Il regalo di Eric

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Capitolo 10: Il regalo di Eric
La mattina della viglia di natale, a casa Foster arrivarono Rose e George. Moon rimase con loro dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Li erano mancati fin troppo, ed era comprensibile, dato che avevano vissuto a stretto contatto con loro per tre anni. Rimase con loro fino ad allora, perché poi dovette iniziare a prepararsi per raggiungere casa Williams, per il compleanno di Lewis. Le fece realmente piacere quando sua madre e sua nonna andarono in camera con lei.
La ragazza aveva raccontato subito a Rose dei suoi nuovi amici e la nonna, fu davvero felice di vedere che svolta avesse iniziato a prendere la sua vita.
-Non dimenticarti di dirle della tua cotta per Liam- la prese in giro la madre, seduta sul letto della ragazza, insieme a Rose.
Moon rimase con la spina dell'arricciacapelli in mano, guardando esterrefatta la madre.
-Liam?- chiese invece Rose con un sorrisino.
-Non ho nessuna cotta per quell'idiota senza un briciolo di...di- non riusciva nemmeno a trovare un aggettivo cattivo da dedicargli. Sbuffò inserendo la spina.
-Oh certo, e noi faremo finta di crederti- dissero Clare e Rose, coalizzandosi contro la ragazza che dedicò a entrambe uno sguardo scocciato.
-Io non gli piaccio, me l'ha detto chiaramente. Ha una ragazza bellissima, perché nonostante Quinn abbia una personalità da cani, è bella e io non posso competere contro di lei- ammise Moon, con sguardo basso.
-Tesoro mio, anche tu sei bellissima- le disse Rose. E per Moon non poteva contare la frase di sua nonna. Insomma quale nonna avrebbe mai detto che il proprio nipote era brutto?
-Moon, la bellezza estetica non conta nulla se la personalità è quella che hai appena descritto.- disse invece Clare, accavallando le gambe e allungando la propria mano verso quella della figlia, che strinse.
-Ai ragazzi non importa molto della personalità se ricevono qualcosa in cambio- disse la ragazza.
-Liam non mi pare quel genere di ragazzo- le rispose la madre corrugando le sopracciglia.
-Perché non lo conosci.-
-I suoi gesti nei tuoi confronti però dicevano tutt'altro.-
-Nessun gesto, mamma. È come tutti gli altri- Moon prese la sedia, tirandola indietro, sedendosi iniziò a spazzolarsi i capelli. La preparazione non fu molto lunga, e Rose insistette nel farle lei i capelli. Quelli di Moon erano notevolmente lunghi, superavano di parecchio il seno, e a lei piacevano particolarmente. Quando fu l'ora di andare via, Moon prese il cellulare che aveva lasciato sul comò, per metterlo dentro la borsa. Ma quando poggiò la mano sull'oggetto, i suoi occhi andarono alla foto sua e di Effie, li accanto. Dalla foto i suoi occhi andarono al bracciale, decise di toglierlo, poggiandolo li sopra. Si sentiva ancora così ferita dalle rivelazioni di Eric.
Fu Stew a portarla a casa di Lewis e prima di andare via la raccomandò di chiamarlo dieci minuti prima di venire a riprenderla.
Quando Moon suonò, le venne ad aprire una bambina bionda, che la guardò da capo a piedi, con un sorriso sul viso.
-Ciao- la salutò sorridendole a sua volta.
-Danny chi è?- chiese Jody, la madre di Lewis raggiungendo la porta. -Moon- disse poi vedendo la ragazza.
-Salve- salutò
-Prego, entra.- Il calore che c'era all'interno l'avvolse di scatto, le sembrava quasi che la stesse scongelando. Aveva maledetto parecchio quel vestito, ma sapeva che non poteva di certo presentarsi a un compleanno di diciotto anni in jeans e pantofole. Quando entrò dentro la sala, quella era piena di persone, facendola sentire subito un pesce fuor d'acqua. Quando vide Lewis andarle incontro sorridente, portandola dal resto dei ragazzi, si lasciò andare a un sospiro di sollievo. Non poté fare a meno di portare gli occhi a Liam, notando che lui gli aveva già su di lei. Distolse di scatto lo sguardo, cercando di farsi distrarre dalle chiacchiere di Mia.
Era passata circa un'ora da quando era arrivata li, aveva visto il festeggiato andare da una parte all'altra, per passare più tempo possibile con tutti gli invitati. E nel mentre guardava il contenuto del suo bicchiere di plastica, sentì il respiro di qualcuno solleticarle il collo.
-Quando hai intenzione di dargli il regalo di Effie?- le chiese Eric.
Lei si voltò, incrociando lo sguardo smeraldino di lui. -Ci credi se ti dico che non ho il coraggio di farlo?
-Devi. Effie l'ha chiesto a te.- rispose lui.
Istintivamente Moon si chiese se glielo dovesse veramente. Anche dopo che aveva scoperto che le aveva nascosto un altro pezzo della sua vita. Guardando Lewis, però, capì che per quanto potesse essere ferita, lì non si trattava di lei e Effie, ma di Lewis e sua cugina. Doveva mettere da parte quel suo rancore. Prese un gran respiro, decidendosi a raggiungere il ragazzo, che si era appena allontanato da una delle sue zie.
-Lewis- lo chiamò per attirare la sua attenzione. Gli occhi del ragazzo furono subito in quelli grigi della ragazza. -Possiamo parlare?
-Certo- rispose lui. Guardandosi intorno, Moon optò per raggiungere un angolino vuoto e abbastanza appartato. Lewis sembrava confuso.
-E' qualcosa di grave?- le chiese.
Scosse la testa -No. Credo...- aggiunse alla fine.
-Di che si tratta?
Moon lo guardò negli occhi, e ciò sembrò rendere tutto più difficile.
-Forse sto sbagliando e ti chiedo scusa, ma ho dovuto farlo per lei- iniziò, mentre tirava fuori dalla borsa il pacchetto, dove aveva sistemato il bracciale di Lewis. -Non ho messo questo regalo con gli altri, perché ci tenevo a dartelo di persona- glielo porse. Seppur titubante e confuso, il ragazzo prese il pacchetto, iniziando ad aprirlo. Quando tirò fuori il bracciale dal pacco, lo guardò attentamente e quando i suoi occhi arrivarono alla scritta incisa sopra, si sgranarono.
-La frase!- disse.
-Il regalo non è mio- rispose Moon, mentre gli occhi di lui sembravano velarsi.
-E' suo?- chiese.
La ragazza annuì- Aveva preparato tutto tempo fa e mi aveva lasciato istruzione ben precise. Aveva tanti di quei piani per il tuo compleanno.-
-Come colpire la mia finestra con dei macigni?- le chiese divertito. Moon accennò una lieve risata, annuendo. -Grazie Moon. Questo regalo è il più bello che potessi farmi. Effie contava davvero tanto per me.-
Moon vedeva che stava cercando di trattenersi, tirando indietro quelle lacrime. Gli andò incontro abbracciandolo e lui ricambio quella stretta. Sciolto quell'abbraccio l'aiutò a sistemarsi il bracciale. Lewis fece in tempo a concederle un dolce sorriso, prima che venisse richiamato da qualche altro parente.
-E quello?- chiese Mia con un sorriso, quando la ragazza raggiunse nuovamente i ragazzi. La guardò scuotendo la testa. -Era per il regalo...di Effie- fu quasi un sussurrò. Loro la guardarono confusi e forse si aspettavano più informazioni, ma lei non ce la faceva a ripetere nuovamente tutta quella bugia. -Scusate- disse prima di allontanarsi.
Aveva trovato rifugio nelle scale che si affacciavano al giardino sul retro, dietro di lei la porta era lievemente aperta, perciò non si accorse del ragazzo alle sue spalle, finché lui non le si sedette accanto. Neil con un sorriso le porse il capotto.
-Grazie- disse lei indossandolo subito.
-Che ci fai qua fuori da sola?- le chiese curioso.
-Pensavo. Sai ,sono felice per Lewis, ma...
-Effie ti ha lasciato un peso troppo grande?- lei portò i suoi occhi grigi a lui.-Eric ci ha raccontato tutto- spiegò.
Moon annuì distrattamente. -Tu eri amico di Effie?- gli chiese.
-Si, spesso mi univo a lei e Lewsi durante i loro stupidi scherzi. Era pazza, ma era ciò a renderla speciale.
Moon si limitò a guardare il sorriso del ragazzo, che notò il suo stato d'animo.
-Cosa c'è?- le chiese.
-Tu lo sapevi perciò, di lei e Eric?-
-Si- annuì, ma il suo sguardo era ancora confuso. Ciò fece sentire solo peggio la ragazza che si sentiva del tutto estraniata dalla vita della sua migliore amica.
-Io no- rispose con occhi lucidi. Neil la guardò dispiaciuto.
-Forse aspettava solo il momento gusto per dirtelo- si sentì dietro di loro. Sia Moon che Neil si voltarono, trovandoci Zack con Liam. Era stato il primo a parlare.
-Scusa, non volevamo origliare, eravamo usciti...- alzò la sigaretta, che aveva fra le mani. Lei scosse la testa –E' okay- rispose.
Gli occhi di Liam furono in quelli di Moon. Mutarono di scatto, intristendosi, quando vide in che condizioni stava.
-Penso che Zack abbia ragione. Lei non avrebbe ma voluto estraniarti. Teneva a te- le disse.
-Non così tanto. Mi ha nascosto fin troppe cose, che solo ora sto scoprendo- "a causa delle lettere" avrebbe voluto urlare, ma non lo fece.
-Non puoi incolparla per non averti detto ciò che le stava succedendo.
Moon si alzò in piedi guardandolo in modo fin troppo serio.
-Pensi che non posso? Lo sto facendo da quando suo padre ha chiamato a casa mia quel maledetto nove settembre. Potevo aiutarla a uscirne fuori, potevamo scovare insieme chi era in realtà James Olton e fargliela pagare, denunciarlo, fare qualcosa, diamine- sbottò mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso. -Come ha potuto spingermi via dalla sua vita. Diceva che eravamo sorelle e che mi avrebbe sempre detto tutto, invece mi ha solo mentito. Fa male. Perciò non puoi chiedermi di essere ragionevole proprio ora- le sue lacrime scendevano calde e incontrollate.
-Ho distrutto il mio cuore per lei- queste parole le rivolse a lui, facendogli chiaramente intendere che l'aveva sempre allontanato da se per Effie.
Neil si alzò affiancandola, poggiando una mano sul suo braccio.
-Tutti sbagliamo. Chi con errori piccoli e chi con grandi. E quello di Effie...- lei lo interruppe.
-Io potevo salvarla.-
Il biondo scosse la tesa -Moon, non potevi salvarla da quei demoni che la stavano divorando dall'interno. Non puoi salvare tutti- disse.
Le sue lacrime, a quelle parole così vere, non fecero che aumentare. Moon si portò le mani sul viso. Il braccio di Neil, le circondò le spalle, mentre la sua mano si muoveva su e giù in senso di conforto.
-Scusami- le disse. gli sembrava di averle sbattuto la verità in faccia in modo troppo rude, ma non era stato affatto così.


Moon era seduta sulle scale di casa sua, guardava la strada davanti a se. Tra le mani aveva il bracciale di Effie. Si sentiva veramente stanca, mentre ripensava a cosa le aveva detto Neil al compleanno di Lewis. "Non puoi salvare tutti" e a cosa le aveva detto Liam in una delle loro prime conversazioni "Prima di essere il supereroe di qualcuno, bisogna essere il proprio. Tu riesci a essere a la supereroina di te stessa?" capì che non era in grado di poter cambiare gli eventi, doveva semplicemente arrendersi e, forse, anche dimenticare. I suoi occhi ritornarono al bracciale. Quando Effie glielo aveva regalato, le aveva chiesto di averne la massima cura. E ciò per lei stava a significare che lei amava a sua volta Eric. Si era crogiolata nello sconforto e nella tristezza per ciò che provava per Liam, per senza niente. Tanto non avrebbe fatto lo stesso differenza, pensò un attimo dopo, perché lui non la voleva accanto a se, era stato più che chiaro.
Una macchina nera si fermò davanti alla cancello di casa Foster. Da essa ne uscì l'oggetto dei suoi pensieri, che sembrò sorpreso di vederla fuori con quel freddo. Aprì il cancelletto, percorrendo quel breve vialetto trovandosi poi davanti a lei.
-Ciao- disse quando le fu davanti.
-Come mai sei qui?- la voce di Moon fu gentile.
-Per te. Neil non fa che chiamare tutto preoccupato, teme di averti ferito.-
-Sto bene- rispose subito, come di riflesso. Liam si abbassò alla sua stessa altezza, guardandola negli occhi.
-Non mentire, non tenerti tutto dentro.-
-Che senso avrebbe. Specialmente davanti a te, sei stato chiaro l'ultima volta al telefono.-
Liam abbassò la testa scompigliandosi i capelli.
-Ti prego comprendimi, sono confuso.-
-Liam, pensi che per me sia semplice? Vorrei non provare questo senso di sicurezza con te. Vorrei poter dire di ricambiare i sentimenti che Lewis nutre nei miei confronti, ma non posso. Io voglio bene a lui, eppure tu sembri contare di più.
La mano del ragazzo, prese quella di lei stringendola, il bracciale di Effie cade a terra a quel gesto.
-Anch'io tengo a te- disse. E quelle semplici parole sembrarono far riprendere vita al cuore di Moon. -Ti proteggerò, ti starò accanto, te lo prometto.-
La ragazza avvicinò il suo viso a quello di lui, facendo incontrare le loro fronti. Non disse nulla si limitò a guardarlo negli occhi.
-Hai le mani gelide, usignolo- strinse entrambe le mani di lei con le sue per riscaldarle.
-Riesci a fare lo stesso anche per il mio cuore?- gli chiese tristemente.
Liam l'abbraccio di scatto, il viso di Moon fu nella cavità del collo di lui.
-Non odiarla. Lei ti voleva bene, teneva con tutta se stessa a te e alla vostra amicizia.
Moon annuì, ancora fra le sue braccia. Liam le accarezzava dolcemente i capelli.
-Va un po' meglio?- chiese sciogliendo l'abbraccio e guardandola, forse anche un po' sorpreso di non trovarla in lacrime. Prese il bracciale, pulendolo, provò a rimetterlo a Moon.
-No- disse lei scuotendo la testa.
-Moon- cercò di farla ragionare Liam.
-Non fraintendermi. Fra poco è il compleanno di Eric, vero?
Lui annuì, non capendo cosa volesse dire. Moon prese il bracciale dalle sue mani sorridendo.
-Ho in mente grandi cose per questo piccolo oggetto.
-Che intendi?- chiese curioso.
-Lo vedrai- fu la sua risposta.


-Finirai per farti male- disse Tyler, seduto sul divano in sala.
-Ssh!- gli intimò Moon, concentrata su una delle perline del bracciale di Effie. Aveva in mano un curter e stava provando a tagliare a metà la pallina. Sotto al tavolo aveva messo le dovute precauzioni, non ci teneva a vedere sua madre dare di matto perché aveva rovinato il tavolo di mogano in sala.
-Primo: dirai addio al bracciale. Secondo: finirai per dissanguarti- continuò il ragazzo.
Scocciata Moon si allungo verso il divano dove era seduto il nonno, prendendo un cuscino lo tirò addosso al fratello.
-Ahi- si lamentò lui.
-Così impari a stare zitto- disse lei ritornando alla pallina.
-Forse dovresti dare ragione a Tyler- disse George. Nemmeno lui era riuscito a persuaderla dalla sua folle idea. - O almeno fatti aiutare- aggiunse Rose preoccupata.
-No, voglio farlo da sola- disse intestardita lei. E un'ora e svariati tagli più tardi, la si vedeva correre verso la sala con in mano una cornice in legno, che aveva comprato pochi giorni prima. Andò direttamente sul tavolo, dove il bracciale di Effie era ridotto a pezzi. Preso anche l'attack, iniziò ad attaccare la metà di ogni pallina su essa, sull'angolo sinistro in altro e quello destro in basso, non appesantendola, anzi, donandole molta più bellezza.
-Moon, è questa?- chiese Tyler con in mano una foto. Era una delle foto che aveva preso dall'album di Effie. Precisamente, quella dove lei era sulle spalle di Eric, e gli dava un bacio sulla guancia. La prese sorridendo, ripensando a come sua madre aveva capito tutto, quando aveva visto la foto.
-Si, grazie- disse a Tyler.
-A mamma verrà un colpo quando vedrà le tue mani ricoperte di cerotti. Moon si strinse nelle spalle, non perdendo il sorriso.
-Ne è valsa la pena- rispose.
-Non sei triste? Quel bracciale te l'aveva regalato lei. In tre anni non te lo sei mai tolta e a scuola ti sei presa un pugno in faccia.-
Moon stava inserendo la foto all'interno.
-Lo so, ma penso che lei vorrebbe questo.
Sistemato tutto, guardò la cornice soddisfatta, mostrandola poi a Tyler con un sorriso a trentadue denti, che lui ricambiò.
-Complimenti, devo dire che la tua testardaggine porta ad ottimi risultati.-
Scosse la testa, mentre ritornava a guardare il regalo per Eric.


-Che diavolo hai fatto alle mani?- le chiese Mia, il giorno successivo, quando erano uscite tutte e quattro insieme. Le mani piene di cerotti di Moon, non passarono inosservate.
-Ieri ho lavorato al regalo per Eric. E questo è il risultato- spiegò.
-Gli verrà un accidente quando lo saprà- disse Ruth.
-Ma che regalo gli hai fatto per ridurti così?- chiese invece Wendy. Moon scoprì il braccio destro, dove di solito teneva il bracciale di Effie. Le tre ragazze dal braccio la guardarono negli occhi, non capendo.
-C'entra il bracciale- ammise.
-Te ne separi?- chiesero sorprese quanto Tyler.
-E' così strano?- chiese Moon allargando le braccia. Loro annuirono.
-Ti devo elencare le numerose peripezie barra guai in cui ti sei cacciata per quel bracciale?- le chiese Ruth.
-Lo so, è solo che...era una cosa che apparteneva a loro due. Io ne ho avuto cura, ma è ora che ritorni al legittimo proprietario.
-Io la trovo una cosa molto dolce- disse Wendy, e Moon le sorrise, come a ringraziarla.

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