Capitolo 17

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Giò lo bloccò prendendogli il braccio

"Alex che stai facendo? Dove vai?"
Chiese con un espressione preoccupata in volto

"Scusami Giò, ma vado a riprendermi ciò che ho sempre amato"

Alex non si spiegò cosa successe nell'istante in cui si ritrovò davanti a Genn. Alzò Gennaro dalle gambe di Davide e non diede il tempo al moro di capire cosa fosse successo, perchè gli diede un pugno sulla mascella.

"Non so chi tu sia, ma non provare mai più a toccare Genn in quel modo okay? Sempre se ci tieni alla tua vita" disse Alex scansandosi da Davide e andando verso Genn.

"Andiamo" disse semplicemente Alessio, prendendogli la mano e trascinandolo fuori il pub.

Genn non oppese resistenza, ma sapeva che Alessio era arrabbiato. Lo sapeva che sarebbe successo qualcosa, ma togliere la mano da quella di Alex era l'ultima cosa che voleva fare. Sentire quel contatto, per quanto leggero e insulso fosse, era come essere in paradiso. Quel contatto, per lui, era stato come il sole dopo la tempesta. Non smetteva di avere brividi che salivano lenti dalle dita, fino ad arrivare alle spalle.

Tornarono a casa e Alex, trascinò Genn in camera. Entrò e lo appoggiò sul letto andando a chiudere la porta a chiave

"Cosa ti è saltato in mente? Perchè eri in braccio a quello?"

Disse Alessio, alzando il tono della voce e rompendo il silenzio che si era creato

"Non urlare. E poi scusa non sono l'unico ad essermi rifatto una vita. Tu stavi con Giò, mi sembra. Vi ho visti Alex"

"Genn non hai visto cosa abbiamo fatto perchè lo abbiamo fatto a casa. Tu eri in braccio a lui davanti a tutti e soprattutto davanti a me" urlò Alex avvicinandosi al biondo

"Ah ammetti anche di averci fatto qualcosa? Fantastico" disse Genn

"Tu non ci hai fatto niente con quello?" Chiese Alex

"No ci ho fatto parecchie cose, ma ero ubriaco" disse Genn incrociando le braccia al petto

"Ancora con questa storia Genn? Non significa che se sei ubriaco sei giustificato" disse Alex allontanandosi da Genn per evitare di fare cose di cui poi si sarebbe pentito

"Alex non devo rendere conto a te perchè mi hai lasciato tu, okay? Mi hai lascia-"

Alex non resistette più e si fiondò sulle labbra di Genn. Vederlo parlare così velocemente lo aveva mandato fuori di testa. Il movimento di quelle labbra, carnose e gonfie, gli aveva offuscato i pensieri e lo aveva fatto agire solo secondo l'impulso. Appoggiò entrambe le mani sulle guance magre del biondo, facendo qualche passo e facendogli appoggiare la schiena all'armadio.

Approfondì il bacio, passando la lingua sul labbro inferiore di Genn. Quest'ultimo sussultò leggermente a quel contatto, non essendo più abituato alle labbra del moro sulle sue. Dovettero staccarsi per prendere fiato, anche se quella fosse l'ultima cosa che volessero fare. Quando si staccarono, Genn, emise un grugnito quasi sussurrato. Un grugnito di dolore, come se la mancanza delle sue labbra gli facesse male fisicamente.

Gli era mancato sentire quella pressione leggera che il moro faceva quando si baciavano. Gli era mancato il sapore delle labbra di Alessio, perchè quello era il suo sapore preferito. Gli era mancato sentire le sue mani sul viso, che stringevano leggermente come se avessero paura di lasciarlo andare. Gli era mancato tutta quella passione, i respiri affannati, il rumore del silenzio dopo quei momenti che per Genn era come poesia.

Gennaro chiuse gli occhi, beandosi del respiro di Alessio sulle sue labbra, che era l'unica cosa di cui aveva bisogno. Quando li riaprì, scontrò lo sguardo con gli occhi scuri di Alessio che erano velati da dolore, mancanza, felicità, passione e tutte quelle sensazioni Genn le sentiva. Gli entrarono negli occhi e viaggiarono piano fino al cuore facendolo pompare velocemente.

"Scusami, non avrei dovuto" disse Alessio abbassando lo sguardo, incapace di reggere quello di Gennaro

"Sta zitto e baciami Alex. È l'unica cosa che voglio adesso okay? Ti chiedo scusa per ogni fottutissima cosa, per Claudia, per Davide, per le sbronze che mi sono preso, per il dolore che ti ho causato, per la musica e per il gruppo. Ma adesso baciami e stai zitto" disse Gennaro facendo scendere una lacrima dai suoi occhi blu che scrutavano intensamente quelli di Alessio.

Si avvicinò alle labbra del più grande e ci appoggiò le sue, alzandosi in punta di piedi per godere di quel bacio a pieno. Circondò il collo di Alessio con le braccia, avvicinandolo il più possibile a se per sentire il contatto del suo corpo con il suo.

Alessio portò le mani sui fianchi di Genn e strinse leggermente la maglietta, alzandola di poco. Si staccò dalle labbra di Genn, poggiandogli le labbra sul collo e facendogli portare la testa all'indietro. Il biondo si beava di quei baci lenti e leggeri, e dei succhiotti che lasciava. Alessio iniziò una tortura lenta e decisa lasciando un bacio su ogni singola di parte del collo di Gennaro e di tanto in tanto lasciando qualche succhiotto. Lo portò poi sul letto, facendolo sedere. Prese i lembi della maglietta di Gennaro e li tirò, togliendogliela. Tornò alle labbra del biondo, iniziando a torture anche quelle.

Nel frattempo il biondo gli aveva tolto la maglietta. I respiro erano regolari e pesanti, e si completavano. Genn mise una mano sul collo di Alessio e lo trascinò con se sul letto. Si sdraiò senza mai smettere di baciare Alessio, che si teneva sulle mani per non pesare sul corpo minuto di Gennaro. Si spogliarono lentamente, per paura della reazione dell'altro. Rimasero poi nudi, l'uno nelle braccia dell'altro. 
"Alex" sussurrò Genn ad ogni spinta di piacere che il moro gli procurava. Era un modo per sentirsi, finalmente, dopo tanto tempo. Non era un modo di passare il tempo o solo una scusa per recarsi piacere a vicenda, ma semplicemente un modo per dirsi scusa in tutti i modi possibili. Un modo per sentirsi pieni, l'uno dell'altro.

Vennero poi una o due volte, senza contare quanto tempo stettero a pronunciare i propri rispettivi nomi e perdendo completamente la cognizione del tempo. Ma non importava. Non importava nulla in quell'istante perchè per loro quello era più importante di qualunque altra cosa. Il contatto dei loro corpi era la loro unica ragione di vita.

Le labbra di Alessio, per Genn erano come essenziali e bramava di sentirle su ogni parte del suo corpo.

Gli occhi di Gennaro, per Alessio, erano fondamentali, un'ancora di salvezza per sentire e capire che lui c'era e ci sarebbe stato sempre.

Vari gemiti riempirono la stanza e forse erano anche troppo forti. Le spinte di Alessio, forse troppo forti, facevano gemere Gennaro in modi che non aveva mai provato, e lo amava per questo. Amava ogni singolo movimento del suo viso e non poteva fare a meno di osservarlo e capire quanto fosse fortunato ad averlo. Si sdraiarono poi, sfiniti da tutto quell'amore provato, sotto le coperte del letto. Gennaro poggiò la testa sul petto di Alessio e intrecciarono le loro dita.

"Alessio?" Disse Gennaro sussurrando, per non rovinare la magia di quel momento

"Dimmi amore" disse Alessio baciandogli la testa

"Ti amo. Semplicemente ti amo." Disse accoccolandosi al petto del moro

"Dimmelo guardandomi negli occhi. Dimmelo guardandomi negli occhi e ti crederò" Disse Alessio sorridendo.

Gennaro si alzò, mettendosi seduto e portando lo sguardo dritto negli occhi di Alessio. Lo guardò prima lentamente, beandosi della vista dell'amore della sua vita. Percepì passione in quello sguardo e quello gli diede una scossa al cuore facendolo rabbrividire. Intrecciò entrambe le mani a quelle del moro e lo guardò intensamente

"Ti amo Alessio Iodice. Ti amo più di ogni altra cosa a questo mondo"

Alex Jealous|| GennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora