"Stavi origliando?" mi fece duramente George, fulminandomi con lo sguardo.
"Veramente siete voi che siete venuti qui! Io stavo di sopra" commentai cercando di pararmi, ma gli occhi di Fred mi fecero capire che qualcosa non andava in ciò che avevo appena detto.
"Dove?" mi chiese dunque.
"Da...nessuna parte" intervenne George guardandomi.
Molto probabilmente il fratello non sapeva della stanza nascosta. Nella mia mente balenò immediatamente una domanda: come l'aveva scoperta George?"Bene io vado... Vi lascio discutere" dissi, ma nel mentre venni femata da Fred che mi bloccò il braccio.
"Non ti scomodare, sono io ad andarmene... Voi due avete molto più da discutere"
Il rosso uscì dalla stanza e notai che George mi stava fissando.
"Non ho niente di cui discutere con te" gli feci schietta, poi feci ritorno nella stanza chiudendo la porta a chiave.
Mossa davvero astuta Ashley, complimenti, non avresti mai pensato che con un piccolissimo incantesimo potesse aprirla vero?"Ash?"
"Che vuoi?" feci dura.
"Scusami per prima"
"Mh..."
"Mi perdoni?"
Che faccia tosta questo ragazzo.
"Perché dovrei?! Insomma.. Prima dici una cosa, poi un'altra e poi scappi"
"Avevo bisogno di pensare"
"Si, certo, dicono tutti cosi" commentai, e nonostante in parte una parte di me volesse nuovamente ad avere quel solito rapporto che avevamo, non riuscivo perdonarlo così facilmente.
"Dico sul serio"
Restai in silenzio. Molte domande volevo fargli.
Pensare a cosa?"Ashley io-"
"George, va bene... Ho capito. Ma non posso perdonarti" lo bloccai.
"Mi dispiace"
"Anche a me"
Fece per andarsene nuovamente, ma quando stava per scendere si bloccò.
"Mi dispiace che tu non abbia capito che mi fa veramente male perdere un'amica speciale come te, tanto che sto rinunciando ad un fratello" detto questo se ne andò definitivamente, lasciandomi fra i miei pensieri.Le vacanze erano oramai terminate e anche gli altri alunni cominciarono a tornare.
"Sai, ho parlato con mio padre..." mi fece Draco distrattamente.
"Quando mai tu non parli con tuo padre?" dissi ironica al biondo che dal canto suo, dopo aver preso del succo e dopo averne bevuto un sorso, mi guardò.
"Non sto scherzando"
"Draco, sappiamo entrambi come siete fatti tu e tuo padre... Non voglio sapere gli affari vostri" commentai, lui rise beffardo.
"Neanche se trattano di tuo padre?"
Ci pensai un secondo bloccandomi del tutto.
"No. Non mi importa. Già so tutto" disse seria tornando a fissare il pollo sotto ai miei occhi.
"Allora saprai anche che dopo essere scappato é stato in coma ed é scappato di nuovo e giusto sta mattina lo hanno rimandato ad Azkaban non é vero?" affermò.
"Ad Azkaban?!"
"Oh vedi... Non lo sapevi"
"Lurido bastardo" sussurrai guardando il biondino ridacchiare con gli altri due segugi.Finito il pranzo andai svogliatamente a lezioni.
"Signorina Black, le sarei molto grata se prestasse attenzione" disse frustrata la professoressa di divinazione.
"Oh si... Mi scusi professoressa Cooman"
"C'é qualcosa che ti turba nel profondo vero?" mi lesse lei.
"Em... Io veramen-"
"Oh ma io lo so... Lo vedo"
"Io sto bene" cercai di sviare, ma lei mi guardò fissa.
"Si... E io non predico cose vere"
"Ma veramente lei..." cercai di controbattere, ma lei mi zittì nuovamente.
"Non mi contraddica! Ci vediamo dopo la lezione nel mio ufficio"
"Va bene..."
E cosí fu."Allora cara... Cosa ti turba?" mi chiese lei guardandomi.
"Nul-"
"Senti, potrò anche non predire sempre delle cose veritiere, ma sono una donna e capisco i tuoi sentimenti"
Aspettai in silenzio. Poi esplosi.
"Non reggo più tutta questa situazione con mio padre, e poi c si mette anche George! E Draco! Sembra che quando stiamo da soli o comunque in un clima sereno vada tutto bene, poi solo una parola sbagliata o qualcosa che ferisce o me o loro e si allontanano da me!"
"Cara, mi dispiace tanto" mi fece lei scuotendo la testa "Sai il mio Occhio Interiore non sa predire l'amore, ma posso solo dirti che il cervo non cerca mai la sua cerva se non stuzzicato da uno scoiattolo"
"Cos-"
"Pensaci. Ora va che sta arrivando la classe successiva"
"La ringrazio" continuai, anche se oggettivamente non avevo ben capito.
"Non ce ne é bisogno. Qualunque domanda riguardo al tuo Occhio Interiore sappi che mi trovi sempre qui"Uscii e tornai nel mio dormitorio. Non avevo lezioni quel pomeriggio oltre a Divinazione perciò decisi semplicemente di andarmi a riposare.
"Parola d'ordine?" fece il serpente che circondava la porta del mio dormitorio.
"Candelabrosor"
"Errato"
"CHE?!"
"L'hanno cambiata questo pomeriggio" mi suggerì quello, prima di prendere e rimettersi in posizione statica.
Andai così dal professor Piton a chiederlgli spiegazioni. Dopo essere arrivata davanti al suo studio, come al solito, bussai e chiesi il permesso per entrare.
"Professore ha cambiato lei la parola d'ordine?"
"No... É sempre Candelabros" mi disse confuso.
"No! Ho provato ora... Il serpente ha detto che è stata cambiata questo pomeriggio ma non mi ha detto da chi"Ci dirigemmo alla porta e dopo che anche a Piton fu rifiutato l'ingresso, si diresse di corsa dal professor Silente.
"Che c'é Black, sei rimasta fuori?" mi derise Draco da dietro.
"Stai zitto Malfoy"
"Sentito Goyle? Stai zitto Malfoy! Su dai che se no poi chiamo papino che ti spedisce ad Azkaban! Ah no aspetta, non può farlo, lui ci sta già!" disse imitando la mia voce.
"Riddikulus" sussurrai muovendo di nascosto la bacchetta.
In poco tempo Draco si trovò con un abito da cerimonia stile 1800 un cappello con tutte piume.
"Stai scherzando vero?!"
"No... Ti ho fatto un regalo in anticipo" constatai facendo l'occhiolino.
"Okay. Goyle sai cosa fare"
Il ragazzo mi si avvicinò con la bacchetta in mano ma lo precedetti.
"Ti permetto di fare la seconda mossa tesorino... Levi Corpus"
E si ritrovò per aria."Lasciami andare" piagnucolò lui dall'alto mentre fluttuava.
"Prometti di fare il bravo tesoruccio della nonna?"
"Promesso. Ora mettimi giú!"
Lo feci ricadere a terra e scappò a gambe levate lasciandomi da sola con Draco che si era tolto il vestito e con un incantesimo rimesso la sua uniforme.
"Otrantio" pronunciò in tono di sfida prima di entrare.
Quasi mi mancò l'aria. Otriantio era il nome del gioco che facevo con mio papà da piccola. Il primo che chiudeva gli occhi perdeva. Non lo avevo mai raccontato ne scritto da nessuna parte, se non in una.
Ancora confusa lo rincorsi fin dentro la sala comune bloccandolo.
"Ma fai sul serio?! Quando hai preso il mio diario?!" gli urlai contro.
"Giusto nell'ora di pranzo" ghignò.
"Ridammelo"Draco fece un incantesimo al mio diario che iniziò a fluttuarmi per aria, sempre più lontano ogni volta che cercavo di prenderlo.
"Sei un lurido str-"
"E e e... Non si dicono parolacce!!!!" mi bloccò ridendo.
"Muori stupido"
Gli ammollai una gomitata e mi diressi nella camera, ma la sua voce mi convinse a fermarmi nuovamente.
"Certo, chiamami stupido quanto vuoi. Peró io almeno so cosa provi e tu no..."
"Fin dove hai letto?!" dissi girandomi velocemente.
"Tanto da sapere che provi qualcosa sia per me che per quello schifoso Weasley" constatò.
"Ci sarai tu uno schifoso. Almeno lui ha un cuore"
"Anche io" affermò.
"No, tu no!"
"Che ne sai, hai le prove!?!"
Mi avvicinai a lui e restando di uno scalino più in alto visto che ero piú bassa del ragazzo.
"Lo so benissimo, verme viscido che non sei altro. Lo so e basta. Devi aver interpretato male quello che c'era scritto perché per te non provo amore o amicizia... " mi fermai un secondo e scesi lo scalino per fargli vedere come stavano le cose.
"Ecco come sono. Ecco come mi sento. Mi vedi? Sono piú bassa di te, eppure abbiamo gli stessi anni. Non ti sei mai chiesto perché le persone stanno male? Perché pur essendo allo stesso livello sono si sentono abbastanza all'altezza di saper far le cose come gli altri"
Mi guardò con uno sguardo che non ebbi mai visto."Non mi piaci Draco. Non mi sei mai piaciuto"
Sul suo volto si formò un sorriso di sbieco.
"Magari dopo questo cambierai idea"
Improvvisamente mi prese per i fianchi e dopo avermi avvicinato a se, mi baciò.
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La Figlia Di Felpato
FanfictionAshley Black, semplicemente io. Ho solo un compito da svolgere. Non far sapere agli altri chi sono. Ci riuscirò?