Richerche

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Capitolo 17: Ricerche
Quella domenica, Moon, dopo aver ripulito del tutto la sua stanza dai vari cerotti, acqua sporca e asciugamani ridotti ancora peggio, si era seduta davanti al pc, per fare delle semplici ricerche. Il nome James Olton era ben visibile sulla barra delle ricerche di Google. In tutta Londra, c'erano ben dieci persone che avevano quel nome. E Moon li avrebbe trovati tutti, che fossero o no fake. Era stata l'unica idea che le era venuta in mente, oltre al trovare l'indirizzo dal quale le era stata spedito il pacco con tutte le foto di Effie.
Dopo aver fatto una doccia e essersi vestita, legò i suoi capelli in una treccia laterale. Nella sua borsa, c'era un blocco note, con tutti gli indirizzi che avrebbe dovuto trovare, uno spray al peperoncino e la prima lettera di Effie. Porto la borsa in spalla e dicendo ai suoi genitori che andava in biblioteca, uscì di casa, andando a prendere l'autobus. Quasi quaranta minuti più tardi fu in una piccola periferia di Londra. Scese dall'autobus, guardandosi intorno. La piazza era abbastanza affollata per essere solo a metà aprile. Si privò delle cuffie, raggiungendo una donna, con un bambino di quattro anni seduto accanto a lei, che beveva un po' d'acqua.
-Mi scusi?-
La donna alzò lo sguardo e accertatasi che si stesse rivolgendo a lei, le sorrise gentilmente.
-Starei cercando questo indirizzo, potrebbe dirmi da che parte devo andare?- Moon le porse il foglio, in modo da farle leggere la via. Non appena lei lesse, guardò Moon incuriosita.
-Come mai vuoi andare da quelle parti? C'è solo una vecchia chiesa abbandonata- la informò.
Moon non capiva a cosa servisse una chiesa a James Olton. Spaventata si chiese se per caso facesse parte di qualche setta, se fosse pazzo fino a tal punto.
-Foto per una ricerca di storia- mentì con un sorriso. La donna annuì comprensiva.
-Devi prendere quella strada lì, gira a destra e al primo stop vai sempre avanti- le spiegò.
-Grazie mille- Moon le sorrise, prima di seguire le sue indicazione.
Quando finalmente giunse a destinazione, rimase a guardare l'edificio davanti a se. La chiesa era in condizioni pietose, davanti alla porta c'era un cartello che informava che a breve sarebbe stata demolita. Sospirò, capendo che James aveva utilizzato un indirizzo falso. Forse si aspettava che l'avrebbe cercato. A differenza di Effe, lei voleva scovarlo e prenderlo a calci fino a che lui non chiedesse pietà. Istintivamente si chiese cosa avrebbe fatto se l'avesse incontrato veramente. Li avrebbe concesso pietà dopo che lui aveva indotto, quella che per lei era come una sorella, alla morte? La risposta era alquanto semplice. No.
Strinse forte il foglio fra le mani, tanto da stropicciarlo. Notò una figura poco distante da lei. Lui la stava scrutando attentamente e, quando Moon si voltò, lui sembrò accertarsi che fosse veramente lei. Moon lo riconobbe a sua volta, era il ragazzo che alla festa di Bennet stava riprendendo Peter, che cercava di approfittarsi di Ruth. Lui si guardò intorno preoccupato, prima di fare un passo indietro, voltandole le spalle e allontanandosi da lei.
Moon corrugò le sopracciglia, non volendo darli peso. Dato che aveva preso la saggia decisione di non provare ad avvicinarsi a lei. Affranta di aver fatto un buco nell'acqua ripercorse la strada all'indietro, per andare a prendere l'autobus.
-Avevi detto che ci saremmo visti questo pomeriggio- disse Liam al telefono. Moon era sull'autobus, diretta verso casa. -Persino Ruth si aspettava di vederti.-
-Scusami, ho dovuto studiare per l'interrogazione di chimica di domani- mentì lei. Non le piaceva farlo, e sapeva che era anche la cosa più sbagliata. Forse avrebbe dovuto fare come le aveva detto Effie. Ma farlo implicava raccontare troppe cose, cose che lei non era ancora disposta a confessare e a condividere, come le lettere di Effie.
-Non importa, ci vediamo domani.-
-Si, a scuola.-
-Io intendevo dopo.-
-Ecco..- iniziò Moon.
-Cosa?- chiese quasi incredulo.
-Domani ho promesso a mio padre di andare all'università nella quale insegna- questa non era del tutto una bugia. Sarebbe andata a trovare suo padre e avrebbe scovato uno dei tanti Jamse Olton. Tramite le sue ricerche era spuntato fuori che uno dei dieci, studiasse nell'università di lettere di Stew. Una coincidenza che destava fin troppi sospetti.
-Posso accompagnarti...forse riesco ad acquisire qualche punto a favore con tuo padre-
Per un momento quella frase fece sorridere Moon, ma sapeva che avere Liam accanto l'avrebbe distratta dalle sue ricerche.
-Certo- rispose, mostrando entusiasmo nella voce. -Assisteremmo a una lezione tipo. Leggeremo qualcosa a proposito della storia dell'università e...- non ci fu bisogno di elencare nient'altro, prima che Liam parlasse nuovamente. -Forse, un'altra volta- Moon rise a quella frase.
-Scusami tanto.-
-Figurati, è solo un pomeriggio- le rispose lui. Senza sapere che dietro le scuse di Moon, c'erano tutte quelle bugie e segreti che lei non gli stava raccontando.

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