Parte 10: L'Alleanza Separatista

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Maud continua a parlare di rinforzi vari, non credo che si sia accorto di me. Dice che le sue truppe arriveranno entro... domani all'alba?! Maledizione!
-Ehm... se le posso chiedere la sua ubicazione, generale...- Farfuglio, facendo la mia migliore imitazione dell' operatore.
-Come? Ma glie l'ho giá detto! Sulla Rogue Shadow, a pochi click da Coruscant!- Sbotta lui. Mi sento mancare. Non abbiamo un esercito, e tantomeno una flotta. Come faremo a respingerli? Abbiamo giá i Deads, i Prisioners, i criminali, i cacciatori di taglie, le malattie, il contrabbando, la corruzione e ora dobbiamo sorbirci anche un'altra Alleanza Separatista?!
Impossibile. Senza esitare, riattivo i propulsori e torno alla Wolf.
-Novitá?- Chiede Barion, non distraendosi.
-Ci sta per piombare addosso una flotta separatista.- Annuncio, senza scompormi.
-Che cosa?-
-Bè... il generale Maud è al comando della combriccola, ha la vecchia Rogue Shadow.-
-Maledizione!- Impreca lui.
Poi, dopo un lungo momento di silenzio, il mandaloriano aggiunge: -A proposito, ti consiglio di andare dalla tua amata, chiede di te.-
Senza dire nulla, mi volto, percorro a passo di carica il piccolo corridoio ed entro nella stanza di Dafne. È seduta sul suo letto, e sta fissando il pavimento.
-Ehi.- La saluto, sfiorandole la guancia e sedendomi accanto a lei.
-Ti devo dire una cosa.- Scatta subito lei.
-Spara.- Concedo.
-Tu mi ami ancora?- Chiede lei, lasciandomi spiazzato. Non voglio mettermi a fare uno di quei discorsi sdolcinati, cosí taglio corto: -Certo.-
-Anche...anche dopo tutto questo tempo?- Domanda, con voce tremante.
-Sempre.- Dichiaro, sorridendole teneramente. -Non ho mai smesso di farlo, anche dopo... anche dopo la tua...- Cerco di aggiungere. Ma pensare a quei momenti su Omikron è come piantarsi un coltello in un occhio per me.
-Non c'è bisogno che ne parliamo.- Mi rassicura lei, abbracciandomi.
Poi uniamo le nostre labbra. E ancora e ancora. Abbiamo molto da recuperare. E anzichè saziarci, ogni bacio ce ne fa desiderare un'altro.
Un rumore metallico alla porta ci interrompe. È Iggy. -Mi scusi se vi disturbo, ma credo che Barion abbia una cosa da farvi vedere.- Mi dice. Io esco dalla stanza, lanciando uno sguardo di saluto a Dafne.
-Una nave in entrata nell' atmosfera. È vecchia. Credo sia una Firespray-31.- Mi avvisa Dess. -Secondo lo scan si tratta della Slave I.- Aggiunge Tanoi.
Slave I? Ho letto qualcosa riguardo a questa nave, negli archivi. Si parlava di un certo Jango Fett e di suo figlio. Ma credevo che la Slave fosse andata distrutta dopo l'assassinio di Jabba The Hutt. In effetti, Tanoi potrebbe non avere tutti i torti. La nave in avvicinamento sarebbe classificato come reperto archeologico se non volasse.
Mentre siamo tutti intenti in questi ragionamenti, la Firespray ha giá aperto il fuoco contro di noi. Dai suoi cannoncini escono precise raffiche che colpiscono violentemente le nostre ali. Comincia un furioso duello aereo, nel quale nessuno dei due sembra avere la meglio. -Starkie, credo sia ora di fare un bel voletto!- Mi avvisa Barion. So giá cosa significa. Mi lancio dal portellone, e, sfoggiando gli aereofreni, vado violentemente addosso al muso della Slave, che mi respinge subito con i potenti deflettori. -Nexus, aggancialo. È ora di giocare un pochino con i fuochi d'artificio!- Esclamo, mostrando il lanciamissili da polso.
-Bersaglio agganciato.- Mi risponde il computer dopo qualche secondo. Senza pensarci su, tiro un missile dopo l'altro, e faccio assaggiare anche le mitragliatrici alla nave nemica, che peró subisce solo qualche danno superficiale. Mi attacco al mezzo con gli artigli, e mi apro un varco. Mi introduco all'interno della fusoliera. Trovo solo un paio di droidi commando a sorvegliarla. Li faccio fuori senza difficoltá, poi vado verso la cabina di pilotaggio. Dopo aver freddato altri droidi, giungo alle spalle del pilota. Pare che mi abbia sentito, perchè dice: -Benvenuto, chiunque tu sia.-
-Sono un jedi, e tu sei in arresto per attacco alla nave di ufficiali dell'esercito!- Dichiaro, alzando la spada. Lui inserisce il pilota automatico e si gira lentamente. È un ragazzino. I suoi capelli biondi sono sudaticci a causa del casco da pilota. Le sue labbra sottili sono piegate in un sorisetto sadico, i suoi occhi grigi sono iniettati di sangue e puntano su di me. Nella fondina destra ha una pistola, nella sinistra un altro utensile che non riesco a riconoscere. Sulla schiena ha una specie di bastone, e porta anche un arco. Sul petto sono distribuiti vari tipi di munizioni, e lungo tutta la cintura ha dei detonatori termici. Scoppio in una soffocata risata, nel vedere un ragazzino bardato in quel modo, cosí lui ne approfitta e mi pianta una freccia nel petto. La punta incandescente consuma pian piano la mia armatura. Con un movimento deciso, me la strappo via ed estraggo la spada. Lui continua a cercare di colpirmi con precisi tiri con l'arco, e io salto, piroetto ed eseguo capriole a mezz'aria per evitarle. Mi piazzo davanti a lui e faccio per colpirlo con un fendente, ma lui lo schiva abilmente e mi colpisce la coscia con un coltello. Il dolore non mi impedisce di tirargli un calcio prima con la gamba sana, che lo stordisce, e poi con quella bionica, che lo fa volare via. -Si puó sapere chi diavolo sei?- Chiedo, minacciandolo con la spada. Lui, asciugandosi il rigagnolo di sangue, ribatte: -Mi chiamo Kadmo, e sono il tuo incubo!- Poi mi conficca nella carne una siringa, probabilmente di sonnifero, e io cado a terra, svenuto.

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