Rimani Tu (Sequel Il mio migliore amico)

Capitolo 16

Andrea's Pov

«Andreas? Sei tu?»
Finalmente Lara apre gli occhi, era svenuta, per fortuna si è svegliata.
«Piccola..»
Sono seduto sul letto vicino a lei, si avvicina e mi abbraccia iniziando a piangere.
«Oh Andreas, per fortuna sei arrivato tu..ho avuto così tanta paura per il bambino»
La fisso per un attimo e la stringo di piú a me, per il bambino?
Cioè non ha avuto paura per lei, ha pensato subito al bambino..
È pronta a diventare madre più di quanto lei pensa.
Sente già il legame che c'è tra lei e suo figlio, mi sento sempre peggio per quello che le ho fatto.
Se solo sapesse che è tutta colpa mia, dubito continuerebbe ad abbracciarmi, ma devo darle sostegno adesso, è quello che conta.
«Adesso và tutto bene, ci sono io qui»
«Non mi lasciare da sola, per favore, almeno fin quando non torna Christian»
«Christian? Quindi avete chiarito?»
«Si, ha accettato il fatto di diventare padre , tra un mese sarà di ritorno»
No, non può aver fatto pace con lui, io le sono stato vicino, io le ho salvato la vita, io..io la amo.
Si addormenta tra le mie braccia, le lascio un bacio sulla fronte e la sistemo nel letto mettendomi dall'altro lato a guardarla finché non mi addormento anch'io.

* * * * *
Questa mattina dopo essermi alzato ho preparato la colazione a Lara, alzandosi mi ha riferito di non sentirsi molto bene ma che forse era normale per via della gravidanza.
Non sono convinto ma l'ascolto, così dopo averle ripetuto più volte di chiamarmi se avesse avuto bisogno esco di casa per andare al bar a chiarire la situazione con Alessio.

Entrando al bar Alessio nel vedermi si alza e mi viene incontro non molto contento.
«Guarda cosa mi hai fatto!»
Dice indicandosi l'occhio.
«Oh questo non è niente!»
Gli mollo un altro pugno sullo stomaco e lui ricambia tirandomene uno sul labbro.
«Cazzo Alessio! Ma ti sei impazzito?
T'ho detto solo di far finta di derubarla non di traumatizzarla in quel modo!»
«Ma dai che le è piaciuto..»
Afferma ridendo.
«Lara è incinta! Sveglia!»
Alessio torna serio sgranando gli occhi incredulo.
«Ma cosa stai dicendo?»
«La verità, è tutta colpa mia, dovevo dirtelo prima cazzo!»
Sbatto un pugno sul tavolo e si voltano tutti a guardarmi.
«Senti se lo avessi saputo prima non avrei..insomma, mi dispiace davvero»
«Troppo tardi!»
Iniziamo dinuovo a litigare, per fortuna ci dividono se no l'avrei ammazzato di botte.
«Non finisce qui!»
Gli urlo mentre vengo spinto fuori dal locale, così salgo in auto tornando da Lara.

* * * * *
«Oddio Andreas che ti è successo!?» Lara mi corre incontro preoccupata, mi sfiora con le dita il labbro spaccato, mi fa sedere e corre a prendere del disinfettante.
«Si può sapere che hai fatto!?»
«Nulla, non ti preoccupare, una piccola lite fra amici»
«Piccola lite fra amici?? Non sapevo che gli amici si picchiassero»
Mi viene da sorridere ma mi fa male il taglio e lei continua a dirmi di stare fermo, mi passa una specie di pomata, dicendo che così passa in fretta.
«Grazie..»
«E per cosa? Grazie a te, mi hai salvato da quel pazzo maniaco»
Abbasso lo sguardo e lei appoggia una mano sulla mia spalla.
«Qualcosa non va?»
«No, mi sono solo preoccupato molto per te, per fortuna sono arrivato in tempo»
«Già, non so come sarebbe finita senza te»
Mi alzo e la stringo a me, ci guardiamo negli occhi, mi guarda le labbra, ho una voglia matta di baciarla, ma è ancora troppo presto, le sorrido e le do un bacio dolce sulla guancia, lei chiude gli occhi e ricambia il sorriso ma questo bellissimo momento viene interrotto dallo squillare del suo cellulare.
Si volta verso il tavolo per prenderlo quando all'improvviso sviene, mi alzo di scatto chiamandola più volte per nome, nulla, non risponde, senza pensarci due volte la prendo in braccio e la porto in auto dirigendomi a tutta velocità verso l'ospedale.
Una volta arrivati spiego cosa è successo, mi fanno alcune domande per poi portarla via da me.
Passano circa due ore prima che io possa vederla, l'hanno sistemata in una stanza e per poter entrare mento ai dottori dicendo di essere il fidanzato.
«Piccola..come ti senti?»
Non risponde, neanche mi guarda, continua a fissare fuori dalla finestra e le iniziano a scendere delle lacrime, mi siedo all'istante sul letto e le prendo il viso tra le mani.
«Ei..no, perché stai piangendo? Cosa ti hanno detto i dottori?»
«È finita Andreas, è tutto finito»
«Di cosa stai parlando?»
Chiude gli occhi e strofina la sua guancia contro la mia mano prima di rispondere.
«Il bambino, non..non c'è più»
Rimango senza fiato, mi crolla il mondo addosso, com'è potuto succedere?
Come ho fatto a lasciare che accadesse una cosa del genere?
Sento una fitta al cuore, mi faccio schifo, è tutta colpa mia, sono un mostro.
Non riesco a dirle nulla, mi guarda con gli occhi pieni di lacrime in cerca di aiuto, di spiegazioni, riesco solo ad abbassarmi per abbracciarla forte e chiudere gli occhi per non piangere con lei, anche se qualche lacrima scende senza che me ne renda conto.