2. Bangtan bla bla bla

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Lo guardo andare via e poi entro in casa, che strano, il suo nome mi sembra di averlo già sentito, ma in fondo ci sono tante persone al mondo.
- nonna, sono tornata.
- finalmente, mi stavo preoccupando, pensavo che ti fossi persa.
- scusa nonna, è che sono andata a sbattere contro il vicino.
- come ci sei andata a sbattere?!? Dice la nonna con una faccia allarmata
- mentre uscivo dal supermercato gli sono andata a sbattere, si erano rotte le uova e mi ero fatta male al sedere.
- cosa?!?! Le mie povere uova!
- ma nonna! Ti ho detto che mi sono fatta male e ti preoccupi per le uova?!
- oh si giusto, il tuo sedere va bene, comunque come stanno adesso le uova?
- il vicino me ne ha comprate altre.
- ah per fortuna, ed è simpatico?
- in verità non lo so, ci ho parlato poco, però mi sembra un bravo ragazzo.
- è un ragazzo?
- non sono sicura, ma dalla voce sembrava.
- come fai a non essere sicura?
- perché aveva il volto coperto, mi sa che non è molto bello.
- ah be, almeno è un bravo ragazzo.
- già.
La nonna inizia a fare la torta e io vado in soggiorno dove c'è ancora Kristal che guarda la tv.
- hey Kristal, stai ancora guardando i tuoi bangtan bla bla bla?
- si chiamano bangtan BOYS!!! E comunque si, problemi?
- no no, sai che ho conosciuto il nuovo vicino? Si chiama Jimin.
- COSAAAA?!?! Jimin? Il mio Jimin? Il mio bellissimo angelo?
- si chiama Jimin, ma non credo che il Jimin di cui parli tu sia lo stesso di cui parlo io.
- Almeno era bello?
- non credo.
- allora non può essere di sicuro. Dice Kristal ritornando a guardare la tv
- ragazze, la torta è pronta. Grida la nonna dall'altra stanza, vado in cucina e faccio per prendere una fetta ma noto che ci sono due torte.
- nonna, va bene che sono una golosona, ma se fai due torte non so se ce la faccio a mangiarle tutte e due.
- scema! L'altra torta non è per te.
- nonna, non si dicono le parolacce, e poi alla tua età!
- cosa c'è che non va con la mia età?! Guarda che io sono fortissima, quando ero giovane ero campionessa mondiale di salto in alto!
Ma cosa c'entra il salto in alto con l'età?
- scusa nonna, comunque se questa torta non è per me per chi è?
- è per il nuovo vicino, visto che è appena arrivato dobbiamo farci amicizia, quindi dopo gliela porti.
- ma nonna, io non ho voglia!
- non fare storie sennò vai a dormire per strada!
- ma nonna non hai il coraggio di farlo.
- vuoi vedere? Già che non paghi l'affitto e mangi pure le nostre cose.
- ma nonna, io sono tua nipote, perché dovrei pagare l'affitto?
- stai zitta e vai a portare la torta.
- ma... Io
- niente ma, o porti la torta o ti caccio fuori di casa.
- e perché non cacci Kristal?
- quando avrà sedici anni la caccierò se non paga l'affitto!
- hey! Grida Kristal dal soggiorno
- va bene allora vado. Dico con una faccia rassegnata, prendo la torta e mi dirigo alla casa accanto.
Suono un po' di volte ma non risponde nessuno, così mi siedo davanti la porta.
Ormai sto aspettando da un quarto d'ora, se non apre nessuno mi mangerò io la torta, alzo il braccio e cerco il campanello alla ceca e poi suono per l'ennesima volta.
- questa è l'ultima volta, HAI CAPITO JIMIN?!? Gridai dall'esasperazione, all'improvviso la porta si apre e cado sdraiata per terra, davanti a me si para un ragazzo di bell'aspetto, così mi alzo subito.
- scusi, stavo cercando un ragazzo di nome Jimin, non abita qui?
- si che abita qui, aspetta che vado a chiamarlo. Dice chiudendomi la porta in faccia, ma che maleducato! Aspetto qualche minuto e poi la porta si riapre.
- scusa, ero in bagno. Dice Jimin col fiatone
- non ti preoccupare, ma chi era quel ragazzo?
- perché?
- perché è un brutto maleducato!
- beh, brutto non direi... Dice facendo una faccia contrariata
- perché, secondo te è bello?
- si che è bello, anzi, ti dico secondo me è anche un bel figo.
- oddio, non ci posso credere!
- che cosa?
- sei gay. Dico mettendomi a ridere come una pazza
- n-no ma che dici, io non sono gay.
- dai a me puoi dirla la verità, ora noi siamo amici no?
- amici?
- si, se tu vuoi ovviamente.
- ah si certo, sarei felicissimo.
- allora ora puoi dirmi che sei gay. Dico facendo un gran sorriso da ebete
- vieni. Dice prendendomi per il polso, mi trascina dentro casa, chiude la porta e mi sbatte a al muro
- ya! Mi hai fatto male. Dico massaggiandomi la testa, Jimin posò il palmo della mano sul muro vicino alla mia testa e mi guarda.
- i tuoi occhiali sono davvero neri. Dico per rompere l'ansia che mi stava venendo, ma lui mi posa un dito sulle labbra per farmi stare zitta.
- youra, la verità è che...
Le sue labbra si muovevano lentamente.
- la verità è che sono davvero gay.
Lo guardai stupita, io non pensavo che fosse davvero gay.
- jinja( davvero)?
- hahaha, ti stavo prendendo in giro, però c'è davvero una cosa che devo dirti, è che...

BTS Park Jimin - You are my futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora