Capitolo 21

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Ci impieghiamo circa un'ora per prepararci. Ennie ha optato per un vestitino grigio con fiori in pizzo lungo fino al ginocchio e delle ballerine ai piedi, mentre l'unica cosa decente che io ho trovato dentro il borsone che mi ero portata dietro sono una camicia nera e dei pantaloni verde scuro e delle normali sneakers. Non ho intenzione di truccarmi, tanto si sbaverebbe con il sudore. Mi guardo titubante allo specchio. «Vado bene così, secondo te?» Ennie finisce di tracciarsi la linea dell'eye-liner e poi mi lancia un'occhiata dallo specchio. «Benissimo, direi» mormora mordendosi il labbro e arrossendo un poco. Una volta finito di truccarsi, corre in cucina annunciando. «Mamma, siamo pronte!» Sua madre finisce di lavare i piatti e poi ci accompagna alla festa in macchina.

***

«A mezzanotte torno a prendervi, niente deroghe» ci ammonisce la madre di Ennie una volta arrivate.
«Certo, mamma. Tessa può rimanere a dormire da noi stasera?» chiede la mia amica. Sua madre annuisce e torna a casa. Ci incamminiamo all'entrata e ci mettiamo in fila. Ci saranno una trentina di persone circa ad aspettare, spero non ce ne siano tante altre dentro. Odio essere circondata da troppe persone, mi sento troppo a disagio. Ennie lo nota e mi accarezza le braccia, rassicurandomi. «È una festa abbastanza tranquilla, non preoccuparti.» Annuisco, sperando che non si stia sbagliando.
Quando entriamo mi trovo di fronte una grande sala, dove a destra ci sono tavolini e il bar, mentre a sinistra c'è la pista da ballo. Ci sono già alcune persone che ballano a ritmo di musica, tra cui la nostra compagna di classe Hanna. Do una gomitata sulle costole a Ennie e le indico la nostra amica. «Hey Hanna!» diciamo all'unisono.
Lei ci accoglie calorosa con un abbraccio. «Hey, che sorpresa! Come mai siete qui?»
«La signorina qui aveva bisogno di distrarsi» dice Ennie, facendole l'occhiolino.
La fulmino con un'occhiata. «Sono successi un po' di casini con Lauren..» spiego ad Hanna.
Lei annuisce ma non chiede altre spiegazioni e di questo le sono molto grata. Ho bisogno di lasciare da parte questa storia almeno per un po'. Balliamo per un'oretta, poi andiamo a prenderci qualcosa da bere e sederci, stanche e sfinite. Io e Ennie ci prendiamo due cajpiroska alla fragola, mentre Hanna prende un Sex on the beach e ci presenta il suo ragazzo, Nick. Stanno insieme da quasi 8 mesi, ma non avevamo ancora avuto l'occasione di conoscerlo. Lo salutiamo sorridenti e lo invitiamo a sedersi con noi. Dato che è il suo compleanno, Nick offre a tutti un altro giro di drink e qualche shottino di vodka. Già dopo il secondo drink mi sento girare un po' la testa e maledico mentalmente la volta che ho detto di sì al secondo giro. Ormai sono già le undici di sera, così torniamo in pista e balliamo fino a mezzanotte.
«Ora noi dobbiamo andare» grido per farmi sentire sopra la musica, indicandomi l'orologio al polso.
«Ci vediamo a scuola!» urla Hanna di rimando. Ci abbracciamo e andiamo fuori.
Appena varco la porta d'uscita respiro a pieni polmoni l'aria pura della notte. Non ce la facevo più a stare lì dentro al chiuso. Cerchiamo la macchina della madre di Ennie e torniamo subito a casa.
Non appena entro in camera mi butto sul letto, esausta. Ho estremamente bisogno di una doccia, ma al momento non ho la forza di alzarmi. Aspetto un po', poi mi decido a muovermi. Apro il borsone e cerco un asciugamano pulito, un pigiama e lo spazzolino. Mi tolgo i vestiti rimanendo in intimo e mi dirigo alla porta del bagno. Apro leggermente la porta. «Ennie, posso..?» chiedo. Non ricevendo risposta la apro del tutto e in quel momento lei esce dalla doccia. «Tess!» mi rimprovera, cercando di coprirsi. Chiudo di scatto la porta e arrossisco. «Scusa!» Che figura, penso coprendomi la faccia con le mani. Poco dopo, riapre la porta. «Ora puoi entrare» afferma soffocando una risata. Non la guardo neanche in faccia, sono troppo imbarazzata per farlo. Mi tolgo l'intimo e vado sotto il getto d'acqua calda. Finalmente posso rilassarmi un po'. Lascio che l'acqua mi scorra lungo il corpo e poi mi insapono. Quando esco dalla doccia mi sento finalmente pulita e profumata. Mi lavo velocemente denti e faccia. Torno velocemente in camera e mi tolgo l'asciugamano di dosso. Mi guardo attorno cercando l'intimo. L'ho lasciato in bagno. Seccata, mi riavvolgo l'asciugamano attorno al corpo e vado verso il bagno. Ma appena varcata la soglia della camera vado a sbattere contro Ennie. «Oh, scus..» Vengo interrotta dalle sue labbra sulle mie. Mi irrigidisco, sorpresa da quel gesto. Posa le mani sui miei fianchi e schiude la bocca, cercando di più. Sono alquanto confusa, ma non so dirle di no. Non a lei. Chiudo gli occhi e mi perdo a baciarla, le nostre lingue che si intrecciano, le mie mani tra i suoi capelli. Chiude la porta e mi trascina verso il letto senza smettere di baciarmi. Inciampo e cado sul materasso. Lei mi solleva e mi sdraia meglio, con la testa sul cuscino. Prende il mio labbro inferiore tra i denti e io sussulto di sorpresa. Ridacchia e mi toglie lentamente l'asciugamano dal corpo. Cosa che faccio anch'io, subito dopo. Siamo entrambe nude e, a differenza di prima, non proviamo nessun imbarazzo. Mi squadra da capo a piedi. «Dio mio se sei bella..» mormora con le lacrime agli occhi. Le sue parole mi commuovono e sento l'amore che provo verso di lei crescere ancora di più. «Mai quanto te, credimi» sussurro sorridendo. Torna a baciarmi la bocca, poi si sposta sul collo e bacia ogni singolo centimetro di pelle. Le sue mani si muovono sui miei fianchi, sulla pancia, sulla schiena. Indugiano attorno al seno più e più volte, senza mai toccarmi davvero. Il mio corpo freme e lei decide di accontentarmi, palpandomi il seno destro e baciando il sinistro. Stuzzica il capezzolo con i denti e con la lingua, mentre io inarco la schiena per andarle incontro. Ricomincia con la scia di baci lungo il mio corpo, sull'addome, sul basso ventre. Mi sento in fiamme, scossa interamente da brividi. Mi accarezza l'interno coscia e arriva piano alla mia natura. La bacia dolcemente e mi lascio sfuggire un mugolio. La sento sorridere e poi usare la lingua sul mio clitoride. Lecca poi l'intero perimetro e indugia sulla mia entrata. Ho il respiro affannato e so che lei mi sta guardando. Ma non sento imbarazzo, vorrei solo avere di più. In quel preciso momento la sua lingua entra dentro di me e comincia a muoversi veloce, gradualmente. Ansimo e urlo il suo nome quando il mio corpo viene pervaso dall'orgasmo. Bacia di nuovo la mia pancia e sale fino alla mia bocca. Ci baciamo dolcemente, il tempo di riprendermi e poi ribalto la situazione. Le bacio i seni, stringendoli e mordicchiando i capezzoli, mentre lei geme e inarca a sua volta la schiena. Torno a baciarla e le mordo il labbro. Lei ride divertita sulle mie labbra e io la bacio di nuovo. Porto lentamente una mano verso la sua intimità e le massaggio il clitoride senza smettere di baciarla. Lei geme contro la mia bocca, così decido di infilare un dito. Sussulta sorpresa e comincio a muoverlo lentamente per farla abituare alla sua presenza. Poi comincio a muoverlo più velocemente, mentre le succhio il lobo dell'orecchio. Le sue unghie mi graffiano la schiena mentre anche il suo corpo viene pervaso dall'orgasmo. Diminuisco il ritmo, sfilo il dito e lo succhio. Mi sdraio al suo fianco, sfinita. Ci guardiamo senza dire nulla, abbracciate. Le accarezzo la schiena e mi vengono le lacrime agli occhi. «Ennie..» Lei mi mette un dito sulle labbra per farmi tacere. «Tess, ti amo. Cazzo se ti amo. Vorrei che ogni singolo giorno della mia vita fosse così, con te al mio fianco.» Mi si scalda il cuore al suono di quelle parole. «Ti amo anch'io, Ennie. Tanto.» La bacio di nuovo e mi accoccolo tra le sue braccia, aspettando con il sonno venga a prendermi.

Spazio autrice:
Cosa ne pensate di quello che è successo in questo capitolo? Ve lo aspettavate?

L'amore che cercavo ➳ lesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora