Capitolo 11

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Dopo varie spiegazioni, Rosa capí finalmente chi ero.
Oramai sono passati 2 mesi da quel giorno ed il nostro rapporto non ha fatto altro che rafforzarsi fra incomprensioni sul perché ci conoscevamo solo di rado, e storie sul nostro passato.
Il ballo intanto avvicina.  Ancora nessuno mi ha invitato ad andare, ed a meno che qualcuno non scelga di chiedermelo nell'arco di pochi giorni, credo proprio che andrò da sola.

"Seduti. Tutti seduti"
Il professor Piton entró in aula lasciando che il mantello svolazzasse dietro di lui. Percepii una leggera frustrazione nel suo tono.
Oggi l'ambiente era diverso: c'era un grosso lettore per dischi in un angolo e le sedie erano state attaccate alle pareti.
"Sotto guida del professor Silente, ho il dovere di insegnarvi a ballare" ci annunciò scrutandoci, poi si soffermò su di me "Signorina Black..."
"Si, professore?"
"Si unirebbe a me in una dimostrazione?" fece tendendomi una mano.
Tutti i ragazzi iniziarono a fare dei versi maliziosi che furono presto zittiti dal professore.
"Bene. Gazza, faccia pure partire la musica" annunciò al governante.
Mi misi in posizione e iniziai a ballare con Piton sotto lo sguardo di tutti. Alla fine ero completamente rossa ed imbarazzata dalla scenetta appena messa in atto.
"Questo é un ballo come si deve. Manca 1 settimana, 2 giorni e 14 ore al ballo perciò diamoci da fare. Non voglio che facciate la figura di salmoni in mezzo alla sala da ballo" proclamò, poi iniziò ad accoppiare un maschio con ogni femmina per insegnargli a ballare "Black mi dispiace ma devo metterla con il signor Malfoy"

E cosí fu. Dopo qualche acciaccatina di piede e qualche strilletto riuscimmo a ballare come si deve, senza contare le occhiatacce che Piton riservava solo per il biondo al mio fianco.
"Bene. Vi ho osservati mentre ballavate, alcuni sono andati bene e altri male direi... "
Un silenzio cupo si sparse per tutta l'aula.
"Mi sono dimenticato di avvisarvi che il giorno del ballo, inoltre, ci sarà un premio per le coppie che hanno ballato meglio e che si sono classificate prime, seconde o terze. Il giudizio avverrà attraverso dei bigliettini che verranno messi in una scatola. Alla fine della serata si vedrà quale é la coppia con il maggior dei voti. Vi ricordo anche che non si é obbligati a danzare con delle ragazze o dei ragazzi della propria casa, ma anche con le altre. Ci sono domande?"
"Io, professore" fece una ragazza dietro di me.
"Si, signorina Parkinson?"
"Cosa vinceranno gli studenti migliori?"
"É una sorpresa che non sono tenuto a dirvi"

Uscimmo dall'aula per quella successiva.
"Hey Ashley!" mi richiamò una voce familiare che riconobbi subito.
Sospirai prima di girarmi "Cosa vuoi George?"
"Senti ho sbagliato okay? Ma é da 2 mesi che non ci parliamo, ti prego ascoltami" mi pregò.
"George... Non sono ancora disposta a perdonarti e... aspetta, questo cos'é?" chiesi guardando ciò che aveva in mano in procinto di passarmi.
"Per chiederti scusa"
Mi porse un pacchetto con un fiocchetto che aprii subito, curiosa di cosa nascondesse.
"Una... Bacchetta?"
"É la mia. Sono disposto a non usare piú i miei poteri pur di far pace con te. Te lo giuro Ash, fattelo dire da Fred. Sono stato malissimo questi mesi senza di te"
"S-sul serio dici?" chiesi con la voce tremante.
"Si. Sul serio"
Sorrisi e lo abbracciai di colpo.
"Mi sei mancato" gli sussurrai all'orecchio avendo un "Anche tu" come sua risposta di rimando.

A pranzo ripensai a quello che mi aveva detto la professoressa Cooman qualche tempo fa.
"Il cervo non cerca mai la sua cerva se non stuzzicato da uno scoiattolo"
Cosa voleva dire? Si da il caso che in questa frase la cerva dovrei essere io e il cervo e lo scoiattolo invece Draco e George, il che vuol dire che la mia mente é in confusione... Ma chi dei due é il cervo e chi lo scoiattolo?
"Ciao, sono il capitano della squadra di Quidditch dei serpeverde" disse avvicinandosi a me un ragazzo bruno e dall'aspetto piuttosto scontroso.
"Em.. Si so chi sei" annuii.
"Vorrei farti una proposta, vuoi ascoltare?"
"Va bene"
"Il nostro cercatore, Malfoy, oggi si é infortunato"
"Cosa? Si é fatto male?" chiesi preoccupata, potrei giurare di aver sentito il mio cuore sussultare.
"Già... Ci serverebbe un cercatore per la partita di dopodomani contro Grifondoro, ti andrebbe di allenarti con noi per il posto di Draco?"
"Io? Cercatore? Vedo a malapena le partite figuriamoci se riesco a salire su una scopa"
"Si ma... Se vinciamo questa partita vinciamo tutto"
"Io non lo so, e se poi non riesco?"
"Vedrai che ci riuscirai. Andiamo?"
"Ora?!"
"Si... Ora e sta sera, poi domani alle 9, alle 13 e alle 20 e poi dopodomani prima della partita" mi spiegò. Non immaginavo fosse così faticoso giocare a Quidditch
"Oh... Non sono sicura"
"Ti prego, sei l'unica che può partecipare, le altre sono impegnate con il ballo!"
"E cosa ti fa capire che io non lo sia?"
"Dal fatto che stai qua a mangiare piuttosto che a civettare e fare il digiuno per entrare nel tuo vestito" ammiccò.
Ci pensai un attimo.
"E va bene. Andiamo"

Dopo l'intero pomeriggio sotto un allenamento costante a Quidditch, riuscii a capire come individuare il boccino.
Ero l'unica ragazza in squadra per questa partita perció ero piú vulnerabile dal momento che George era il Cercatore dei Grifondoro.

Presto la partita arrivó e come previsto ero in ansia tanto da non riuscire a stare in piedi.
"Mi raccomando, voglio un gioco pulito!" disse Madama Bumb prima fischiare e lanciare in aria la pluffa.
Io mi spostai velocemente verso l'alto e cercai di individuare il boccino che presto si fece vedere.
George mi fissò affondo mentre cercavo disperatamente di andare a prendere il boccino prima di seguirmi. Eravamo fianco a fianco ed il boccino era proprio davanti a noi.
"Prendilo!" mi fece, rallentando di poco.
"Cosa? Non posso vincere così!"
"Forza Ashley, prendilo! Cosí la finiamo qui con questa storia..."
"Finiamo cosa?"
"Non posso spiegare, prendi il boccino così che e io me la prenderó con te e Fred capirà una volta per tutte che non tengo a te"
Non potevo credere a ciò che mi aveva appena detto.

"Cosí Fred capirà che non tengo a te"
Queste parole risuonavano nella mia testa ancora.
Preso il boccino alla fine, ma per rabbia. Aveva detto che teneva a me, perché ora diceva quelle cose completamente senza senso?!
A cena non pensai ad altro che a George e alle sue parole dette alla partita. Insomma ci eravamo chiariti proprio quella settimana e cosa mi viene a dire... Certo che non capisco proprio cosa passi per la testa ai ragazzi certe volte!
Appena entrai in sala grande, tutti i Serpeverde iniziarono ad acclamarmi, come se per la prima volta in quattro anni mi avessero notato.
"Sei stata grande!"
"Complimenti"
"Viva il nostro nuovo cercatore!"
"Un urrà per Ashley!"

Quella sera tutti mi trattarono come se avessi vinto la coppa del mondo!

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