Parte 19: Amputazione

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Sono un pochino emozionato, sta per arrivare Dafne, che non vedo da 15 anni. Chissà come sará diventata? Ho un po' di paura. La prenderá bene? Io nello stato in cui mi trovo non faccio esattamente bella figura. Dopo qualche altro minuto di attesa la porta si apre. Ne esce una donna ultra quarantenne, con un lungo vestito bianco, accompagnata da una ragazza bionda, con una tunica jedi e un profondo taglio lungo il viso. La donna viene verso di me. Distinguo nei suoi lineamenti il viso di Dafne, ma ha un temperamento molto malinconico. Fa un sorriso. -Santo cielo, Starkie... Pensavo di non rivederti piú...- Mi dice. Poi, un po' insicura, mi abbraccia. Io ricambio. Sono felice di poterla riabbracciare ancora, dopo tanto tempo. Finiti i convenevoli, trovo la forza di chiederle: -E lei chi è?- La ragazza si avvicina a me,  poi fa un piccolo inchino. -Buongiorno Maestro. Non si ricorda di me?- Mi chiede. La scruto attentamente, ma non riconosco nessuno. -Sono Shaiia, Maestro!- Mi rivela lei. -Per la miseria... Shay! Ma che fine avevi fatto? Non ti ho piú vista!- Lei si siede accanto a me. -Bè, dopo la fallimentare operazione per rovesciare i Deads e i Prisioners condotta da noi, sono tornata nella capitale e ho continuato a fare l'infermiera, finchè il generale Maud con il suo esercito di nuovi droidi non è arrivato in città. In pochi giorni la resistenza è stata brutalmente sbaragliata, e io, insieme a Barion, Tanoi, Dafne, e qualche altro clone ci siamo rifugiati qui, sotto mentite spoglie, per tutto questo tempo.- -Ma non è rimasta qualche sacca di resistenza?- Domando, speranzoso.- -Purtroppo no. soltanto qualche disorganizzato rivoltoso.- Annuncia Barion, rabbioso. -Ehm... ragazzi, non per interrompervi, ma... non dovevamo ricostruire le gambe di Starkiller?- Si intromette Tanoi. -Giusto. Dafne, procedi.- Acconsente il mandaloriano. La ex senatrice si fa avanti, e rivolgendosi a me mi dice: -Allora... sei proprio sicuro di volerlo fare? Si tratta di mozzarti di netto entrambe le gambe, per po farle ricrescere con il mio potere. Non è indolore, anzi... se posso dirlo, fa un male cane. Specialmente se si tratta di far ricrescere arti.- Mi informa Dafne. -C'è un' altro grattacapo- aggiunge Shaiia. -Maud ha istituito delle nuove leggi, non si possono comprare medicinali dedicati a un uso militare -come la morfamina- senza un permessso speciale dell' Imperatore o del medico imperiale. Quindi... niente anestesia.- -Imperatore? Medico imperiale? Di chi parli?- Chiedo. -Bè, il medico è quel pazzo, Deathwood, e l' Imperatore... ehm... si tratta di Darth Jacen.- Non appena la mia vecchia padawan sussurra quelle parole io mi sento mancare. Cado dalla sedia e comicio ad ansimare, con la testa che mi gira più che mai. Improvvisamente tutti i miei ricordi raffiorano, come sottomarini. Omikron, Dills, Kha Rhon, Shade, Zeliak, i ribelli... E anche... Kylo Ren. -Barion, cosa dicevi riguardo a quel Kylo Ren?- -Chi?- -Ma si, poco prima che svenissi mi stavi raccontando una storia che riguardava Kylo Ren.- -Ah, lui? Era un Sith, figlio di Han Solo. E' morto tempo fa, ma, ormai vecchio, ha istruito un allievo. E quell' allievo... Non vorrei dirtelo... sei tu.- -Che cosa? Il mio maestro è stato Darth Jacen, non questo Kylo Ren!- -E' quel che ti hanno fatto credere. Jacen era il tuo tutore, ma era Kylo che ti addestrava all' uso della Forza. Tu non te ne ricorderai mai, mai, visto che lui è morto quando avevi circa 10 anni.- -E... tu come fai a saperlo?- -Archivi segreti della vecchia Repubblica, c'era un intero scaffale dedicato al vecchio Primo Ordine, e in questi anni mi sono documentato.- Spiega. -Va bene, va bene. Ma ora dedichiamoci all' amputazione.- Ci interrompe Dafne.-

Mezz'ora dopo sono steso su un lettino, con un laccio emostatico stretto sulla coscia sinistra. Shaiia mi si avvicina con una sega circolare, e comincia a tagliare. Quasi svengo per il dolore. In questi secondi, che mi paiono interminabili, stringo i denti e mi faccio sfuggire un orribile urlo strozzato. La seconda gamba è meno dolorosa, visto che si tratta di un arto meccanico. Dafne posa la mano sui moncherini, e i tessuti cominciano a ricrearsi. Sento un dolore ancor più lancinante di prima.

Guardo in basso. Le mie gambe ci sono di nuovo. Provo a muoverle un po', e le sento abbastanza indolenzite. Mi alzo, e vado a ringraziare tutti per avermi donato una nuova vita e delle nuove gambe. -Abbiamo un' altra sorpresina per te.- Annuncia Dafne, sorridendomi. Mi scorta fino ad una sorta di sgabuzzino, dove vedo appesa un' armatura nera, con alcuni dettagli rossi, e una spada laser di colore viola. Passo le mie dita sul freddo metallo di cui è composta la protezione e un brivido mi percorre la schiena. E' ora di tornare in azione.


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