Capitolo 10

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Ennie diventa sempre più bella ogni giorno che passa. Molto spesso mi ritrovo a guardarla e sorridere senza accorgermene e Hanna mi ha detto che anche Ennie lo fa, a volte.
La prof di francese sta iniziando a spiegare il passato remoto, quando Hanna mi picchietta la spalla. «Come va con Lauren?» bisbiglia per non farsi sentire. Io e Lauren stiamo insieme ormai da tre mesi.
«Bene» rispondo con lo stesso tono.
«Cosa le regalerai per Natale?»
Cazzo, è vero. Siamo a dicembre inoltrato e ormai la festività è alle porte. «Ancora non lo so..» mormoro. «Consigli?»
Ci pensa su. «Beh, non saprei.. Adora ballare, magari potresti regalarle qualcosa in quell'ambito» propone.
Annuisco e torno ad ascoltare la prof e a prendere appunti. Poco dopo, sposto lo sguardo verso Ennie. È più forte di me. Anche lei mi sta guardando. Arrossisce e fa un timido sorriso. Le sorrido anch'io e lancio uno sguardo all'orologio appeso alla parete dell'aula giusto un attimo prima che suoni la campanella.

«Hey bellezza» Lauren si fionda tra le mie braccia e mi bacia. Ridacchio sulla sua bocca quando la sento prendermi il labbro inferiore tra i denti.
«Buongiorno a te, amore.»
«Hai da fare domani pomeriggio?» mi chiede.
«No, sono completamente libera» rispondo, facendole un sorriso malizioso.
«Bene, allora ti aspetto al centro commerciale alle 16.» Mi da una pacca sul sedere ridacchiando e raggiunge Sam nel giardino della scuola per fumare.
«Hey!» le urlo dietro. Lei ridacchia ancora e mi lancia un bacio con la mano. Scuoto la testa ridendo e con la coda dell'occhio vedo Ennie passarsi le maniche della felpa sugli occhi. Mi volto a guardarla e vedo che ha gli occhi lucidi. Non appena i nostri sguardi si incrociano si alza in piedi e mi abbraccia.
«Sono contenta che tu sia felice con lei» la sua voce è rauca e un po' incrinata. O sono io che mi sto immaginando tutto? Mi sto facendo troppi film mentali.
«Anche io.» Mi sciolgo dall'abbraccio e le stampo un bacio all'angolo della bocca. Mi sorride malinconica e posa lo sguardo sulle mie labbra. Il mio cuore inizia a battere più velocemente. Sembra volermi schizzare fuori dal petto da un momento all'altro.
«Principessa?» Sam è appena entrata in classe e cerca l'attenzione della sua ragazza.
Ennie si gira al suono della sua voce e sorride radiosa. Un sorriso falso, si vede lontano un kilometro. «Amore!» esclama, gettandole le braccia al collo e baciandola con foga.
Distolgo subito lo sguardo, ma me ne pento: devo adattarmi a questa situazione, altrimenti non ce la farò mai a superarla. Alzo di nuovo lo sguardo verso di loro e faccio un sorriso. Finto anche il mio, ovvio. «Ciao Sam» saluto.
«Hey Tess» ricambia, dandomi due baci sulle guance.
«Come va tra voi due?» chiedo. Non ho mai fatto loro questa domanda e mi dispiace. Dovrei essere felice per loro. E da una parte lo sono, ma dall'altra fa anche male.
«Bene, molto bene..» mormora Ennie, abbassando lo sguardo.
Sam nota la tensione tra di noi e mi sembra di vedere le rotelle del suo cervello impazzire per trovare qualcosa da dire.
Per fortuna c'è Lauren. «Chicas, sorridete alla vita!» urla strapazzandomi le guance e strapazzandole poi anche a Ennie e Sam. Ridiamo tutte al suo gesto. La adoro.

«Allora.. Cosa regaliamo a Sam e Helen?» Lauren comincia ad agitarsi. Siamo dentro il centro commerciale da un'ora e non siamo ancora riuscite a trovare qualcosa di decente.
«Non ne ho idea» mi metto le mani nei capelli e sospiro rassegnata.
Camminiamo ancora per un po' e finalmente troviamo qualcosa: un blocco da disegno per Ennie e una maglia dei Bring me the horizon per Sam.
«Tess, guarda!» Lauren indica un punto poco più avanti di noi: ci sono Ennie e Sam che stanno guardando la vetrina di un negozio. Ci dirigiamo nella loro direzione per salutarle.
«Parli dal diavolo e spuntano le corna» commenta Sam.
Io e Lauren la guardiamo perplessa e Ennie ci spiega. «Abbiamo appena comprato dei regali per voi.»
Io e Lauren ringraziamo. Decido di fare un altro piccolo passo per accettare la situazione. «Che ne dite se andiamo a berci un aperitivo al bar?» chiedo.
Ennie e Sam si guardano, poi annuiscono. «Volentieri.»
Cerchiamo una mappa del centro commerciale e andiamo al bar più vicino. Ordiniamo quattro spritz con patatine e iniziamo a parlare del più e del meno: scuola, sport, lavoro (Sam e Lauren lavorano nella stessa pizzeria), progetti per il futuro..
«Io voglio andare a vivere in America. Odio stare qui» dico.
Lauren mi da il cinque. «Bella scelta, anche io ho il tuo stesso progetto.»
«Caspita, fai le cose in grande!» commenta Sam ridendo.
«E andrai lontano..» mormora Ennie. Lo dice con un tono talmente basso che credo di essermelo immaginato.
Rimaniamo a parlare altri venti minuti e poi torniamo nelle rispettive case.
«Hai voglia di rimanere da me a mangiare?» chiedo a Lauren.
«Certo» accetta contenta.
Ordiniamo delle pizze e nel frattempo mi faccio una doccia veloce. Mi avvolgo l'asciugamano intorno al corpo ed esco dal bagno per andare in camera a prendere della biancheria pulita. Dopo aver indossato mutande e reggiseno, Lauren entra nella stanza.
Quando mi vede rimane a bocca aperta. «Cazzo, Tess. Sei bellissima.»
Arrossisco al suo complimento e tento di coprirmi con le mani.
«Non coprirti. Non ne hai bisogno.» Si avvicina lentamente a me e inizia a baciarmi il collo. Gemo al tocco della sua lingua sulla mia pelle e il suo respiro mi solletica lievemente. Sento dei brividi lungo il corpo quando inizia ad accarezzarmi i fianchi, la schiena. Traccia piccoli cerchi lungo la colonna vertebrale e io inizio a tremare.
«Non riesci a stare ferma eh?» sghignazza divertita.
«Vaffanculo» ribatto. Le prendo la maglietta e gliela tolgo. Cazzo, quanto è bella. Il suo seno è piccolo ma perfetto e ha le curve nei punti giusti. Sembra fragile, ma so che l'apparenza inganna. La bacio dolcemente prendendola per i fianchi e facendola sdraiare sul letto. Le accarezzo la pancia e le sfioro il seno, sentendola gemere. Sto per toglierle i pantaloni quando suona il citofono.
«Cazzo» impreco sottovoce. Mi infilo velocemente il pigiama e vado ad accogliere il fattorino delle pizze. Pago e metto le pizze sui piatti. Mangiamo guardando la TV e, una volta finito, sparecchio e ci sediamo sul divano a guardare un film. Rimaniamo abbracciate per tutto il tempo in silenzio. Non diciamo una parola riguardo quello che è successo qualche ora fa. Verso le 22 si alza e comincia a vestirsi per tornare a casa. La saluto con un bacio e le prometto di chiamarla presto. Mi addormento pensando a quanto è stato bello quel momento di intimità che c'è stato proprio su questo stesso letto. Sorrido ancora e sprofondo in un sonno senza sogni.

L'amore che cercavo ➳ lesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora