Capitolo 5

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"Credo ti stia sbagliando..." ero confusa, non poteva essere vero.
"Vieni, guarda! É tra gli annunci della scuola!"
Corremmo dentro e ci facemmo spazio tra gli alunni tutti lí in cerchio.
"Non é possibile... " mi misi una mano davanti alla bocca.

Corsi lasciando Ron e Neville indietro e mi rifugiai nel bagno delle ragazze dove viveva Mirtilla Malcontenta. Almeno non mi veniva a dar fastidio nessuno...
"Chi va la? Chi é che mi fa compagnia?"
"Sono Ashley, Mirtilla..."
"Oh..." mi raggiunse e mi si mise davanti "Mi dispiace per tuo padre..." mi disse sincera.
E poi... Ecco che la lampadina si accese...
"Mirtilla... Voi fantasmi potete passare attravarso i muri vero?"
"Si... Cosa stai insinuando?!"
"Ti chiedo un favore... Dovresti andare nell'ufficio di Silente, oggi alle 18 fanno un incontro. Perfavore dovresti sentire cosa dicono, é per mio padre"
"Va bene... Ma non ti ci abituare..non faccio favori a chiunque"
"Grazie Mirtilla"

La notizia che mio padre era in fuga ben presto si diffuse per tutta Hogwarts e Hogsmeade.... Ma anche le televisioni babbane non erano da meno: quella sera da mia madre ricevetti 4 lettere tutte diverse chiedendomi come stessi e se avevo sentito della notizia. Anche lei era molto preoccupata, sapere che suo marito, per di piú innocente era scappato e ora non si sapeva dove fosse, la feceva preoccupare.

Ritornando ad Hogsmeade, proprio quel week-end avevamo una gita lì. Utilizzai quel momento per schiarirmi le idee e non pensare a mio padre.
Decidi di portarmi giusto le cose necessarie, sicuramente saremmo passati per Mielandia saremmo ritornati tutti con gli zaini pieni di dolciumi.
"Hey, Black" fece una voce dietro di me.
"Goyle, Tiger..." risposi
"Come mai qui?" mi chiese il primo.
"Siete davvero degli idioti..." feci per andarmene ma mi bloccarono.
"Non hai risposto"
"Oh guarda! Tutta Hogwarts é qui... Siamo in gita deficienti!"
"Bene bene bene..." sentii alle mie spalle.

Era Draco Nonsoimpicciarmidellemiecose Malfoy.
"Bel lavoro, ora lasciateci soli..."
I due se ne andarono e mi ritrovai faccia a faccia con il biondino.
"Mi sembra che il professor Piton ti abbia proibito di partire per la gita..."
"Oh... Vero! Che sbadata che sono! E ora che farai? Andrai da Silente a dirgli che sono a Mielandia? Non ti prenderebbe sul serio. Insomma... Se fossi a Mielandia mi avrebbero dovuto vedere non solo tre ragazzi ma ben tutta la scuola!" dissi sarcastica.
"Ha ha ha quanto sei spiritosa. Ti avverto Black un altro passo falso e al posto della testa ti ritrovi un ombrello"
"Suvvia Draco... Piú garbato" un signore comparve da dietro il ragazzo scansandolo e guardandomi in faccia.
"Tu devi essere la signorina Black, non é cosí? Permetti che mi presenti, io sono il signor Malfoy. Lucius Malfoy. Mio figlio mi ha parlato molto di te"
"Piacere mio, signore" gli risposi porgendogli la mano, ma riservandogli lo stesso trattamento del figlio.
"Spero che Draco ti stia trattando bene..."
"Papà, cosa ci fai qui?" continuò il biondo.
"Albus mi ha chiesto di venire a controllare. Lei non dovrebbe essere qui" disse poi guardandomi di sottecchi
"Se non vi dispiace, io me ne tornerei a..."
"NO! Tu mi servi ancora..." mi fermò il signor Malfoy.

Mi prese per il cappuccio e mi trascinò con se fino ad Hogwarts. Draco fu costretto a seguirci nell'ufficio di Piton e lí ci lasciò.
"Signorina Black. Le avevo esplicitamente vietato di andare ad Hogsmeade" mi rimproverò Severs.
"Io lo sapevo che non poteva venire!" commentò Draco.
"Lei non si intrometta, signorino Malfoy. Tornando a noi. Perché sei scappata?"
"Ah a lei le da del tu come se fosse sua figlia e a noi ci da del lei come fossero schiavi!"
"Non sto parlando con lei Malfoy"
"Vede!"
"Bene, se la mette cosí... 10 punti in meno a Serpeverde. Vi annuncio che state a soli 100 punti per colpa vostra!" urlò il moro.
"Nostra?! Sua!" cerco ancora di controbattere.
"Altri 10 punti in meno!"

Finalmente Draco si zittí e Piton poté parlare con me.
"Allora?"
"Il fatto é che... Voglio rivedere Felpato. Lunastorta mi ha detto che potevo trovarlo lí... O almeno era lí che si ritrovavano sempre loro e Ramoso prima che Codaliscia li tradí"
"Ma che diamine?!" Draco stava impazzendo con tutti quei nomi
"Felpato... Voleva rivedere felpato? E lei come ha parlato con Lunastorta?!" mi rispose lui, capendo il mio gioco di parole al volo.
"I-io... "
"Mi faccia indovinare, é arrivata fino al Platano Picchiatore due notti fa non é vero? Credevi che sul serio ti facevo vagare da sola di notte? Ormai il mantello di Ramoso é inconfondibile ai miei occhi"
"Mi dispiace..."
Intanto Draco non riusciva a capire.

Dopo due ore belle abbondanti riuscimmo ad uscire dall'ufficio del professore.
"É tutta colpa tua" gli sussurrai maledicendolo.
"Non sono certo io che ho chiamato mio padre!"
"E invece si! Vuoi forse dirmi che non lo avresti detto a Silente?"
"Certo che no! Non lo avrei mai fatto!"
"E io dovrei crederti dopo tutto quello che mi hai detto contro?"
"Si... Altrimenti con chi sarei andato ad Azkaban?!"
"Ma sei scemo?"
Mi fermai sulla soglia del mio dormitorio femminile.

"Io sarei scemo? Perché tu non ti sei vista?!"
"Mio padre non si sa dove sia, é evaso Draco, ho il diritto di sentirmi un po' spaesata non credi?" ribattei.
"O magari... É solo quello che il Ministero vuole far credere"
"Cosa intendi dire?!"
"Nulla, solo che ho parlato un pó con mio padre e... "
"E...?!"
"Buonanotte Mezzosangue"
Corse dentro al suo dormitorio e si chiuse dentro.
"Questa me la paghi" sussurrai.

Mi rinchiusi in camera. Tutti gli altri già dormivano. Mi cambiai e poco dopo essermi messa a letto mi arrivó una lettera:
"Domani alle 14:50 davanti alla Stanza delle Necessità. Non tardare. Odio i ritardi ~GW"

E questo ora cosa voleva significare? E poi chi era GW?
Comunque, nonostante i miei dubbi, come concordato dalla lettera, alle 14:50 mi trovai davanti alla Stanza delle Necessità.
Non sapevo ancora chi mi avesse scritto, anche se un'idea me l'ero fatta...
Nessuno arrivò e proprio quando feci per andarmene la stanza si aprí lasciandomi entrare e fu proprio in quel momento che sentii una voce provenire da un angolo.

"Ti stavo aspettando"

La Figlia Di FelpatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora