Capitolo 14- Take your time

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*Flashback: three years ago*

È Marzo. Fa un fottuto caldo e fra poco ci saranno le vacanze di primavera. Non vedo l'ora. Ho bisogno di una pausa dallo studio e già sto sognando il bagnasciuga in riva al mare.

Stranamente mamma non mi ha chiamato e io devo andare dalla signora Clinton che mi aveva detto di salire un attimo da lei.
Arrivo a casa e...cazzarola!

C'è Josh vicino all'ascensore che devo prendere e ora che faccio?

Quanto vorrei avere il mantello di Harry Potter...nessuno mi vedrebbe e potrei fare il cazzo che mi pare.

"Okay Rose, calmati."

Si, ma che me ne frega. Ora salgo.

Siamo vicini, troppo vicini e cerco in tutti i modi di tenere le distanze dandogli le spalle.

<< A che piano?>> Ma non poteva essere muto?
<< Do-dovresti a-arrivare p-pri-prima t-tu.>> Oh, fantastico. Ci mancava soltanto che mi mettessi a balbettare come un pinguino al circolo polare artico.

<< No dai, dimmi il piano. Ci arriviamo in un secondo. Vorrei parlarti.>> Lo guardo con la coda dell'occhio.

Speravo stesse parlando al cellulare ma, ovviamente, la fortuna è cieca.

<< Non ho nulla da dirti, Josh.>>

<< Invece io avrei da dirti delle cose. Sai, ti ho osservata molto nell'ultimo anno e ho capito che mi piaci davvero molto.

Sei una donna, Rose.

Una bellissima donna e, mi pento di quello che ho detto ad Ashley, perchè non ho mai voluto veramente lei e non volevo ammetterlo.>>

<<Josh, devo andare. Non ho assolutamente intenzione di restare ad ascoltarti. E poi, ti ricordo che ora sei impegnato.>>

Cerco di evitare il contatto con lui in ogni modo pur essendo in un cavolo di ascensore.

<< Questo non mi fermerà dal provare a recuperare il rapporto con te, Rose!>>

Ma quando cazzo arriva sto coso al quinto piano? Di solito va alla velocità della luce!

<< Potevi pensarci prima, Josh!>>

Finalmente, dopo quella che sembra un eternità, si aprono le porte dell'ascensore.

Sto per uscire quando sento trascinarmi da dietro e Josh con la presa ferma intorno al mio polso...mi bacia.

No, no, no. Non può essere.
Mi scosto quasi subito e gli mollo un ceffone.

<< Non ti permettere mai più!>> Dico minacciosa.

Con un ghigno dice: << Vedremo...>> e, mentre stanno per chiudersi le porte afferma: << Pensaci, Rose. Un altra opportunità.>> E se ne va.

Se me lo avessero detto qualche anno prima mi sarei svegliata in coma all'ospedale.

Ho una miriade di farfalle nello stomaco e posso sentire i colpi del mio cuore che vorrebbe uscirmi dal petto.

" Ci sei cascata, Rose."

*Fine flashback*

E mai altre parole furon più vere.

Like A Moon In The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora