?- gli chiese lei guardandolo seria. -Illudersi che tu stessi veramente provando a cambiare. Dici di lottare per le persone che per te contano, ma sembra che se hai l'opportunità di tirarti fuori da una rissa, non lo fai.
Liam sembrò infuocarsi ancora di più alle parole di lei. -Sono fatto così, Moon. Quante volte devo dirtelo? Io non posso cambiare- alzò la voce.
-Tu non vuoi! Il che è diverso!- urlò lei, non facendocela più.
-Non urlarmi contro, sai che mi da fastidio- disse guardandola male.
-Finiamola in bellezza, allora- disse seria, uscendo dalla macchina e chiudendo violentemente lo sportello. Iniziò a camminare verso la fermata dell'autobus, del tutto furiosa. Odiava litigare con lui, ma odiava ancora di più vedere come si intestardisse a non voler cambiare. Era così sbagliato che volesse che ponesse fine a tutta quell'aggressività. Ne aveva abbastanza di persone che cercavano di fare del male nella sua vita. Come James Olton, che stava diventando un incubo costante, ogni notte.
Quando stava per raggiungere la fermata però, notò quattro ragazzi. Due seduti, uno che parlava con l'altro che era poggiato al palo, mentre fumava. Quando spostò lo sguardo verso la sua parte, per tirare fuori una nuvola di fumo perfetta, lo riconobbe. Max.
Mosse un passo indietro, inutilmente, lui l'aveva notata. Sorrise. -Principessa- disse, facendo sì che anche i suoi amici si voltassero verso di le. Il respiro di Moon accelerò e le sue gambe sembravano tremarle.
-Sola?- chiese Max, portandosi dritto e guardandola curioso.
-Purtroppo per te, no- disse Liam dietro di Moon. Lei si voltò, notando che stava cercando di riprendere fiato, chiaro segno che aveva corso per raggiungerla.
-Che piacere rivedervi. Mio fratello mi ha detto dell'ultima novità. Che cosa romantica, vedere due innamorati insieme- il ragazzo si stava prendendo beffa di loro. Liam strinse forte i pugni, mentre guardava Moon. Lei scosse la testa, pregando di non farlo, di non attaccare Max.
-Il piacere non è reciproco, Hill- rispose Liam. La sua mano andò sul braccio di Moon –Adiamo!- le disse. Moon vedeva quanto Liam si stava trattenendo dal non far sfociare quelle battute spigolose in qualcos'altro. Voltò le spalle a Max, con la sua mano ancora stretta al braccio di Moon.
-Non ti facevo così fifone, Prince.
Liam si fermò di scatto, irrigidendosi.
-Ti prego. Non farlo- sussurrò Moon. E Liam riprese a camminare, ignorando le parole del ragazzo alle loro spalle. La ragazza gliene fu grata. Assistere a un'altra rissa, vederlo contro Max, l'avrebbe devastata. Quando raggiunsero la macchina, Moon lo vide dare un calcio furioso ai pneumatici.
-Lo stava facendo apposta. Avrei dovuto spaccargli la faccia, ecco cosa- disse arrabbiato.
Moon abbassò lo sguardo, stufa di sentire quelle parole. Stanca da tutti quegli avvenimenti. Si sentiva stanca persino per digli qualcosa. Liam portò lo sguardo a lei, forse attendendo che dicesse qualcosa, ma lei si sedette accanto a uno degli alberi del parco, poggiando la fronte sulle ginocchia.
-Moon- la chiamò.
-Non voglio sentire più nulla- Ci fu un breve silenzio, che sembro solo congelarle ulteriormente il cuore.
-Ti accompagno a casa- disse Liam. Quando Moon alzò lo sguardo, lo vide aprire lo sportello della macchina.

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