Capitolo 14

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Rimase lì per un tempo infinito a piangere. Si sentiva perso in quella stanza vuota. Combatté contro la voglia di chiamare Gennaro e farlo tornare indietro, perché lui infondo si era pentito di averlo lasciato andare. Mai lo aveva visto così ridotto male, ma cercava di ricordare tutte le volte che lo aveva perdonato e c'era riuscito. Era riuscito a dire addio alla parte più bella di se. Si alzò nel tardo pomeriggio, con le gambe doloranti e gli occhi rossi.

Decise di fare una doccia per togliere la tensione che aveva accumulato nel corpo. Entrò nella doccia con passo lento e l'acqua tiepida gli accarezzava il corpo freddo, avvolgendolo alla perfezione. Si accarezzò piano il corpo, partendo dai capelli, passando poi per il collo e le braccia e lì, gli scese un'altra lacrima. Gli ritornò in mente il tocco di Gennaro sulla sua pelle che gli faceva venire i brividi ogni volta. Ringraziò il cielo che le gocce dell'acqua si confondevano con quelle dei suoi occhi. Si sentiva debole e senza forze, lui che di solito, dava la forza agli altri. Smise di piangere quando l'acqua diventò troppo bollente e lo costrinse a scansarsi, risvegliandolo dallo stato di trans in cui era caduto. Uscì dalla doccia, avvolgendo intorno il bacino un asciugamano abbastanza lungo. Si guardò allo specchio e una sensazione di nausea gli partì dallo stomaco. Aveva delle evidenti e marcate occhiaie sotto gli occhi scuri, era pallido e gli occhi erano contornati da sfumature di rosso che lo rendevano inquietante. Si spazzolò i capelli, asciugandoli per bene. Lavò il viso e cercò di sorridere davanti quello specchio. Odiava essere triste.

Sentì poi il telefono squillare, segno che gli era arrivato un messaggio. Corse a vedere chi fosse e inconsciamente sperò fosse lui. Così non fu e il nome di Giò appariva sullo schermo.
«Hey piccolo Iodice, come va la vita?» diceva il messaggio e Alex decise di rispondere. Gli mancava un po' Giò.
«Non lo so. Va. Come mai questo messaggio improvviso?»
La risposta non tardò ad arrivare
«Sembrerò sfacciato, ma mi manchi. E stasera sono a Somma»
Leggendo quel messaggio Alex sorrise appena. Si era sentito importante leggendolo.
«Mi stai chiedendo di vederci?»
Rispose Alex poggiando il telefono sul letto e andando a prendere un paio di boxer.
«Non sarebbe male. Chiamo anche Genn?»
Rispose il più grande. A leggere quel nome, Alex, chiuse gli occhi e sospirò
«No, solo io e te. Dove ci vediamo?»
Rispose senza pensarci due volte
«Al Beef alle otto»
Rispose Giò. Aveva bisogno di uscire e quindi decise di andare.
Erano le sette e corse a prepararsi. Mise una felpa bordeaux e dei semplici jeans, le sue amate vans e il cappotto di pelle. Uscì di casa alle sette e mezza e arrivò al pub un pò in anticipo. Si accese una sigaretta mentre aspettava Giò e iniziò a tremare. Non sapeva bene se per il freddo o per l'ansia si rivedere il suo amico.

Arrivò poco dopo e lo abbracciò, forse troppo forte e gli stampò un forte bacio sulla guancia. Entrarono nel locale e si sedettero al tavolo più nascosto. Parlarono del più e del meno, arrivando ad argomenti assurdi.
"Come va con Genn?" Chiese poi dopo un lungo silenzio Giò. Alex serrò la mascella e chiuse gli occhi ispirando leggermente. Non aveva ancora pronunciato il suo nome e risentirlo gli faceva male.
"Ci siamo lasciati" disse diretto, senza giri di parole
"Sei serio?" Disse Giò sgranando gli occhi
"Si Giò. Non poteva continuare" disse Alex distogliendo lo sguardo dal suo piatto
"Mi dispiace tanto" disse Giò poggiando una mano su quella di Alex. A quel contatto Alessio rabbrividì, ma non tolse la mano. Si girò verso Giò e gli sorrise
"Che dici se beviamo qualcosa?" Disse Alessio con un ghigno sul viso
"Ci sto piccolo Iodice".

Bevvero di tutto e forse esagerarono un po'. Alex non badava più alle sue azioni e si alzò dalla sua sedia andando a prendere la mano di Giò
"Dai Giò, oggi dormi da me" disse Alex prendendogli la mano. Arrivarono a casa di Alessio in poco tempo e non appena entrarono, si diressero nella camera di Alex.
C'era silenzio, forse troppo. Giò era sdraiato sul letto del moro e lui non badò più alle sue azioni. Si buttò su di lui baciando con forza le labbra del più grande. Gli tolse la maglia e accarezzò il petto di Giò baciando ogni parte che riusciva a toccare.

Il mattino dopo si svegliò nudo nel suo letto appiccicato al corpo di qualcuno. Si girò e vide Giò sorridente. Il più grande gli stampò un bacio sulle labbra e lui rimase stupito da quel gesto. Alzò la testa dal petto di Giò
"Cosa abbiamo fatto ieri?" Chiese con voce tremante, temeva di aver fatto lo sbaglio più grande della sua vita.
"Non ci siamo spinti oltre Alex, ci siamo fermati alle mani" disse Giò dandogli un altro bacio sulle labbra e poi uno sulla fronte. Il più grande si alzò e Alex nel vederlo nudo davanti ai suoi occhi si imbarazzò, abbassando lo sguardo.
"Giò senti io non sono pronto per una relazione. Mi sono appena lasciato con...non importa con chi ma non sono pronto per un'altra relazione" disse senza mai alzare gli occhi dalle lenzuola. Giò gli si avvicinò e gli alzò il viso dandogli un bacio che il più piccolo approfondì sdraiandosi sul letto e portandoselo sopra.
"Non voglio una relazione Alex. Mi basta solo baciarti. Io ti aspetterò, sempre"

Genn baciava le labbra di due ragazzi in un pub. Si sentiva uno schifo e mentre li baciava piangeva. Mentre ballava piangeva. Mentre beveva piangeva. Mentre fumava piangeva. Mentre dormiva piangeva e non aveva smesso un attimo di pensare ad Alessio. Aveva trovato conforto nel fumo e nell'alcool. Forse troppo alcool che lo fece iniziare a baciare persone sconosciute in pub sconosciuti. Si ritrovò in qualche bagno a farlo con qualcuno e poi tornò a casa, buttando i vestiti nei panni sporchi impregnando tutto il bagno di odore di alcool. Si buttò a letto e pianse. Accese una sigaretta e guardo la foto di loro due rimasta sul comodino come ricordo. Aveva il cuore in frantumi e quello che voleva fare era semplicemente piangere. Passarono settimane e di Alessio non aveva notizie. Voleva provare a scrivergli per riuscire a risentire quella sensazione di vita che non sentiva da tanto. Ma non lo faceva. Non provava nemmeno ad aprire la chat perché sapeva che Alex era felice senza di lui. L'unico conforto era andare in qualche pub per dimenticare. Dimenticare quanto gli mancasse solo il suo sguardo. Quanto gli mancasse il suo sorriso, la sua risata, il suo tocco. Quanto gli mancasse sentire le sue labbra quanto gli mancasse fare l'amore con lui.

ME. Allora ciao a tutte. Scusate eventuali errori! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Chiedo scusa per tutti i cuori che ho spezzato! Vi prometto che tornerete a sorridere! Lasciatemi un commentino che mi fa sempre piacere💕

Alex Jealous|| GennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora