James,
James,
James.
Un nome particolare.
Non tanto per le lettere in se ma per chi possiede questo nome.
Una volta un vecchio stregone mi raccontò di una leggenda. Ella parlava di...Una famiglia di soli alpha viveva nei pressi di Riverside, un paesino dove la magia e l'egoismo erano l'unica arma che padroneggiava in qualsiasi momento.
Nel frattempo in un paesino poco lontano un giovane di nome Kastor viveva la sua vita come se fosse un sogno, ogni cosa per lui era un gioco.
Tra questi due branchi ci fu una feroce guerra, combattuta per 16 anni.
Una volta l' alpha di Kastor gli chiese di trovare, nella famosa Riverside, una giovane fanciulla,solo per il gusto di farla pagare a Zin. Egli non si fece perdere l'occasione e subito si incamminò verso il villaggio.
Una volta addentrato nella foresta vide in lontananza una bestia. Era proprio un animale mostruoso, ma allo stesso tempo affascinante, dalla pelle marrone come il tronco di un albero, alle zanne nere come la pece.
Non era un lupo ma era come se lo fosse, non era un licantropo ma era come se lo fosse. Lo stesso odore che percepiva negli altri licantropi lo percepiva in quella bestia.
Appena essa si accorse di egli scappo via come un fulmine,non prima di averlo guardato attentamente negli occhi.
Era così innamorato dalla figura di quella bestia che si scordò completamente dell'incarico datogli dal suo alpha.Tutto quello che sono riuscita a sapere, prima che il vecchio signore morisse fu che, la bestia si rivelò la fanciulla più bella del reame e che Kastor la sposò e da ella ebbe un figlio, che non fu un lupo come il padre e nemmeno una bestia come la madre ma un essere dotato di poteri superiori e dall'animo crudele. L'unica cosa che mi rimase impressa fu che l'essere poteva cambiare la sua natura, solo con l'incontro dell'amore della sua vita.
*mattino*
La mattina mi sveglio con accanto James, sembra strano che lui si sia addormentato con me al suo fianco ma a quanto pare doveva essere davvero stanco per andare a dormire in camera sua, dopo aver accompagnato me dal salotto in camera mia.
Decido di alzarmi e andare in cucina per mangiare qualcosa.
Apro la dispensa e dentro non ci trovo niente se non un po' di pasta e del caffè, preparo due tazze di caffè e nel mentre che aspetto che si faccia vado a farmi una doccia.Dopo la doccia mi infilo solo gli Sleep e un body bianco in modo da stare comoda prima di tornare a letto da James.
Mi avvio verso camera mia quando trovo il letto fatto e nessuna traccia di James, solo un paio delle sue magliette, che giustamente lascia sempre in giro per casa.
Lo cerco in camera sua ma neanche lì lo trovo, scendo in cucina e prendo la mia tazza di caffè, non trovo l'altra quindi James l'avrà di sicuro portata nel suo studio.
Con la tazza in mano e il telefono dall'altra mi incammino verso il suo studio.
Arrivo a destinazione e trovo la porta spalancata con un James davanti al pc e una tazza di caffè fumante.
-buongiorno- saluto timidamente, alza lo sguardo dal computer
-buongiorno- ribatte con il suo solito tono rauco.
-dormito bene?- continua
-diciamo di sì- sussurro
-di cosa hai bisogno?- domanda appoggiandosi allo schienale della sua comoda sedia in pelle
-ho bisogno del numero di Lilla- sussurro, ormai lo sa anche lui che il mio tono mattiniero é questo.
-a che ti serve?- domanda digrignando i denti
-ho bisogno che mi accompagni a fare la spesa- inizio a scaldarmi
-ti accompagno io- fa per alzarsi quando lo fermo
-no, ho bisogno di stare da sola con un'amica- si alza e si avvicina a me
-ah si? E posso sapere il perché? Non hai abbastanza? Ti manca qualcosa?- ad ogni sua parola avanza di qualche centimetro fino a scontrarsi contro di me.
-sentiamo, non ti do forse abbastanza?- scuoto la testa
-voglio solo fare un'uscita con un'amica c'è qualcosa di male?- domando a due centimetri di distanza dal suo petto, si perché lui é molto più alto e io non ci arrivo alla sua altezza.
-no- risponde secco
-ti accontenterò, chiamerò adesso Lilla in modo che vi troviate tra 10 minuti al supermercato.-
Si risiede sulla sua sedia e inizia a comporre il numero.
Gli vado vicina in modo da sentire la conversazione
-guarda passa a me così le parlo io, tu la metti in soggezione- gli rubo il telefono di mano e faccio per andare verso la finestra quando mi prende per la vita è mi fa sedere sopra di lui, proprio in quel punto, dove il suo rigonfiamento si scontra contro la mia farfallina, in quel momento un gemito mi scappa dalle labbra e Lilla risponde
-dio mio chiamami quando hai finito, cosa mi chiami a fare in questo momento?- domanda Lilla
-secondo te Lilla ho appena sbattuto il mignolo sullo spigolo di un tavolo- mento per nascondere l'imbarazzo di essere stata colta in flagrante
-va bene- risponde poco convinta
-comunque per cosa hai bisogno dolcezza- mentre cerco di spiegare a Lilla che devo fare la spesa James continua a strisciare il suo rigonfiamento contro la mia vagina, trattengo a stenti un gemito e cerco di prestare attenzione a Lilla che mi riferisce che si sarebbe fatta trovare sotto casa dopo 30 minuti, la saluto e spengo il telefono.-james stai fermo!- lo rimprovero
-sei troppo bella con questo coso, poi riesco a vederti meglio- abbassa lo sguardo sul mio seno in bella vista dato il body bianco
-comunque starei volentieri qui con te ma devo andare a prepararmi ora, mi aspetta una giornata intensa di spesa e shopping- gli deposito un bacio a stampo e scappo in camera prima che James mi prenda sulla scrivania.SALVE RAGAZZE! Intanto buonasera dovrei dire ma lo stesso, volevo intanto dirvi SONO TROPPO FELICE É FINITA LA SCUOLA, tranne per quelli che hanno l'esame, ma dettagli. Comunque questo capito l'ho scritto un po' così dato che era l'unico che avevo pronto e in mente per un'altra cosa, ma dato che non pubblicavo da tanto ho deciso di farlo. Ok allora questa é un'anteprima e spero vi piaccia, scusate gli errori e baci dany💕
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Sotto Lo Sguardo Dell'Alfa
Werewolf"L'ultima volta che lo vidi mi rese quella che sono ora, un lupo" "L'ho resa più forte, più veloce , le ho dato tutto quello che agli umani manca" *AL MOMENTO É IN REVISIONE, STO MODIFICANDO LA STORIA, SE LE PARTI NON SONO COMPATIBILI É PER QUESTO*