15. Ramen sotto le stelle

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Parlai un po' con i ragazzi e mi imparai tutti i nomi, non è stata un'impresa facile, undici nomi sono tanti, poi erano tutti strani.
Quando se ne andarono restai sul letto senza riuscire a dormire, guardai il soffitto per un bel po' finché non sentii la mia pancia brontolare, in effetti non avevo cenato. Uscii in silenzio dalla camera e andai alla ricerca della cucina, non vedevo niente e per di più non trovavo il muro, questa casa deve essere davvero grande, all'improvviso andai a sbattere col ginocchio su un tavolino basso, mi accasciai a terra per massaggiarmi il ginocchio dolorante quando la luce si accese. Vidi il ragazzo alto e scorbutico di prima che mi guardava inespressivo.
- cosa stai facendo?
- ecco... Avevo fame quindi stavo cercando la cucina.
- seguimi. Mi disse facendo segno di seguirlo col dito, lo seguii zoppicando e mi portò in cucina.
Iniziò a cercare qualcosa da mangiare, ma non c'era niente, neanche in frigo.
Si fermò e iniziò a pensare mentre io lo guardavo, all'improvviso si girò verso di me e disse:
- anch'io ho fame.
- e se andiamo a comprare qualcosa in un supermercato?
- ho voglia di ramen. Dicemmo insieme
Uscimmo di casa e iniziammo a camminare.
Seguivo zoppicando spresbutico(è il soprannome che da Youra a chanyeol perché non sa il suo nome, è l'insieme di inespressivo e scorbutico), il dolore alla gamba si faceva più forte a ogni passo. All'improvviso chanyeol si fermò e io andai a sbattere la testa sulla sua schiena. Ma che sfiga ciò oggi? Pensai massaggiandomi la testa. Chanyeol si girò verso di me e mi guardò.
- cosa c'è?
- smettila di zoppicare, mi dai fastidio.
Ma come può chiedermi di smetterla di zoppicare?
- scusa, ma non posso farne a meno. Dissi sarcastica
- causi davvero tanti problemi. Disse guardandomi sempre inespressivo, poi si rigirò e riiniziò a camminare con me dietro.
Abbiamo comprato il ramen e delle bibite e poi ci siamo messi a mangiare su una panchina come dei barboni.
Quando finimmo di mangiare restammo seduti sulla panchina a guardare le stelle, mi girai a guardarlo, era stravaccato con le sue lunghe braccia che tenevano tutta la panchina, sotto la luce della luna non era poi tanto male. All'improvviso si girò verso di me.
- perché stai sorridendo?
Distolsi lo sguardo da lui e mi misi una mano sul viso.
- stavo sorridendo?
Mi si avvicinò e mi spostò il viso cosicché potesse guardarmi.
- sorridimi ancora.
- e-eh?
Vuole che gli sorrido? Lo guardai
I suoi occhi erano luminosi, grandi occhi castani che mi guardavano con curiosità.
Si avvicinò piano piano finché le nostre labbra non si toccarono, non chiusi gli occhi, ero troppo sconvolta per farlo. Era il mio primo bacio e lo stavo dando a qualcuno di cui non so ancora il nome, potrei liberarmi da questo bacio ma non lo faccio, perché?

BTS Park Jimin - You are my futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora