Ciao principessa

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Capitolo 7: Ciao principessa
Quella mattina fu Ruth a svegliare Moon. Erano le nove del mattino e lei aveva sentito il cellulare dell'amica suonare. Quando Moon si alzò dal letto, prendendolo per controllarlo, trovò un messaggio di sua madre.
"Quando torni a casa, facciamo i conti" il messaggio ricevuto nel cuore della notte, non era affatto piaciuto a Clare, e Moon previde subito guai.
-Cavolo- soffiò.
-Che succede?- chiese Ruth. Moon non volle farla sentire in colpa, perché in fin dei conti non era stata lei a chiederle di rimanere, nonostante le avesse fatto bene stare insieme.
-Il credito, sono al verde- mentì. Ruth capì.
-Dai scendiamo a fare colazione- disse.
-Ehm... Moon allargò le braccia per far notare che era ancora in pigiama. Ruth le sorrise.
-Stai tranquilla, scendiamo tutti così la domenica. La tranquillizzò.
Messe le pantofole, Moon la seguì al piano inferiore. Aveva sceso giusto due scalini, quando la melodia di un pianoforte giunse alle loro orecchie.
-è Liam?- chiese Ruth più a se stessa, che alla ragazza accanto a se. Velocemente scese le scale, raggiungendo la sala, e difatti dietro al pianoforte nero, c'era Liam. Ruth sorrise, guardando Moon.
-Era da tanto che non lo sentivo suonare- le sussurrò, nel timore che se avesse parlato ad alta voce, lui avrebbe smesso. Da Ruth, gli occhi di Moon andarono a Liam, che li alzò e sorrise, un sorriso che lei non ricambiò.
-Ragazzi è pronta la colaz...- Klara, fu sorpresa di vedere Moon li. -Ciao Moon, non sapevo che ti fossi fermata da noi- disse sorridendole cortesemente. In fin dei conti non le aveva mai dato fastidio che le amiche della figlia si fermassero li. Prima che la ragazza potesse giustificarsi, la voce di Liam la precedette.
-Gliel'ho chiesto io-
-Si, ieri non stavo molto bene e le ho chiesto di rimanere a dormire da noi- aggiunse Ruth. La madre annuì sorridendo.
-Non è affatto un problema, aggiungo un piatto in tavola.
-Assaggerai i famosi pancakes di nostra madre- disse Liam, affiancando Moon, che non degnandolo di uno sguardo si allontanò.
-Che le hai fatto?- gli chiese Ruth aggrottando le sopracciglia.
-Nulla- le rispose il fratello. Eppure ripenso alla sera precedente, a quando avevano parlato in corridoio le aveva detto che era tutto sbagliato. Liam sentiva di non poter fare una cosa del genere a Lewis. Funzionava così nel gruppo, se due ragazzi provavano interesse verso la stessa ragazza, colui che era veramente interessato a lei, aveva il campo libero. Eppure, Liam non capiva più se quella che provava nei confronti di Moon fosse solo semplice attrazione, specialmente dopo la sera precedente, il modo in cui lei lo aveva trattato lo aveva confuso parecchio. In quel momento la vedeva a tavola, mentre parlava con suo padre e rideva alle sue pessime battute.
Moon guardando l'orologio si accorse che era fin troppo tardi, doveva assolutamente tornare a casa. Si complimento ancora con Klare per i suoi pancakes, ringraziandoli poi per a colazione e scusandosi se toglieva il disturbo in solo mezz'ora che era rimasta li. Ruth l'accompagno in camera a cambiarsi.
-Che ragazza dolce- disse Klare. Ronald, il marito, annuì, più che d'accordo con lei.
-Ronald, sarebbe il caso che l'accompagnassi tu- aggiunse la donna, alzando i piatti.
-Ci penso io- disse subito Liam, lasciandoli alquanto spiazzati. -Devo fare un salto da un amico, perciò già che esco la riporto io- provò.
-Sei sicuro? Di solito ti scoccia sempre riaccompagnare Mia e Wendy- li fece notare la madre.
-Sono di strada ecco perché- riprovò lui, non facendo sì che i suoi pensassero male.
-Ok allora- disse Ronald, ritornando a sorseggiare il suo caffè con calma.
Anche Liam salì in fretta in camera sua, cambiandosi. Fu più veloce delle due ragazze, dato che dovette aspettare fuori dalla camera della sorella. Uscirono pochi minuti più tardi. Moon portava il vestito di ieri sera, con una giacca di Ruth addosso, in modo che non si raffreddasse a causa del freddo. Entrambe alzarono lo sguardo notandolo.
-E tu?- chiese Ruth vedendolo già ben vestito.
-Devo andare da Bennet a dargli il resto dei soldi per la porta rotta. E già che sono di strada, accompagno lei-
-Grazie, ma prendo l'autobus- ripose Moon.
-Te lo scordi, non ti faccio andare in giro da sola. Così poi- disse indicandola.
Lei alzò un sopracciglio.
-Ho detto ai miei che ti accompagno io. Sono più tranquilli-
Moon guardò Ruth alla ricerca di aiuto, ma la bionda non poté fare molto. Quando c'erano di mezzo i suoi genitori aveva le mani legate. Guardò dispiaciuta Moon.
-Almeno per oggi, un piccolo sacrificio- provò. Moon guardò verso Liam, con uno sguardo che sembrava volerlo incenerire.
-Perfetto!- disse come se avesse sputato fuori una parolaccia. Liam alzò gli occhi al cielo. Se lo sentiva, quel tragitto sarebbe stato molto lungo. Andando a salutare un ultima volta i genitori di Ruth e Liam, Moon raggiunse la macchina di quest'ultimo, che non appena lei entrò l'accese, facendo retromarcia, per poi partire spedito nella strada principale.
-Vuoi ignorarmi per tutto il viaggio?- chiese. L'unico rumore in sottofondo era la radio. -Moon- cantilenò, non ricevendo risposta.
-Usignolo- provò, allungando la mano verso di lei, che ritrasse il braccio, come se si fosse scottata.
-Non chiamarmi così- disse
-Okay, accetto di buon grado anche degli insulti, ma almeno parlami. Dimmi cosa ti ho fatto- disse, non capendo il motivo di tutta quell'ostilità nei suoi confronti. Pensava che era sciocco, dopo che avevano chiarito già tutto.
-Ti ho detto tutto ieri sera- rispose lei, con lo sguardo fuori dal finestrino.
-No che non l'hai fatto, mi hai semplicemente detto di essere confusa e io ti ho detto come la pensavo riguardo la nostra situazione-
-E' questo il punto!- Moon alzò la voce mentre lo guardava -è esattamente questo il punto. Hai la minima idea di quanto le tue parole possano ferire una persona?- chiese. Liam inchiodò di scatto, beccandosi parecchi suoni di clackson e insulti, da quelli che lo sorpassavano.
-Che fai? Parti- Moon li indicò la strada, non capendo il perché di quel gesto.
-Ti ho ferita?- le chiese invece lui, sorpreso.
-Parti-
-Moon rispondimi, o la macchina rimane qui- disse serio.
-Si- rispose lei, sperando che lui partisse, ma non lo fece. La guardò, notando che sfuggiva in tutti i modi al suo sguardo, capendo cosa intendesse. -Tu...non puoi provare qualcosa per me, avanti è ridicolo- disse incredulo. Gli occhi di lei si spalancarono lievemente, mentre stringeva i bordi del suo vestito.
-Fai partire questa macchina-
-Rispondimi maledizione!- disse invece Liam, frustrato. Voleva delle rispose concrete, per essere sicuro di non aver interpretato male tutto. Per essere sicuro di essersi sbagliato, nonostante una piccola parte di lui non volesse ciò.
-Rispondere a cosa? Non hai fatto nessuna domanda- gli ripose a tono lei, guardandolo.
-Provi qualcosa per me?- le chiese diretto lui. Lei rimase a guardarlo, abbassando poi lo sguardo, non riuscendo a reggere quello del ragazzo. Rimanendo in silenzio. Liam sospirò, accendendo le quattro frecce.
-Te l'ho detto, non ce ne andiamo finché non mi rispondi- le ricordò.
-Perché devi fare così?- gli chiese lei.
-Perché ho bisogno di sapere la verità-
E la ragazza non ce la fece più -No!- disse subito. - Non provo nulla per te. In questo momento di sto odiando-
-Stai mentendo- disse notando lo sguardo triste e dolente.
-No- rispose freddamente. Senza che nemmeno ci avesse pensato, la sua mano andò sul viso di Moon, bloccandoglielo, mentre le sue labbra si erano attaccate violentemente alle sue. Cercò un accesso fra le sue labbra, che lei non gli concesse. Le mani della ragazza andarono sul petto di Liam, provando ad allontanarlo. Liam come risposta, le morse, lievemente il labbro inferiore, pensando che in quel modo lei avrebbe ceduto, ma invece, ricevette un ceffone violento sul viso. Si allontanò di scatto, guardandola. Aveva gli occhi lucidi, mentre si portava una mano sul labbro. E in quel preciso istante si maledì internamente per averle fatto del male, per aver utilizzato la forza su di lei. Con un pugno Moon lo colpì sul braccio.
-Vai a quel paese- gli urlò contro, aprendo lo sportello, uscendo di fretta dalla macchina.
-Diamine- Liam si privò della cintura di sicurezza, seguendola. Dati i tacchi Moon non riusciva a correre e Liam la raggiunse senza difficoltà.
-Aspetta- le disse bloccandola e voltandola dalla sua parte, notando che aveva gli occhi colmi di lacrime e ciò lo fece sentire veramente male. -Mi dispiace- le disse.
-Non m'importa nulla delle tue scuse- disse provando a liberare il polso dalla sua presa. Ma Liam l'avvicinò a se, poggiandole il viso sul suo petto.
-Non volevo farti del male- ed era la verità, non avrebbe mai voluto farle del male e una prova lo era anche ciò che era successo ieri. Le aveva permesso di abbracciarlo e portarlo via. Le mani di Moon furono sul petto di Liam, spingendolo via da se. Il suo viso ora era ricoperto di lacrime.
-Non ti avvicinare mai più a me- si privò delle scarpe, iniziando a correre via.
-Moon- la chiamò a gran voce Liam, ma ciò sembrò solo aumentare la sua folle corse. Liam si porto le mani fra i capelli. -Dannazione- disse prendendosela con la ruota di una macchina li accanto.
Quando Moon era ritornata a casa, era stato un altro paio di maniche. La madre l'aveva portata in sala. Lei si era seduta sul divano, non dicendo nulla mentre la donna la rimproverava.
-Mi sembra che non hai capito signorina. Sono felice che ti sei fatta finalmente degli amici e che non rimani chiusa in casa. Ma non puoi avvertirmi a mezza notte passata che non torni a casa- disse arrabbiata.
E per quanto Moon non volesse ignorare sua madre, la sua mente non fece a meno, di ricordarle ciò che era successo con Liam. Ancora non riusciva a credere cosa lui le avesse fatto. Era più che sicura ora, non voleva più vedere Liam, non lo voleva più all'interno della sua vita. Perché sembrava capace di farle solo del male.
-Mi hai sentita?- le chiese Clare.
-Mi dispiace- disse Moon. Clare sospirò, notando lo sguardo afflitto e triste della figlia, pensando di esserne lei la causa. Si abbassò, guardandola negli occhi e poggiando una mano sul suo ginocchi, freddo e nudo, dato che portava ancora il vestito.
-Voglio davvero che tu torni a uscire e divertirti, vivendo a pieno, ma mettiti cerca anche di capire lamia preoccupazione-
Moon annuì.
-Non sei in punizione, tranquilla- continuò con tono bonario. -Ora vai a cambiarti, o finirai per ammalarti- Moon le prestò ascolto, salendo con passo stanco le scale. Quando entrò in camera sua, chiuse con un tonfo la porta, sdraiandosi sul suo letto. Raggomitolandosi fra le coperte.


-Che brutta cera e poi che hai fatto al labbro?- chiese Mia, accanto all'armadietto di Moon, aspettando di andare a lezione insieme.
-Pallonata- si giustificò. Ma non era affatto così, Liam ieri le aveva lasciato il segno con il suo gesto. Mia non sembrò crederle, ma vedendola di pessimo umore decise di lasciare le domande per un'altra volta. Moon invece, chiuse con uno scatto l'armadietto, voltandosi per dire a Mia che potevano andare, nel farlo vide entrare Liam con Lewis e Neil, si stava dirigendo verso il loro solito gruppo. Il primo scrutò l'intero corridoio, finché non si fermò a Moon.
-Andiamo a lezione- disse Moon guardando Mia, che annuì.
Se Moon pensava che sarebbe potuta scampare alle domande utilizzando la scusa della pallonata, si sbagliava di grande. A pranzo fu un altro paio di maniche, perché Ruth e Wendy parvero veramente preoccupata per quel segno.
-A me non pare una pallonata- disse Ruth.
-E se fosse un infezione? Moon devi assolutamente farti controllare- le disse Wendy, pensando subito al peggio.
-Quella non è una pallonata e ne tanto meno un infezione- Mia guardò Wendy, chiedendosi cosa avesse visto ieri sera in tv, per farle pensare una cosa del genere. -Perciò...chi è l'idiota che ti ha fatto una cosa del genere?- chiese. Ruth e Wendy capirono subito cosa intendesse Mia, guardarono Moon. La castana, lasciò il sandwich sul piatto, poggiando la testa sulla mano, guardando Ruth, come a volerle comunicare la risposta tramite lo sguardo e lei sembrò capire alla perfezione.
-Liam?- chiese incredula. Moon si limitò ad annuire.
-Da quando tu e Liam avete una tresca?- chiese Mia.
-Non abbiamo nessuna tresca. È solo un idiota! Senza offesa- aggiunse guardando Ruth, che alzò le mani senza controbattere.
-Ma vi piacete?- chiese invece Wendy, abbassando la voce.
-No- rispose subito lei. Mia giunse mani, poggiandoci sopra il mento, guardando l'amica.
-Pensi davvero che noi crederemo a questa bugia? Lui ti ha difesa contro Brandon e non l'ha fatto per nessuno, a parte Ruth. Tu l'hai fermato mentre stava picchiando Peter, e tutti sappiano che l'unico capace di calmarlo è Zack. Dopo essere andati da Bennet, siete ritornati mano nella mano. Qui c'è qualcosa, da parte di entrambi.
-Lui non prova nulla per me. Me l'ha detto chiaramente- disse. Loro tre si scambiarono un occhiata, riportando l'attenzione a Moon, subito dopo.
-Momento... penso che tu debba spiegarci qualcosa- continuò Mia. Moon sospirò, decidendosi a non tenersi più solo per se tutto ciò che le stava succedendo con Liam.
Come ultima ora quel giorno avevano arte, una delle poche lezioni che avevano tutti in comune, con Eric compreso. Ruth si era seduta proprio accanto al riccio, Wendy accanto a una ragazza con la quale faceva spagnolo, mentre Moon e Mia insieme.
-Silenzio- disse Mrs Ferless , battendo le mani, riportando la classe all'ordine. -Da oggi condivideremmo la nostra aula con dei nuovi compagni- li informò. Tutti guardarono incuriositi la donna. -L'istituto maschile Roland High school, ha avuto alcuni problemi con diverse aule, tra cui quella d'arte, perciò noi molto gentilmente li ospiteremmo per un breve periodo. Mr. Alec entri pure- aggiunge, guardando verso la porta, imitata da tutti gli allievi.
-Questa cosa m piace- disse Mia, facendo comparire un sorriso divertito sulle labbra di Moon. Un uomo po' basso e paffutello entrò, seguito da alcuni ragazzi, che portavano un uniforme scolastica, blue e grigia. Le ragazze rimasero totalmente a bocca aperta. La penna che Mia aveva in mano, cade sul banco.
-Dio esiste allora- disse la mora, pensando che questi ragazzi fossero un regalo divino. Moon cercò di reprimere una risata, nonostante anche lei pensava che quei ragazzi fossero veramente belli.
-Forse sarebbe il caso di mischiare i nostri studenti, sa per cercare di evitare il solito gruppo di amici che dà fastidio- propose l'uomo a Mrs Ferless, guadagnandosi così l'antipatia di molti degli alunni. Un'idea che la donna accolse con piacere, e mentre i due decidevano le coppie, Mia e Moon trascorse il tempo, facendo delle partite a tris. Quando si sentì il cognome di Mia, il risultato era uno a cinque per quest'ultima.
-Sommers, sei in coppia con Dawson, sposati in seconda fila- le disse la professoressa, indicandole un ragazzo dai capelli biondo cenere.
Mia iniziò a mettere tutte le cose dentro la borsa. -Ci vediamo all'uscita. Ora inizia la caccia- disse facendo l'occhiolino a Moon.
-Vai leonessa- la spronò la castana.
-Hill, lei raggiunga la ragazza- disse Mr Alec, indicando il posto vuoto accanto a Moon. Il ragazzo biondo, gli prestò ascolto, andando verso Moon, sedendosi fino a dove a poco fa c'era Mia. Portò i suoi occhi azzurri a Moon, che rimase affascinata dal colore intenso dei suoi occhi. Lui le sorrise gentilmente, porgendole la mano.
-Sono Ryan- si presentò.
-Moon- disse lei ricambiando la stretta. Lui la guardò incuriosito dato il nome.
-Si, ho un nome strano- aggiunse subito lei.
-Lo trovo molto carino invece-
Moon sorrise lusingata. In quel istante, il telefono dentro la sua tasca, prese a vibrarle, quando lo prese per vedere chi fosse, notò il nome di Liam. Accertatasi che i professori non la stavano guardando, aprì il messaggio.
"Come va il labbro?"
Alzò gli occhi al cielo, accennando un sorrisino ironico. Quella domanda le sembrava quasi una presa in giro.
-Fidanzato?- provò Ryan vedendo lo guardo di Moon.
-Grazie al cielo no- rispose lei e mentre stava per riportare il cellulare in tasca, quello vibrò un altra volta, scocciata, voltò nuovamente il display dalla sua parte, per vedere cosa volesse ancora Liam, ma con sorpresa il nome che lesse fu quello di Ruth. Portò lo sguardo verso la bionda, che aveva messo il cellulare dentro la sua tasca e la guardava, come a volerla incoraggiare ad aprire il messaggio. Moon fece strisciare il dito sul dispalay, per leggerlo.
"Scrivi immediatamente a Liam, pare che nella sua classe ci siano alcuni ragazzi con cui ha avuto delle discussioni e sta cercando di resistere, ma sappiamo entrambe che la sua pazienza è poca"
"E io che centro?"
digitò velocemente lei, non voleva a vere nessun contatto con il ragazzo.
"Ti prego. Mi ha scritto Zack ed è preoccupato"
Moon sospirò confortata, andando negli ultimi messaggi per scrivere al ragazzo due semplici parole "Stai calmo"
La risposta le arrivò in un attimo. "Ho bisogno di te accanto per calmarmi" Moon rimase con il telefono in mano, leggendo più e più volte quella frase e per quanto volesse, non riuscì a impedire al suo cuore di battere veloce dentro al petto. Notò lo sguardo di Ryan sul suo viso, lui le sorrise in modo gentile, notando l'espressione seria di lei. Frugò dentro la tasca della giacca, tirandone fuori una caramella al miele, porgendola a Moon, che rise.
-Stai cercando di corrompermi?- gli chiese. Anche lui rise, unendosi a lei.
-Non ho altro. E poi almeno ho ottenuto l'effetto che speravo, farti sorridere-
-Sei molto gentile. Accetto la caramella- disse prendendola. Un'altra vibrazione da parte del suo cellulare, era sempre Liam.
"Raggiungimi a teatro"
-Ehm... cerco di tornare presto- disse a Ryan, alzandosi dalla sua postazione. Chiese alla professoressa il permesso di andare in bagno, la donna glielo concesse, dandole anche il tesserino. Moon non riusciva a crederci che stava andando veramente da lui. Sapeva di non essere masochista a tal punto, eppure...Mentre camminava verso quei corridoio, sperava solo di non incontrare nessun bidello, dato che i bagni erano dalla parte opposta alla quale stava andando lei. Non appena vide la porta del teatro, l'aprì entrandoci subito. Quella si chiuse alle sue spalle, e nel esatto momento che la sentì chiudersi, una mano toccò la sua. Sobbalzò dallo spavento, portando lo sguardo dietro di se. Liam era lì, la sua mano era rimasta ancora in quella posizione, come un invito. Moon rimase ferma a guardarlo, non accettando la sua mano.
-Cosa ti serve?- gli chiese.
-Per favore, non trattarmi così. Non ora- Sembrava frustrato. I suoi occhi nocciola si rispecchiarono nei suoi grigi, come a chiederle aiuto. Senza che Moon avesse dato un input, la sua mano andò su quella di Liam, che sembrò rincuorato da quel contatto. Avvicinò Moon a se.
-No- disse lei, portando un'altra mano sul petto del ragazzo, per allontanarsi. Non voleva ritrovarsi nuovamente in una situazione del genere, perché sapeva che ciò avrebbe contribuito a devastarle ulteriormente il cuore. Liam lasciò che si allontanasse di poco, poggiando subito la sua fronte su quella di Moon. Il suo respiro solleticava le guance di lei.
-Non volevo farti del male- la sua mano libera andò sul suo viso, il pollice accarezzò il labbro inferiore. -Mi dispiace- la guardò dritta negli occhi. Tutta quell'intensità la mise a disagio, abbassò di scatto la testa, ma le dita che Liam aveva poggiato sotto il suo mento lo rialzarono.
-Chiudi gli occhi- le sussurrò. Moon scosse la testa, divertendolo.
-Non voglio farti nulla- soffiò più che vicino al viso di Moon. E nonostante tutto lei si fidò, sentì che quelle parole erano vere e lui non le avrebbe fatto del male. Lentamente chiuse gli occhi, aspettandosi di tutto, tranne che le sue labbra sfiorasse delicatamente le sue. Il cuore di Moon, sembrò mancare un battito, prima di iniziare a battere velocemente dentro al petto. Le labbra di Liam sfioravano dolcemente quella inferiore di Moon, come a volerla medicare, dopo ciò che le aveva fatto. Senza volerlo lei sorrise e sentì le labbra di lui imitarla. Le mani della ragazza si mossero, andando una sulla guancia del ragazzo e l'altra fra i suoi capelli. Delicatamente, Liam, cercò l'ingresso fra le sue labbra. Un ingresso che questa volta gli concesse. La sua lingua sfiorò timidamente quella di lei, prima di trascinarla in un dei baci più dolce, che avesse mai ricevuto. Le mani di Liam scivolarono delicatamente sui fianchi di Moon, avvicinandola di più a se. Lei si staccò da quel bacio per riprendere fiato.
-Cosa stiamo facendo?- chiese.
Liam ancora con gli occhi chiusi sorrise -Ti sto baciando e mi sta piacendo più del dovuto-
Moon sorrise a sua volta, riportando le sue labbra su quelle del ragazzo.

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