Il display segna le 01:45. Cavolo, sono passati 45 minuti da quando ce ne siamo andati dal bar e c'è un silenzio assordante.
È vero, il silenzio può far molto più rumore delle parole, soprattutto, quando è pieno di tensione.
Josh non da segno di volersi fermare e continuiamo a girare senza meta. Appoggio la testa contro il finestrino decisa a non cedere fin quando non lo farà lui...
*Flashback: two years ago*
L'aria è gelida,ma non voglio tornare sopra per riprendere la discussione con mia madre. Sono fatta così. Non mi piace parlare molto e, quando non mi sta bene una cosa, invece di sbraitare o colpire qualsiasi oggetto che mi capita avanti, ti pianto in asso.
E così ho fatto anche stavolta. Ho lasciato mia madre ad urlare e sono scesa giù. Sono seduta su una panchina a pensare e mi manca assolutamente la voglia di salire sopra.
Lo vedo avvicinarsi. È lui, lo riconoscerei ad occhi bendati. Ha un modo di camminare così buffo che è difficile non notarlo.
È proprio arrabbiato, però. Mi è passato accanto senza occhiate e senza proferir parola. Deve essere proprio incazzato nero.
Io me ne sto qui ancora un po'. Non ho voglia di vedere nessuno, per ora.
Dieci minuti dopo, però, scende da casa e avvicinandosi mi chiede: << Vuoi venire a fare un giro con me?>> Rimango interdetta. Di solito non siamo così incoscienti da farci vedere insieme, ma accetto. È proprio strano.
In macchina la tensione è palpabile e Josh ha le nocche quasi bianche per quanto stringe il manubrio. È sera e fa uno strano effetto la sua aria minacciosa.
Io sono sono sicura di non aver fatto nulla, almeno stavolta. Perchè si, lui è perennemente incazzato con me.
<< Cosa è successo?>> Mi azzardo a chiedere ma, in tutta risposta, comincia ad aumentare la velocità e tutto intorno a noi diventa indistinto. Ho fottutamente paura.
<< Josh, Josh...fermati, ti prego!>>
Sfrecciamo dinanzi un bar dove sono soliti riunirsi i ragazzi nel week-end e comincia a percorrere una strada deserta.Sembra accorgersi che sto tremando e comincia a rallentare.
<< Josh ma che...>> Mi interrompe stringendomi la coscia e cominciando a rilassarsi.
Dev'essere successo qualcosa di pesante.<< Rose, mi dispiace. Non dovevo comportarmi così. Non c'entri nulla.>> Fa inversione e comincia pian piano a parlare.
<< È che la mia vita è un casino. La mia famiglia, come ben sai, è poco raccomandabile. Mia madre si è resa conto troppo tardi dei suoi errori. Non vuole che io faccia la fine degli altri, diciamo...>>
<< Perchè? Cosa è successo?>>
<< Rose, mia madre non è stupida. Si è accorta che io sono sempre meno presente e do poche attenzioni a Olivia, eppure, stiamo insieme. È come se la volessi allontanare perchè non tengo a lei come se stessimo insieme e non vorrei ferirla.>>
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Like A Moon In The Darkness
ChickLit"Sei come la luna nell'oscurità. Da una parte riesco a scorgerti, sei limpido, sincero, ma, dall'altra sei avvolto in un ombra di mistero che soltanto tu mi potrai svelare."