capitolo 44

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Ci fu un momento, in quella sala, in quella maledetta sala bianca in cui mi operavano che ho sentito la voce infelice di mia mamma, il pianto di Niall, i singhiozzi di mio padre e le urla disperate di Greg; ho sentito l'anima andarsene come se lasciasse il mio corpo, ho sentito le lacrime dissolversi, il corpo intorpidirsi, la gola seccarsi e il mio corpo abbandonarsi.
Credevo di star morendo piano piano come se mi stessi addormentando.
Sognai: c'ero io con un vestito di seta, bianco, lo scollo a cuore ed era così lungo che a momenti non mi vedevo i piedi. Avevo i piedi scalzi mentre correvo sulla riva, e in fondo alla spiaggia c'era un biondo finto che mi aspettava e io correvo e correvo, mi fermavo per prendere fiato e continuavo a correre ma lui era sempre così lontano e più mi avvicinavo più se ne andava.
E niente, sentì la gola inumidirsi, le lacrime ripresentarsi, mi risentivo il corpo, la mia anima tornare e il mio corpo tornò a rivivere.
I pianti, le urla strazianti, i singhiozzi, le voci infelici si dissolvevano nella mia mente, il rumore del mio battito cardiaco risuonava da una macchina in tutta la stanza e la riempiva straziando il silenzio.
Aprì gli occhi cercando di metter a fuoco la solita stanza monotona del secondo piano dell'ospedale.
I muri bianchi appena dipinti puzzavano di vernice fresca e l'aria gelida entrava dalla finestra spalancata.
Sentì male alla gamba destra, la fissai e mi accorsi di non averla più o, meglio dire, il polpaccio non c'era più e sperai di stare sognando.
Vidi un'infermiera entrare e chiudere la finestra mentre mi fissava sorridendo.
" Finalmente ci siamo svegliate, come stai?"
Ignorai la domanda che mi pose rispondendole a mia volta con una domanda.
" Quanto ho dormito?"
" Due giorni." Mi rivolse un sorriso rassicurante mentre mi aiutò a mettermi seduta.
" Sto bene." Risposi dopo un minuto di silenzio, sul suo volto si dipinse un sorriso di complicità, sapeva che non stavo bene.
In fondo che puoi dire quando parli ad una persona che si è appena svegliata e si accorge che tutto ciò che le accadeva non era un sogno ma la realtà?
Che dici a una persona che non ha più metà gamba?
La verità è che non volevo sapere cosa la gente mi avrebbe detto o chiesto, volevo solo tornare a fare la mia vita con o senza metà gamba.
Chiusi gli occhi ed inspirai mentre l'infermiera se ne andava, cercai di trovarmi un posto tranquillo, tutto per me. Nella mia mente mille disegni si mischiavano tra loro mentre la confusione regnava come sempre. E se fosse proprio questo il mio posto? Una spiaggia con le rocce, le montagne poco prima della spiaggia, la neve sopra alle cime, le colline in mezzo all'acqua, un cane che corre e un gatto che miagola, se fosse ciò che mi fa stare calma? Sarebbe da pazzi ma è la verità, tutto ciò mi tiene calma, tutto quello che devo fare è pensare alla confusione di paesaggi.
Inspirai e espirai qualche altra volta mentre pensavo a come fosse vivere in un luogo così assurdamente meraviglioso.
" Melanie?" Aprì gli occhi e dinanzi a me mi trovai Ariana con un bambino di circa sei anni.
" Volevo presentarti mio fratello, Jacob."
Il bambino dagli occhi marroni e i capelli del medesimo colore mi fissava puntando i suoi occhi da cerbiatto nei miei.
" Come stai?" Il bambino mi abbracciò e mi guardò le due gambe per poi indicare quella destra.
" È qua che ti sei fatta la bua?"
" Già." Sorrisi
" Sai, Ariana da quando l'hanno mandata a casa per qualche giorno non smette di parlare di te e di quanto sei forte. Ora ne sono certo."
Lo fissai mentre le mie labbra prendevano forma di tutto quelle parole che stavo pronunciando: " Di cosa sei certo?"
Mi indicò il letto e lo presi in braccio per farlo sedere.
" Ci sono tante cose forti, come il leone, lui si che è forte, come il serpente, il rumore di un tuono, il suono della tromba e del clacson, l'esplosione di una bomba e poi ci sei tu, una delle persone più coraggiose che io abbia mai conosciuto."
Non avrei mai pensato che un bambino mi avesse detto quelle esatte parole, ma fu così e non seppi più che dire.
Lui si alzò e mi abbracciò per poi prendere la mano di Ariana e trascinarla fuori dicendomi: " c'è qualcuno per te."
Un attimo dopo un biondo finto mi si parò davanti e non seppe che dire se non: " mi dispiace." E corse via più veloce di un fulmine e non capì più niente.
Avrei voluto fermarlo, prendendoli la mano e facendomi spiegare tutto.
Ho bisogno di una sigaretta che non mi uccida lentamente.
Dopo nemmeno cinque secondi lo rivedo entrare con un piccolo sorriso imbarazzato sul volto.
" Scusami davvero tanto per non essere venuto prima, per non averti fatto compagnia e per cercare di stare tranquillo anche se non ci riesco, ma tu stai così e mi dispiace così tanto. - una piccola lacrima solcò il suo viso dalle gote rosse- Rimarrai la rosa più bella di questo universo."

Nuvoledistelle
Ecco qui, ho aggiornato!
Scusate per il ritardo.
Spero vi piaccia, commentate con il vostro parere e premete la stellina se vi piace il capitolo.
Sto scrivendo un'altra storia su Niall se vi va di leggerla si chiama " Just Message." Poi ne scrivo una su Luke dei five second of summer che si chiama " don't go."   se vi va di leggere anche quella mi farebbe piacere, alla prossima!
Mila😘

Niall's sister 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora