Parte 20: Coruscant occupato

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Guardo l' armatura appena indossata per qualche secondo. È tutta nera, ha un mantello (sempre e rigorosamente nero) e la tecnologia è notevolmente ridotta rispetto a prima: giusto qualche accessorio, niente propulsori o armi varie. In pieno stile Sith, insomma. -Ma chi ha disegnato quest' armatura? Darth Vader?- Scherzo io. Dafne ridacchia, un po' nervosa -No... ma cosa vai pensando! È solo che non abbiamo trovato un' armatura Jedi, con le nuove imposizioni sull' abbigliamento emanate dal generale Maud.- Si avvicina anche Barion, con indosso le sue gloriose placche di beskar e con il casco. Mi posa la mano sulla spalla. -Wow... si torna in azione, eh? Non sarai troppo vecchio per queste cose?- Mi domanda con un sorriso. -Ha parlato il giovinotto!- Rispondo a tono. In effetti Dess è davvero invecchiato. Anch'io, d'altronde. Usciamo in giardino, dove, coperta da un grosso telo ci aspetta la Dark Wolf, polverosa come non mai e con un sacco di "ferite" di battaglia, senza contare tutti i segni di saldatura. Barion infatti è sempre stato cosí: non ha mai comprato componenti nuovi, ha sempre riciclato quelli vecchi per riparare la sua nave. Ottenendo degli ottimi risultati, tra l'altro. Saliamo. Mi sembra strano tornare qui dentro. C'è odor di chiuso, e la polvere è ovunque. Il mandaloriano, dopo aver tolto lo strato polveroso depositatosi sul quadro comandi, pigia qualche pulsante e il motore romba di nuovo, dopo tanti anni. Prendiamo posto tutti quanti, e la nave parte. -Dove siamo diretti?- Chiedo. -Dovunque. Facciamo un giretto, ti mostro come si è ridotto questo pianeta.- -Bene. E, senti... che fine ha fatto Iggy?- Barion fa un sospiro, poi risponde: -Un mercante di rottami lo ha catturato, con l'aiuto di un paio di bothan e qualche cacciatore di taglie da quattro soldi. A quest'ora si sará trasformato in una teiera d' argento, molto probabilmente.- -Oh... mi dispiace tanto...quel ferrovecchio mi stava simpatico...- Dico. -Piaceva anche a me. Ma ora basta parlare di queste cose, siamo arrivati nel primo luogo che ti voglio far vedere.- La Dark Wolf comincia a scendere di quota, e si ferma. Dess la fa rimanere in volo stazionario. Tanoi si avvicina. -Dunque, quello è il forte di Durgesh. Maud e Darth Jacen si nascondono lí, tutto il giorno. Guardo fuori. Davanti a me si erge un edificio imponente, supersorvegliato e molto pauroso. -E noi come ci entriamo lí?- Sbotto. -Pazientiamo. Prima ti dobbiamo presentare ai nostri amici.- Risponde la donna.

Quindici minuti dopo siamo infilati in un cunicolo buio, intenti a volare lentamente. I fari sono accesi, e sono anche la nostra unica fonte di luce in questi sottereanei. Ad un tratto davanti a noi si attiva un ampio scudo di energia, e una voce robotica riecheggia: -Identificazione, prego.- -Barion Dess. Sono qui per portare STARK-51 al QG. La fiamma arde di nuovo.- Senza che io possa chiedere delle spiegazioni, lo scudo si abbassa e noi entriamo. Atterriamo in quello che sembra un rudimentale spazioporto, e scendiamo dal mezzo. C'è un gruppetto di civili armati ad accoglierci. -Oook, sappi che mentivo quando ti ho detto che non c'erano ribelli, in realtà ci sono, e hanno, anzi abbiamo, anche un quartier generale ben svilluppato.- Non rispondo. Scortati da due civili, attraversiano qualche corridoio sotterraneo e giugiamo in uno stanzone piú ampio, pieno di ribelli di tutte le etá. C'è anche un palco, dove vi è un vecchietto in divisa grigia che sta tenendo un discorso. -Signori! Sono il generale Dan Jegherrya, capo di questa divisione! Sono lieto di annunciarvi che STARK-51 è di nuovo con noi! La fiamma arde di nuovo!- Dette quelle parole, tutti iniziano a esultare. Rivolgo a dess uno sguardo interrogativo. Lui sputa il rospo: -D'accordo, d'accordo. Ho raccontato moltissime storie su di te, chiamandoti "STARK-51" e, dato che quando ho iniziato a farlo eravamo ancora troppo pochi, mi sono inventato una profezia: "Quando STARK-51 ritornerá tra noi, allora potremo riaccendere la fiamma della ribellione e insorgere contro il Nuovo Impero. E, bè... ora sei qui, no? Quindi è ora di insorgere!- Non appena finito di parlare con Barion, comincio a correre verso il palco, e ci salgo sopra. -Amici miei! Sono Starkiller, o STARK-51, come mi conoscete voi! Sono qui per aiutarvi a rovesciare l'Impero! Siete con me?- Sento un "Si!!!" Di approvazione. -E allora impugnate i blaster, attacchiamo oggi stesso!-

-Bene, Generale Jengherrya, il mio piano è quello di prendere questo piccolo avamposto imperiale. È difeso male, ma contiene molte scorte belliche che potremmo usare- Propongo, davanti al tavolo strategico insieme al generale. -Mi pare un ottimo inizio. Subiremo il minimo delle perdite, e magari riusciremo anche a rubare qualche cannoniera.-
-Certo! C'è un unico grattacapo: l'avamposto è dotato di circa otto allarmi, e se solo uno di questi suona, va tutto all'aria. Dobbiamo entrare nottetempo, non visti, e disattivarli tutti dalla centralina.- -Ottimo, è deciso.-

È mezzanotte. Siamo appostati vicino all' avamposto. Ci siamo io, Dafne, Barion e Shaiia, e una squadra di 23 ribelli, tra cui 8 vecchi cloni. Sto guardando l'entrata, e sogno di entrare lí a spada spianata, ma purtroppo non si puó. Decido di fare la prima mossa. Dico agli altri di aspettare, poi sgattaiolo fuori e con l'aiuto del rampino, scalo le mura. Non appena fatto questo... suona l'allarme. E tutte le scorte cominciano a esplodere. L'avamposto è ridotto a un cumulo di cenere. Ad un tratto comincia un terremoto. Mi accorgo presto che non lo è. È soltanto un enorme camminatore, delle dimensioni di una ammiraglia, che ci sta venendo addosso. Sento una presenza. A bordo ci sono Darth Jacen e Maud. Ma non è questo l'importante. L'importante è che qualcuno di noi ci ha tradito. E io ho paura di scoprire chi sia.

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