Capitolo 9

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"E quindi? cosa hai provato?"
"Non lo so Fred... So solo che é uno schifoso. Baciarmi senza consenso... Dico io... "
Durante il racconto al mio amico, i ricordi di quel giorno affioravano ancora...

"Ma cosa ti é saltato in mente?!" gli urlai contro.
"Hai cambiato idea?"
"No. Ora ho una immagine ancora piú schifosa di te. Insomma cosa ti é passato per la testa?" chiesi ancora, forse alzando di troppo la voce.
"Pensavo che cosí avresti capito che ho un cuore" affermò il biondo alzando le spalle.
"Potevi anche dimostrarmelo in un altro modo"
"Quindi... Secondo te sacrificavo il mio primo bacio per te per nulla?"
Primo?
"Esatto" mentii, ma qualcosa mi diceva che forse non era quello che avrei dovuto rispondere.
"E poi sarei io quello senza cuore?"
"Si. Perché hai pensato solo a te stesso quando mi hai baciata e non anche a quello che avrei potuto provare io... Non é cosí?"
Rimase in silenzio poi lo lasciai e mi diressi verso il giardino piangendo.
"Ashley.." fece una voce alle mie spalle.
"Lasciami in pace Fred. Ti prego" lo supplicai, ma lui mi si mise accanto e mi cinse le spalle in un abbraccio affettivo.
"Non lascio sola una amica in difficoltà. Cosa é successo?"

E cosí Fred ora sapeva tutto. Di sicuro anche George lo sarebbe venuto a sapere.
Restai lí ancora un po' poi mi diressi nella Sala Grande per la cena.
Non mi misi direttamente a sedere, ma mi diressi al posto del professor Piton che già mi stava scrutando.
"Posso mangiare in testa alla McGrannit?" dissi sorridendo.
"Hai pianto, non è così?" mi chiese comprensivo.
"Solo una parola. Draco"
"So già tutto. Mi dispiace ma in testa alla McGrannit non sarebbe formale. Siediti da questo lato del tavolo in modo che possa tenerti d'occhio" affermò indicando con la testa il lato più vicino al loro bancone.
"La ringrazio"
Mi sedetti e aspettai l'inizio della cena seppur non avendo fame.

"Bene ragazzi. Vorrei fare un annuncio a tutti voi" fece Silente deciso ad un certo punto della serata "Io e il complesso degli insegnanti abbiamo deciso di organizzare una cosa che mai prima ad ora si era organizzata ad Hogwarts tranne che per speciali occasioni"
In tutta la sala si alzó un brusio chiassoso.
"Noi abbiamo deciso di... Organizzare un ballo" dichiarò, lasciando tutti sorpresi.
"Cosa? Un ballo?"
"Si ha detto cosí"
"Ho sentito bene? Ma é fantastico"
Tutti erano eccitati e stavano parlando tra loro. Tutti tranne me.
Io guardavo il piatto davanti a me aspettando di mangiare. Sai che fregava a me di un ballo...
"Il ballo si terrà a fine maggio. Per la precisione il 24"
Un momento. Il 24?! Ha detto proprio il 24 Maggio?
Ma... É il mio compleanno!
Alzai gli occhi e guardai Piton che mi sorrideva. Strano direi...
"Perciò fatevi avanti cavalieri! O principesse, non si sa mai... Questo sabato sarete tutti liberi di andare ad Hogsmeade per comprare un abito, gentilmene offerto da noi insegnanti. E ora... Abbuffatevi nuovamente!" concluse, levando un brusio di applausi rumorosi e schiamazzi per tutta la sala grande.

Dopo la cena, tutti si diressero nelle loro camere. Io piano piano mi feci strada verso il prato.
Mi sdraiai e iniziai a guardare il cielo.
Quanto mi mancava la mia famiglia. E chissà come stava mia sorella... Si, mia sorella.
Rosa Black. Mia mamma era incinta di lei quando hanno portato via papà... Abbiamo solo 3 anni di differenza e se non sbaglio dovrebbe frequentare il primo anno qui ad Hogwarts.
Allo smistamento non ho potuto partecipare perció non so dove sia.

Lei sa di avere una sorella, ma non sa chi sia.
Sa tutto e niente. È una storia complicata che affligge la nostra famiglia da molto tempo e per farla rimanere al sicuro, abbiamo sempre fatto in modo che lei non sapesse di me o della storia dietro tutto questo. Io e la mamma in questi anni abbiamo fatto in modo di non far mai stare insieme me e lei, e per questo io ho dovuto sacrificare una gran parte del mio tempo con lei.
Ma andava bene così, se per il bene della famiglia.
Decisi di ritornare in camera con tutti quei pensieri ancora nella mente, nella speranza che magari, una volta coricatami, sarebbero spariti.

Mancavano ancora pochi minuti e sarebbe scattato il coprifuoco.
Ripresi il mantello e me lo misi sulle spalle.
Stavo correndo per il castello quando una bambina mi venne addosso.
"Oddio scusami. Ti sei fatta male?!" le chiesi e accesi la luce sulla bacchetta.
"Oh. No mi dispiace. Stavo tornando al dormitorio. Non dovrei correre per il castello. Lo so"
Le illuminai il viso. Non poteva essere lei...
"Come ti chiami e di che casa sei? Magari posso accompagnarti io" le proposi, nonostante qualcosa in lei spruzzava imbarazzo da tutti i pori.
"Grazie... Mi chiamo Rosa. Sono di Grifondoro... Tu?"
"Mi chiamo Ashley. Come fai di cognome?" chiesi schietta, forse un po' troppo.
"Black... Si, sono la figlia di Sirius Black purtroppo. Il tuo?"
"Come purtoppo?" era ovvio. Mia sorella era lei, proprio davanti a me. Quant'era cresciuta...
"Perché papà é un criminale" mi rispose lei sicura abbassando lo sguardo.
"No! Certo che no... É solo stato incastrato. Ma lui non centra nulla"
"Come fai a saperlo? E quale é il tuo cognome?" chiese sospettosa.
Non sapevo cosa rispondere, così, dopo aver visto si essere arrivate, la congedai con una scusa.
"Oh guarda, eccoci qua. Mi dispiace o faró tardi. Ci vediamo" le dissi sbrigativa.
"Va bene. Comunque, spero di rincontrarti. Sai, mi ricordi mia sorella"
Delle piccole lacrime uscirono dai miei occhi.
"V-va bene. C-ciao Rosa"

Arrivata al mio dormitorio mi misi a letto e con la faccia rivolta verso il cuscino mi misi a piangere silenziosamente.
Possibile che ce l'ho avuta attorno tutto il tempo e non ho mai capito che fosse lei, la mia piccola sorellina?
Devo dirle la verità. Non posso aspettare un altro giorno.

In preda a quei pensieri mi addormentai.

La Figlia Di FelpatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora