Salvami

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Capitolo 9: Salvami.
Ritornare a scuola, era diventato meno pesante per Moon, perché aveva con chi passare il tempo e non stava mai sola. Con Mia e Wendy era ritornato tutto alla normalità. A scuola stava sempre con loro e Ruth, tranne durante l'ora di letteratura, quella la passava con Eric.
-Siamo due a uno Foster- la prese in giro il riccio mettendo l'ultima pallina, facendo così tris.
-Ma insomma, tu hai di sicuro qualche trucchetto- si lamentò la castana.
-E' diverso, io sono un campione- disse lui pavoneggiandosi.
-Ma finiscila!- Moon lo spinse giocosamente. Iniziando a scarabocchiare sul suo quaderno aperto. Il professore quel giorno non c'era, a fare loro da supplente era Mr Gold, che più che altro stava alla cattedra a leggersi un libro, lasciando fare agli studenti quello che volevano.
-A breve sarà natale- disse sovrappensiero, iniziando a disegnare un renna, con un enorme naso rosso.
-Devo pensare al regalo per Lewis- disse Eric.
-Cos'è, fai il regalo solo a lui?- chiese divertita lei, alzando lo sguardo verso il ragazzo.
-Il ventiquattro è il suo compleanno- ripose con un'alzata di spalle.
-Davvero?- chiese Moon.
Eric annuì – diciotto anni-
-Festeggerà?-
Lui rise. -Parliamo di Lewis, pensi davvero che non farà un po' di casino per i suoi diciott'anni?- Moon rise a sua volta, dandogli ragione. Parlare di Lewis, le fece ripensare a ciò che le avevo detto Liam, riguardo al fatto che lui provava qualcosa per lei. Ma più Moon pesava a Lewis, e più non riusciva a vederlo come un possibile fidanzato. Era veramente un ragazzo simpatico e dolce, ma riusciva a vederlo solo come un semplice amico. Era immersa in tutti quei pensieri, quando la voce di Eric, la fece ritornare alla realtà.
Ti andrebbe di accompagnarmi oggi?-
-Dove?-
-A comparare il regalo per Lewis. Usciamo io e te- sorrise. Moon ricambiò volentieri quel sorriso.
-Si, ci sto- rispose.


Era in camera, aveva appena finito di farsi la treccia laterale guardandosi allo specchio, per vedere se aveva lasciato qualche ciocca, ma sembrava aver fatto un buon lavoro. Si diresse verso il letto, sedendosi e indossando le sue scarpe. Stava legando i lacci della scarpa destra, prima che la porta venisse aperta. Clare guardava Moon curiosa, con un sorriso col viso.
-Esci?- chiese. La ragazza annuì -Si, ma per cena, sono a casa tranquilla- disse alzandosi e prendendo la.
-Esci con le ragazze?-
-No, con Eric. Vuole comprare il regalo per il compleanno di Lewis- rispose andando verso la sedia , accanto alla scrivania, per prendere il cappotto e la borsa.
-Con Liam come va?- chiese senza tanti preamboli la madre.
Moon si ghiacciò sul posto, con un braccio alzato e in cappotto infilato in parte.
-Come?- chiese guardandola.
Lei stava ancora sorridendo. -Con Liam come...- la ragazza la interruppe.
-Cosa ti fa pensare che fra me e lui ci sia qualcosa?- le chiese finendo di vestirsi.
-Il modo in cui si è avvicinato a te, anche quando eravate accanto al pianoforte, o semplicemente perché ti ha portato uno dei tuoi fiori preferiti.-
-Nemmeno lo sapeva, era solo un caso- disse Moon prendendo la borsa.
-Nulla è un caso Moon, forse è un segno- la madre sembrava divertita. La figlia si avvicino a lei, portando le mani sulle sue spalle.
-Mamma, lo sai che ti adoro, vero?-
Lei la guardò attendendo che continuasse.
-Ma proprio non reggo quando ti intrometti nella mia, inesistente, vita sentimentale- aggiunse. Clare alzò gli occhi al cielo. -Ci vediamo stasera- le diede un bacio sulla guancia, affettandosi a uscire di casa per raggiungere la fermata dell'autobus.


-Potresti comprargli un bel maglione- suggerì Moon tirandone fuori uno blu scuro e mostrandolo a Eric, che storse il naso.
-Sono cose da ragazze. Non ho intenzione di comprargli vestiti- disse. Moon alzò gli occhi al cielo, riportando il maglione al suo posto.
-A proposito, quand'è il tuo compleanno?
-Sedici luglio- rispose lei -Il tuo?-
-Primo Gennaio- disse mostrandole la sua dentatura perfetta.
-Fra nemmeno un mese.- commentò Moon.
-Esatto. Vedi, ti ho avvertito prima, così puoi provvedere al regalo- le disse scherzando.
-Ma sentiti- commentò divertita lei. Sapeva che non avrebbe dovuto chiederlo, che avrebbe dovuto ignorare ogni impulso che la portava a pensare a lui, pero non ci riuscì.
-Liam, invece?-
Eric portò il suo sguardo al soffitto. -Ventotto agosto. Entrambi d'estate, che coincidenza.
-Già- fu l'unica risposta della ragazza.
-Che sta succedendo fra voi due?- Moon alzò scatto lo sguardo , portandolo i suoi occhi grigi in quelli verdi del ragazzo.
-Come?
-Tu e Liam, una volta sembrata andare d'accordo e l'altra vi ignorate completamente. Una volta sembrate grandi amici e poi tu gli urli contro. Sul serio, io non capisco cosa succede.
-E' complicato.-
-Spiegami allora. Perché persino Liam sembra strano quando ci sei tu nei paraggi.
La mano di Moon si era poggiata su un maglione rosso. Sospirò voltandosi verso Eric. -Liam è quel genere di ragazzo che all'inizio ti sembra dolce e docile, ma più lo conosci e...- iniziò a gesticolare con le mani.
-Eh?- chiese Eric.
-E più hai voglia di strozzarlo. È dannatamente complicato, peggio di un cubo di rubik.
-Un po' come te- le rispose divertito Eric.
La ragazza accennò un sorrisino ironico -Attento alle tue parole, riccio- finse di minacciarlo.
-Moon, non sono l'unico che se n'è accorto. Tu e Liam prendereste a pugni chiunque possa fare del male alle presone che tenete. Tendete a tenervi tutto dentro, non esprimendo mai a pieno il vostro dolore. Voi, per certi versi, siete uguali. Ed è esattamente questo che ha attirato Lewis...- s'interruppe di scatto, accorgendosi di aver parlato troppo.
-Cioè, ciò che stavo cercando di dire è che...
-Lewis è davvero interessato a me?- gli chiese Moon, non fingendo affatto di non aver capito. Non è che dubitasse delle parole di Liam, solo che ora che persino Eric l'aveva quasi detto, le sembrava più reale. Eric rimase a bocca aperta, non sapendo come uscirne.
-Si- ammise in fine.
-Questo è un bel problema- disse appoggiandosi con le spalle al muro e guardando le luci del negozio, messe come decorazioni natalizie.
-Perché?- chiese Eric confuso.
-Perché...- fece una pausa, cercando il modo migliore di dirglielo. -Perché lui è mio amico- rispose infine. Eric annuì senza fare nessuno commento, aveva capito cosa intendesse con quella semplice frase. Uscirono fuori dal negozio di abbigliamento, cercandone un altro, decente, all'interno di quel centro commerciale. Stavano passando accanto ai bagno, quando Moon portò una mano sulla manica cella giacca di Eric, fermandolo e facendolo voltare.
-Ehm...ti dispiace se faccio un salto?- chiese indicando i bagni.
-No, tranquilla. Ti aspetto qui.-
-Grazie- gli rispose, prima di incamminarsi verso il breve corridoio, entrando poi nei bagni femminili. Si sciacquò le mani e guardando il suo riflesso allo specchio, non si vide nel migliore dei modi. Cercò di darsi una calmata, pensando che in quel modo stava sicuramente facendo annoiare Eric. Prese un profondo respiro e un sorriso prima di prendere la borsa e uscire. Fece appena due passi in quel corridoio che si bloccò di scatto sul posto, guardando con occhi sgranati davanti a se. Un gruppo di ragazzi era fuori dai bagni maschili e si stavano passando un pacchetto di sigarette. Il moro dagli occhi scuri, quando vide Moon, sorrise malignamente, colpendo con il gomito il ragazzo dai capelli color biondo cenere accanto a se. Quando gli occhi grigi della ragazza incontrarono quelli azzurro chiari di Max, ogni suo neurone le diceva di scappare il più velocemente possibile. Prestò ascolto a quell'istinto, camminando velocemente e a testa bassa, superandoli. Ma una mano si poggiò malamente sulla sua, spingendola indietro.
-Principessa, non si saluta più?- chiese Max sorridendole. Moon avvertì un fremito di paura dentro di lei, le sue gambe erano molli e la voglia di darsela a gambe levate cresceva sempre di più. Era sola, senza nessun testimone, in un piccolo corridoio, sola con cinque ragazzi. Fece un passo indietro, ma la stretta sul braccio aumentò.
-Cos'è, senza quei due idioti a proteggerti non sai fare nulla?- le chiese muovendo dei passi verso di lei, che non faceva che indietreggiare, finendo presto con le spalle al muro, e Max davanti.
-Lasciami- la sua voce fu poco udibile, ma lui riuscì lo stesso a sentirla. Sorrise -Non così in fretta, voglio divertirmi un pochino- la sua mano andò sul viso della ragazza e la sua stretta era violenta. -Voglio farli incazzare. Vedere cosa sono disposti a fare, solo per vendicarti.
Moon sentiva il suo cuore battere forte dentro al petto, batteva dalla paura delle parole di Max. era un pazzo, non riusciva a trovare altra spiegazione, se non che lui fosse un pazzo. I suoi occhi erano terrificanti e la sua presa sempre più violenta. Non sapeva cosa lui volesse farle ma sapeva che qualunque cosa fosse stata, il dolore fisico sarebbe stato tanto. Aveva pura, per la prima volta da quando aveva incontrato Max, aveva realmente paura di lui. In quel corridoio si sentirono dei lievi passi in lontananza, che si trasformarono in una corsa.
-Toglile le mani di dosso- Eric fu subito accanto ai due, allontanando Max da Moon. La ragazza sentiva le guance in fiamme per quanto la sua presa era stata forte. Eric era davanti a lei e guardava furente Max, che invece pareva incuriosito.
-Non ti azzardare mai più a toccarla-
-Un altro giovane eroe per la stronzetta- disse divertito Max. -Senti ragazzino, non mi pare che tu sia nella posizione di potermi dare ordini-
-Scommetti? - Eric era faccia a faccia con Max, che strinse i pugni, accennando un sorriso prima di scagliare un pugno in faccia al ragazzo. Moon urlò quando lo vide barcollare all'indietro.
-Si, scommettiamo. Ma su quanto resisterai- quando iniziò a muovere dei passi verso il ragazzo, Moon fece lo stesso, ma Eric alzò il braccio, intimandole di rimanere indietro.
-Eric no- disse. Non sopportava l'idea di vederlo contro Max, era da solo e indifeso, lui era fragile. Ma Max non pareva della sua stessa idea. Si scaglio contro il riccio, iniziando a colpirlo sulla pancia e sul petto. La ragazza urlò nuovamente, portandosi le mani fra i capelli. Eric era a terra e cercava in tutti i modi di rispondere agli attacchi di Max, che invece sembrava sempre più spietato, non si fermava un attimo, cercando di colpire Eric, nelle parti in cui lui potesse provare più dolore. Moon non sapeva che fare per aiutarlo, ma c'era chi invece poteva farlo. Tirò fuori il cellulare dai suoi jeans, trovando subito il suo numero, portò il cellulare all'orecchio. Suonò una sola volta, prima che rispondesse.
-Pro...- uno schiaffo violento sulla sua mano, fece cadere il telefono per terra.
-E tu cosa volevi fare?- le chiese Peter accanto a lei, i suoi occhi ardevano sadici. Moon mosse un passo indietro, con il respiro accelerato. Erano finiti in bel guaio e la ragazza non sapeva cosa poter fare per farne uscire Eric, illeso. Abbasso lo sguardo al telefono, notando la chiamata ancora aperta, pensò di urlare, era l'unico modo per potersi fare sentire. -Siamo nei bagni del centro commerciale. Non venire da solo- riuscì a urlare solo ciò, prima che Peter le tappasse la bocca, Moon si dimenò riuscendo a sfuggire alla presa, urlò un nome, prima che Peter la facesse tacere nuovamente, calciando via il telefono, lontano da lei.

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