Capitolo 9

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Le loro labbra stavano per sfiorarsi quando il ragazzo si ritrasse.
<<scusami>> sussurrò il ragazzo facendo avvampare Martina che subito abbassò la testa.
<<perché?>> chiese Martina sull'orlo del pianto.
<<tuo fratello non avrebbe permesso tutto questo>> affermò lasciandosi sfuggire una lacrima che subito asciugò con il dorso della mano.
Non era da lui, proprio no. Jorge era il tipico ragazzo duro, che non fa trasparire nessuna emozione, ma il solo ricordo dell'amico morto gli ha portato a galla troppi ricordi, che lo hanno pugnalato alle spalle facendolo crollare.
Martina lo fissò per qualche secondo capendo le motivazione, suo fratello era molto protettivo nei suoi confronti soprattutto con i ragazzi più grandi di lei.
<<non credi che mio fratello sarebbe felice di vederci insieme? Vedere che tu mi stai proteggendo?>> chiede Martina trattenendo le lacrime.
<<Martina...>> disse il ragazzo facendo capire a Martina che non avrebbe voluto continuare il discorso.
Le lacrime premevano contro le palpebre di entrambi.
Martina scambio l'ultimo  sguardo con il ragazzo prima di uscire di casa sbattendo la porta.
Jorge la fissò andarsene ripetendosi nella sua testa quanto fosse stato stupido a reagire così.
Infondo era quello che desiderava anche lui ma  il solo ricordo del suo migliore amico, gli fece ricordare l'ultima volta che si sono visti, quando il suo migliore amico gli confesso il suo dissenso sulla relazione di martina con un ragazzo di 3 anni più grande di lei. A quel tempo Martina aveva solo 12 anni mentre il ragazzo ne aveva 15. Ancora ripensa a quel giorno e non può dimenticare quanto fosse preoccupato quando Martina usciva con lui, un ragazzo di 15 anni con un'inesperta e per certi versi ingenua ragazzina di 12 anni. Ricorda ancora quando lui e il suo migliore amico la seguivano di nascosto per controllare che tutto filasse liscio, e si ricorda anche quel giorno in cui Martina li ringraziò per quello che facevano perché Martina si era accorta di tutto sin dalla prima volta che lo fecero.
Jorge si ricordò solo dopo qualche secondo della lettera di minaccia che aveva ricevuto Martina il giorno precedente, senza pensarci due volte si infilò le scarpe seguendo Martina come faceva con il suo migliore amico.
In quel momento senti come una mano su una spalla, forse era stata la sua immaginazione, ma era sicuro che quella mano appartenesse al suo migliore amico. Un brivido percorse la sua schiena facendogli capire che quella era la cosa giusta da fare.
Martina camminava senza sosta da ormai 40 minuti, gli occhi erano rossi e gonfi per il pianto, mentre le gambe le facevano male.
Ad un tratto un ragazzo si avvicinò a lei.
<<ehi va tutto bene?>> le chiese nascondendo un sorrisetto.
<<si tutto bene>> rispose Martina voltando l'angolo.
Si ritrovò il un vicolo senza via d'uscita, la paura cominciò ad assalirla, mentre il ragazzo si avvicinò sempre di più a lei.
<<che vuoi da me?>> riuscì a chiede, mostrandosi sicura di se.
<<voglio solo divertirmi un po>> ridacchio il ragazzo sbattendo Martina contro il muro di un vecchio magazzino.
Martina senti subito un brivido percorrerle la schiena, mentre il muro umido e putrido la fece sobbalzare.
Il ragazzo afferrò  i polsi della ragazza con una mano portandoli sopra la testa mentre con l'altra mano afferrò un piccolo coltello che subito puntò al collo della ragazza facendolo scendere lentamente fino all'incavo del suo seno.
Jorge camminava oramai da un ora ma di Martina nessuna traccia.
Ormai era da più di 20 minuti che camminava senza sosta con una strana sensazione, come una stretta al cuore.
Martina guardò meglio il ragazzo, aveva una folta barbetta che lo facevano sembrare più vecchio di qualche anno, ma sicuramente non aveva più di 25 anni. La ragazza guardò i suoi occhi, degli occhi marroni quasi neri, che la fecero rabbrividire.
Il coltello maneggiato dal ragazzo inizio a tagliare la maglietta della ragazza facendola cadere a terra.
Il coltello si avvicinò pericolosamente al volto della ragazza, sfiorandogli la guancia che subito inizio a sanguinare, per poi raggiungere le spalline del reggiseno che subito tagliò facendo finire anche quest'ultimo a terra.
Le labbra del ragazzo iniziarono a bacargli il collo mentre con la mano ancora libera iniziò a palpargli il seno.
Martina tremava cercando in tutti i modi di reagire.

*aggiornerò 1 o 2 volte a settimana*

Insieme di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora