Parte 18: Invalido

48 5 3
                                    

E' ormai da paecchi giorni che sono fermo qui come un invalido, a passare gran parte del mio tempo guardando fuori dalla finestra o rimuginando. Di notte non dormo quasi mai, e mangio molto poco. Ogni giorno, tre volte al giorno, viene un tutore che mi fa fare qualche passettino per riattivare pian piano le funzioni muscolari. Barion e Tanoi si prendono cura di me come se fossi un loro figlio, si prendono cura di me ventiquattro ore su ventiquattro e sono particolarmente premurosi. Quando questo incubo sarà finito, dovrò ringraziarli come si deve. E con questo ho finito. Non c'è più nulla da dire. Passo le mie giornate malinconico, senza mai dire una parola e senza mai muovere neanche un dito, pensando a come mi sarebbe piaciuto essere qualcun altro. Qualche volta mi guardo allo specchio e quasi piango. Ormai sono diventato ultra cinquantenne, senza nemmeno accorgermene, e tutti gli obiettivi che mi ero posto sono sfumati. Trovare Darth Jacen, Porre fine alla guerra, farla finita una volta per tutte con Zeliak, e tutto il resto. Ora non sono più in grado di far nulla. Non so nemmeno più dove è finita Shaiia, e non vedo Dafne da prima del coma. Nessuno ha proferito parola su di lei o sul 47°, sui veterani che vi facevano parte, su Hidolk, su Miky... Ma sopratutto, nessuno mi ha detto una parola sul nuovo regime imposto dal generale Maud, niente sul suo Maestro, nè su quel dottore schizofrenico che mi ha quasi dissanguato. Ogni volta che provo a parlare un po' delle cose appena elencate tutti cambiano sempre argomento. Perchè? Non lo saprò mai, suppongo. Meglio non farsi tutti questi problemi, e limitarsi a provare a dormire qualche oretta.


-Ehi! Jules! Si, dico a te! Ci sei? Svegliati!- Risuona una voce. -Chi è? Che cosa vuoi?- mi agito. -Non preoccuparti, non ti farò del male. Sono qui per parlare un po'.- -Ma chi diavolo sei?- -Ma come, maestro, non mi riconosci? Mi stupisco! Sono Dills, il tuo allievo! Non ti ricordi proprio di me?- Continua la voce. -Ma... ma io non ti vedo! Dove sei?!- -Nella tua mente, no? - -La mia mente? E cosa ci fai nella mia mente?- -Semplice, ti osservo. E mi pare che non te la stai passando benissimo, ultimamente. Andiamo, dov' è finito lo Starkiller che conoscevo io? Il battagliero generale, pronto a tutto, che riusciva sempre a portarsi a casa la vittoria?- -Temo sia morto, ragazzo mio. Purtroppo ora è rimasto solo un pover'uomo sulla soglia della vecchiaia che molto probabilmente è stato espulso dall' Ordine per la troppa inattività...- -Non dire così! Andiamo, so che in un anfgolino del tuo cuore c'è ancora quel fervore, quel coraggio e quel carisma che mostravi sempre sul campo di battaglia?- -Andiamo, Dills! Ma chi vuoi prendere in giro... Guardami! Sto parlando con un morto!- -Ma io non sono un morto. Sono solo frutto della tua imaginazione!- -Si, ma sempre morto sei!- -Andiamo, vecchio mio, non prendertela. Sono frutto della tua immaginazione, però si, suppongo che tu abbia ragione, sono anche un morto.- -Ecco, vedi? Ora lasciami in pace, te ne prego.- -Aspetta! Dammi ascolto prima. Tu sei chi scegli e cerchi di essere. Se lo vuoi davvero, finirai le cure in un battibaleno e tornerai a fronteggiare il generale Maud! Ti prego! Senza di te la Repubblica è persa, e la Galassia non rivedrà mai più la pace. La guerra totale imperverserà per sempre, portandosi via milioni di vite e erodendo pian piano la nostra civiltà. Presto nei pianeti più deboli, come la tua Terra, verranno completamente cancellati!- -Mpf, non mi importa di quel piccolo pianetino verde!- Sbotto sul momento. Poi pero ci penso su. -La Terra? Che vuoi dire?- -Non te l'hanno detto? Maud sta progettando un invasione, ha preparato adeguatamente la sua flotta per affrontare un viaggio verso un'altra galassia.-


Mi sveglio di soprassalto. Mi accorgo che è tardo pomeriggio. Chiamo Barion. -Barion! Barion!- Lui accorre. -E' vero che Maud sta progettando di invadere la Terra? Dimmi la verità ora.- -Bè... si, Starkie. Ma noi non possiamo far nulla per impedirlo.- -Tu dici?- -Starkie, ti prego! Non facciamo pazzie!- Senza ascoltarlo, tengo ben saldi i braccioli della sedia levitante, e mi tiro su con uno sforzo inumano. Una volta fatto questo, mi appoggio al muro e cerco di dare ai miei piedi una posizione accettabile. Mi lascio andare. Seppur con indicibili sofferenze, riesco a stare in piedi. Provo a fare un passettino, impedendo al mio amico di aiutarmi. Ci riesco. Ne faccio un altro, e un altro ancora. La gamba meccanica mi aiuta parecchio. Con i comandi manuali aumento l' energia e faccio qualche altro passo. Poi però cado sfinito. -Starkie! Stai bene?- Si preoccupa lui. -Non c' è modo di tornare a muovermi normalmente. Bisogna fare qualcosa.- -E cosa?- Lo guardo negli occhi. -Voglio che mi sostituiscano anche l' altra gamba con un arto bionico.- Mi guarda con sorpresa. -Ma... ma...- -Non preccuparti, vecchio mio. E' una cosa che voglio fare.- Lo rassicuro. -Non si può, Starkie! ci vuole una autorizzazione speciale dal Senato, e indovina un po'? Il Senato non esiste più!- Sbotta lui.  -Questo è un problemone. Ma qualcosa troveremo. Devo fermare Maud, a tutti i costi.- Riflettiamo un po', poi ci viene in mente qualcuno che ha il potere incredibile di curare le ferite: -Dafne!- Urliamo all' unisono.



Star Wars Revolution: Guerra TotaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora