Moonrise

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Capitolo 8: Moonrise.
Quella mattina, quando Moon si vestì per andare a scuola, rimase per ben dieci minuti a guardare la sciarpa verde di Effie, dentro il suo armadio, indecisa se metterla no. Arrivò alla conclusione che era da sciocchi lasciala lì con i suoi vestiti per sempre, perciò la prese, indossandola. Sentì subito quel vecchio profumo di more assalirla. Prese la borsa a tracolla, scendendo velocemente di sotto e chiedendo un passaggio a suo padre. Grazie a lui arrivò a scuola in tempo, raggiungendo subito le sue amiche, con le quali si inoltrò all'interno dell'edificio. Si stavano dirigendo verso i propri armadietti, quello di Moon, era il primo che incontravano. Stavano giusto per salutarla, quando videro appoggiato sull'armadietto della castana, a braccia conserte, Max.
-Principessa- disse sorridente lui non appena la vide. Moon si fermò di scatto guardandolo. Ora che era in piedi, notava che era notevolmente più alto di lei.
-O forse preferisci che ti chiami con il tuo nome, Moon, giusto?
La ragazza si avvicinò al suo armadietto.
-Allontanati- gli disse semplicemente. Lui però sembrava divertito.
-Avanti, non fare la dura con me- disse provando a toccarle il viso, ma non appena le sue dita provarono a sfiorare il viso di Moon, la mano della ragazza colpì violentemente quella di Max, allontanandola.
-Non provare a toccarmi.
Max alzò le mani, continuando a guardarla. -Non potevi essere veramente sua amica. Insomma, lei era più permissiva. Chi lo sa se una cosa a tre le sarebbe piaciuta- stava provando a innervosirla e ci stava riuscendo. Ruth portando una mano sul braccio dell'amica la tirò indietro.
-Come fai a non provare disgusto verso te stesso? Come puoi parlare così di una persona che non c'è più?- gli chiese lei incredula. Max fece spallucce, per nulla toccato dalle sue parole.
-Come posso essere disgustato dal ragazzo perfetto che sono?- chiese in modo ironico. -E poi l'hai detto tu, lei è morta, cosa può farmi? Te lo dico io...niente- l'ultima parola la scandì perfettamente. Moon strinse forte i pugni, odiava sempre di più Max.
-Della Allen non mi è mai importato nulla. Era divertente prendersi gioco di lei, ingenua, sciocca, facile...- continuò. Moon non resse più. Si scrollò di dosso il tocco di Ruth e portando le mani sul colletto della camicia di Max, lo fece sbattere contro gli armadietti. Quel rumore, attirò lo sguardo di molti all'interno del corridoio.
-Moon- la chiamò Ruth, in modo da fermarla. Ma lei non poteva fermarsi, non voleva, perché in ballo c'era colei che Moon aveva sempre considerato come una sorella.
-Se stavi provando a farmi arrabbiare, ci sei riuscito alla grande.-
-Mmh, sei sexy arrabbiata- disse lui facendo crescere il suo nervosismo.
-Moon, lascialo stare- insistette Ruth, provando a tirarla indietro. Ma a Moon prudevano così tanto le mani, da volere prendere a schiaffi Max, per togliergli quel ghigno soddisfatto dal viso.
-Ascolta la tua amica, principessa.-
-Principessa il corno- ribatté lei, sbattendolo nuovamente contro gli armadietti.
-Moon- la richiamò Ruth, preoccupata che Max potesse reagire e farle qualcosa.
In quel momento dall'altra entrata, c'era Liam insieme a Quinn. I due venne raggiunti subito da Jenna, un'amica di Quinn, che stava sorridendo.
-Ehi, pare che la Foster stia litigando con Hill- Liam guardò verso di lei, in modo serio.
-Cosa?- chiese.
-Si. Venite a vedere, è clamoroso! Voglio proprio vedere cosa le farà Max. Si sa che lui non perdona.- Mentalmente Liam ne disse tante, superando Quinn e Jenna e svoltando velocemente a destra, dove c'era il suo armadietto.
-Ascolta la tua amica, principessa- le disse Max.
-Principessa il corno- lei quasi urlò, aumentando la presa sulla sua camicia, sbattendolo violentemente al proprio armadietto.
-Moon!- Liam vide sua sorella del tutto preoccupata e spaventata, mentre Mia e Wendy guardavano la scena con occhi sgranati, non sapendo cosa poter fare. Alcuni ragazzi del gruppo di Liam, stavano ridendo a quella scena.
-Spero di vedere Max all'azione- disse Brandon. Liam lo sorpassò, ignorando quel commento del ragazzo, raggiungendo Moon.
-Mi piace vederti sbottare, solo perché proteggi quella sfigata delle Allen- continuò Max, guardando Moon negli occhi. Liam, che ora era vicino a loro, guardò sua sorella che lo stava pregando, tramite lo sguardo, di aiutarla. Con una mano prese il braccio di Moon, tirandola indietro.
-Vieni, non ne vale la pena- ma Moon strinse di più i pugni sulla camicia di Max,
-Fidati di me. Non ne vale la pena con uno come Hill- ripeté, tirandola con più forza indietro, riuscendo a dividerla da lui. Max in quel momento guardava in modo curioso Liam.
-Vedo che non ti diverti sono con la Wilkinson- disse facendo il cognome di Quinn. Liam non lo degnò di uno sguardo. I suoi occhi erano a Moon, che non sembrava affatto calma.
-E tu, principessa, persino con il ragazzo che amava la tua migliore amica?- disse Max fingendo una voce ferita. Liam aggrottò le sopracciglia, mentre Moon sgranava gli occhi, sorpresa. Max sapeva fin troppe cose su Effie.
-Non sei tu quella disgustata da te stessa?- riacquistò nuovamente quel suo sorriso sfottente.
-Sinceramente Hill, hai iniziato a scocciare- gli disse Liam.
-E abbiamo sopportato fin troppo- aggiunse Lewis, affiancando Liam e guardando in modo serio Max.
-I difensori, che bello rivedervi insieme- li prese in giro lui. -Per proteggere lei?- ora guardava Moon, con fin troppo interesse. Max odiava fino al midollo Liam e, dal modo in cui stava stringendo il braccio della ragazza, notò che non le era indifferente. Forse Moon li sarebbe stata più utile del previsto. La campanella che segnava l'iniziò delle lezioni suonò. Max alzò lo sguardo come se volesse vedere da dove provenisse il suono, tornando poi ai tre davanti a se.
-La nostra discussione dovrà essere rimandata- disse dispiaciuto.
-Ti conviene non riprenderla- gli rispose Lewis. Max non controbatté. Dopo aver concesso un sorriso tentatore a Moon, si allontanò. Solo allora Liam lasciò il braccio di Moon.
-Quello sta cominciando a darmi sui nervi- disse guardando Lewis.
-Fidati, non sei l'unico- rispose l'amico. Iniziò a guardarsi intorno, avevano attirato troppa attenzione.
-Andiamo, ne riparliamo in classe- continuò guardando Liam, che annuì. Entrambi si voltarono verso a Moon, che aveva lo sguardo basso e ferito. Liam serrò i pugno, resistendo all'impulso di abbracciarla. Le voltò spalle, allontanandosi velocemente. Lewis invece le concesse uno sguardo triste. Voleva aiutarla, ma sapeva che non poteva fare niente, perlomeno non a scuola.
Quando Liam si avvicinò di nuovo a Quinn, la bionda lo guardava furente.
-Mi spieghi che cosa pensavi di fare?-
-E tu mi spieghi da quando devo darti conto di ciò che faccio?- la guardò gelidamente. Quinn divenne paonazza.
-Perché proteggi sempre quella sfigata? Sono io la tua ragazza, non lei- Liam non la degnò di uno sguardo, bensì la superò dirigendosi verso l'aula di filosofia.
-Sinceramente, ti costava così tanto lasciarlo perdere?- le chiese Ruth seria.
-Ruth, non credo sia il caso.- iniziò Wendy, avvicinandosi con Mia alle due.
-Non è il caso? Se continua così, Max non avrà pietà di lei.- disse furiosa la bionda. Ritornò a guardare Moon che teneva ancora lo sguardo basso. -Smettila di farti in quattro e cacciarti nei guai per lei- Moon portò il suo sguardo spento alla bionda. Non disse nulla. La guardò per un breve attimo prima di voltargli le spalle e andare via.
Durante l'ora di letteratura, Moon riuscì a sedersi lontana da Eric, che non capì perché l'avesse fatto. Persino durante biologia la castana stette lontano da Ruth e quando la campana suonò per l'ora di pranzo, uscì velocemente dalla classe, rintanandosi nei bagni femminili.
-Eric- lo chiamò Ruth. Il riccio, che aveva appena preso una lattina di coca cola dalle macchinette, si voltò a guardare la bionda. -Hai visto Moon?
Eric corrugò le sopracciglia.
-No- ripose sincero. La bionda si lasciò andare un sospiro triste. Pensava di essere stata troppo dura nei confronti dell'amica.
-Vi sta evitando?- chiese Eric. Tristemente, Ruth annuì.
-E io che pensavo che lo facesse solo con me- disse lui, tranquillizzandosi un po', nel sapere che non le aveva fatto qualcosa di specifico lui. Guardò Ruth e il tavolo dei suoi amici.
-Vado a cercarla io- disse poi alla ragazza.
-Non penso che..- iniziò Ruth.
-Fidati!- Eric, le concesse un sorriso. Liam che aveva visto sua sorella e Eric parlare, si chiese cosa stesse succedendo, specialmente quando il ragazzo si allontanò e Ruth lo seguì con sguardo tormentato.
-Vado io da lei. Tu rimani qui- gli disse Zack, che come lui aveva notando tutto. Liam sospirò, annuendo. Il moro si alzò, raggiungendo la ragazza.
-Ehi- disse, per attirare la sua attenzione.
-Ciao- lo salutò con voce spenta Ruth. Non era da lei e ciò preoccupò Zack.
-Che succede?
-Pare che Moon ce l'abbia con tutti noi. Evita persino Eric.
-Perché?- Zack era confuso.
-Effie- si limitò a rispondere Ruth. Aveva gli occhi lucidi e Zack portò una mano sul viso di lei alzandolo in modo da vedere meglio i suoi occhi.
-Stai tranquilla, si sistemerà tutto- cercò di tranquillizzarla.
-Anche se fosse così, mi toccherà sempre lottare con l'immagine perfetta che lei ha di Effie- Zack sgranò gli occhi sorpreso.
-Non ho mai avuto un amica di cui potermi fidare ciecamente o poter fare le pazzie più assurde. Con Moon è possibile, ma ogni volta che di mezzo c'è Effie lei mi allontana, rintanandosi nel suo guscio, lasciando me sola.-
Gli occhi di Zack si addolcirono, mentre il suo pollice accarezzava delicatamente la guancia di Ruth. Sapeva come si sentiva, e cosa significava trovare un amico di cui potersi fidare. Lui un amico del genere lo aveva trovato in Liam. Mentre Ruth...
Voleva davvero poterle essere d'aiuto, ma non sapeva come.
Eric aveva aperto porte su porte, di tutte quelle aule presenti in quell'ala della scuola, ma di Moon sembrava non esserci l'ombra. Stava per andare verso il cortile, quando passò accanto ai bagni femminili. Si fermò di scatto, facendo dei passi indietro e guardando l'omino in gonnella, disegnato sopra quella porta. Si guardò intorno, accertatosi che non c'era nessuno, entrò. Il bagno pareva vuoto, tutte le porte erano chiuse. Abbasso di poco gli occhi per vedere da sotto il piccolo spazio di ogni porta. Da sotto la terza porta notò delle vans bianche familiari. Si portò dritto, bussando.
Moon per tutto il tempo era rimasta in silenzio, sperando che in quel bagno non fosse entrata nessuna delle sue amiche. Quando aveva sentito bussare, non aveva osato fiatare.
-Moon, lo so che sei lì. Riconosco le tue scarpe- alla voce del ragazzo, Moon sgranò gli occhi. Sorpresa, si alzò dalla tazza, dove era seduta. Aprì la porta, trovandoci, proprio davanti a se, il ragazzo in questione.
-Ciao- la salutò sorridente.
-Che ci fai qui?- chiese lei.
-Ti cercavo. Sinceramente pensavo di trovarti in lacrime, ma sembri...bhe di certo non in forma-
Moon a braccia incrociate si appoggiò allo stipite.
-Viva la sincerità-
-Ruth è preoccupata, è venuta da me. Cos'è successo?- chiese lui, ignorando la frase che aveva detto. Moon scosse la testa, non avendo voglia di parlare con nessuno.
-E' snervante quando fai così. Delle volte è divertente stare con te, ma altre...sembra che tu spinga via chiunque provi a fare un passo in più per conoscerti.
-Non voglio parlarne.
-No, invece. Devi palare! Se continui così finirai per rimanere sola, ed è quello a cui punta Max. Trovarti sola e attaccarti- Eric alzò la voce.
-Non m'importa nulla di lui, se lo vuoi sapere- ripose con altrettanta freddezza lei. Prese la borsa che era per terra, dirigendosi verso l'uscita, non voleva stare più lì dentro.
-Non siamo tutti Effie- disse Eric dietro di lei, facendola immobilizzare, proprio quando aveva portato la mano sulla maniglia. -Non è detto che tutti ti abbandonino- continuò più piano. Moon avvertì come una stretta al cuore, mentre sentiva i passi di Eric, dietro di se.
-Moon- la chiamò gentilmente. Lei aprì di scatto la porta, uscendo da li. Corse per tutto il corridoio, andando dritta verso la porta principale, persino quando aprì quella non si fermò.
Eric a testa china, era ritornato a mensa. Dal tavolo di Ruth, le ragazze alzarono lo sguardo, aspettandosi si vedere Moon con lui, o almeno di ricevere buone notizie. Eric, con lo sguardo triste, raggiunse il suo tavolo, sedendosi accanto a Zack.
-Allora?- gli chiese il moro.
-Credo di aver peggiorato solo le cose- si limitò a dire. Zack con un sospirò si voltò verso Ruth, che lo guardava con un briciolo di speranza dentro il cuore. Speranza che andò a sgretolarsi nell'esatto momento che il ragazzo scosse la testa in modo serio.

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