Capitolo 12

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Lara's Pov

È passata qualche settimana da quando ho detto a Christian del mio stato, ci sto davvero male, ho provato in continuazione a cercarlo con messaggi e chiamate ma non risponde o se risponde dice che non può parlare, non so davvero cosa fare. Flavia ha fatto di tutto per tirarmi su di morale ma è dovuta ripartire, naturalmente non può passare il resto della sua vita qui con me, a consolarmi e a farmi accettare questa situazione, ripete di continuo che andrà tutto bene e che Christian si renderà conto che sta sbagliando e che tornerà a starmi vicino, ma mi ritrovo da sola.
Prendo la borsa e vado all'Università, in questi giorni ho trascurato anche quella, non ho proprio voglia di studiare, ma devo.
«Lara!»
Vedo Andreas che mi corre incontro
«Ei ma che fine hai fatto? Ho provato a cercarti ma non mi rispondevi, non volevo insistere ma ero, anzi, sono preoccupato»
«Hai ragione, mi dispiace ok?»
Dico tirando un sospiro.
«Dimmi cosa non va, non mi piace vederti così»
«Così come?»
«Non sei la solita Lara»
«Beh mi dispiace!»
Affermo in tono fin troppo sgarbato, me ne rendo conto all'istante e mi copro gli occhi con le mani, sussurrandogli un scusami.
Lui si avvicina e mi avvolge fra le sue braccia, ne avevo davvero bisogno, ho bisogno di qualcuno che ci sia per me, che mi dia attenzioni e che non scappi al primo problema, gli ostacoli si superano, insieme, da soli si rischia solo di sbatterci contro e farsi male.
«Piccola dimmi che hai, sto male a vederti così, qualsiasi cosa sia ti starò vicino»
Mi stacco da lui e lo guardo decidendo di dirgli la verità, in fondo è già scappato il mio ragazzo, se scappa anche lui non rimarrò stupita più di tanto.
«Qualsiasi cosa?»
«Qualsiasi»
«Ok, te lo dirò, ma non ora e non qui» Lui annuisce e dopo aver studiato un pò insieme lo invito a venire da me a cena.
Arrivati a casa, butto il giubbotto sul divano ed entro in cucina per iniziare a preparare da mangiare, ma Andreas mi viene dietro e prendendomi per mano mi fa girare scuotendo la testa.
«Lara non c'è bisogno che prepari nulla, possiamo ordinare qualcosa dopo, adesso parliamo?»
Annuisco e mi sposto sul divano , lui mi segue e si siede accanto a me.
«Andreas se te ne vorrai andare lo capirò, davvero»
«Lara..non me ne vado, parla»
«Sono incinta»
Rimane un attimo bloccato a fissarmi, non riesco a capire il suo sguardo, ma poi all'improvviso inizia a curvare le labbra in un sorriso.
«Davvero?? E Christian? Come l'ha presa? Glielo hai detto vero?»
«Si gliel'ho detto..»
Abbasso gli occhi e mi mordo il labbro per non iniziare a piangere.
«Non l'ha presa bene vero?»
Scuoto la testa perché non riesco a rispondere, mi prende le mani tra le sue e poi mi accarezza la guancia.
«Piccola io non me ne vado»
Mi torna per un'attimo il sorriso e alzo lo sguardo.
«Davvero ?»
«Davvero. Dovrebbe starti vicino Christian, ma non c'è, posso anche capirlo, sapere all'improvviso di dover diventare padre non è una cosa per cui rimanere indifferenti, accettare di avere un figlio è una grossa responsabilità»
«Sapeva a cosa andava incontro quando l'abbiamo fatto!»
Urlo contro di lui come se avessi davanti Christian, inizia a grattarsi la nuca essendo in evidente imbarazzo, mentre nella testa sento ancora le parole di Christian "dimmi che non è successo davvero".
«Lara ricordati che le cose si fanno in due, quindi avete metà di colpa entrambi , ma un bambino è una cosa bellissima, non so come la prenderei io, ma penso mi farebbe piacere avere un nano con cui giocare»
Mi fa ridere la sua ultima confessione e ride anche lui.
«Un nano eh..potrebbe anche essere una nana»
«Preferirei un maschio sai, lo posso portare alle partite e possiamo giocare alla play insieme»
Afferma soddisfatto della sua risposta, magari la penserebbe così anche Christian.
«Sei davvero dolce, pensavo fossi solo stronzo»
Andreas mi dà una spinta giocosa e ride.
«Ei anch'io ho un cuore»
Gli sorrido e dopo aver parlato un altro pò, ordiniamo due pizze e passiamo così la serata.
Prima che se ne vada lo abbraccio ringraziandolo e lui mi dà un bacio sulla fronte.
«Stai tranquilla che si renderà conto di cosa si sta perdendo»
Mentre lo dice posa una mano sulla mia pancia e sorride allontanandosi verso la sua auto.
Chiudo la porta e mi vado a coricare, guardo il telefono un ultima volta, sperando in un messaggio di Christian, ma niente.
Gli mando comunque la buonanotte e spengo la luce, pensando alle parole di Andreas.
Spero anch'io si renda conto di quello che si sta perdendo.

Rimani Tu (Sequel Il mio migliore amico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora