Felicitá

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"No, non può essere vero" disse Lydia piangendo e sentendo in cuor suo il bisogno di urlare che saliva lungo le sue corde vocali "tappatevi le orecchie" li avvertì, nessuno la ascoltò o almeno, nessuno si tappò le orecchie "Davvero ragazzi non mi posso trattenere" li persuase ma nessuno fece niente e non appena provò a parlare, non appena provò ad emettere una sola parola, urlò, urlò per la tristezza, perché Stiles se ne era andato, e non era solo un incubo ma era reale ma l'urlo servì solo ad attirare l'attenzione degli altri che svelti arrivarono nella stanza e in un sol momento a tutti crollò il mondo addosso "No, no, non può essere morto" disse Derek spezzando il silenzio piuttosto pesante di quel luogo "No" si avvicinò al corpo esile fermo lí che nessuno osava toccare per paura si rompesse "No, Stiles, no, parla ti prego di qualcosa, qualunque cosa, ma basta stare fermo così, avanti Stiles, ridi! Ti prego Stiles, no dai non voglio perderti, non voglio perdere anche te ti prego Stiles apri i tuoi bellissimi occhi, spalanca le tue morbide labbra in un bellissimo sorriso che solo tu sai fare dai avanti, Stiles" si poggiò sul petto del ragazzo, stringendolo a se come se così avesse potuto restituire la capacita di respirare, poi mise l'orecchio proprio sul suo cuore, tanto per essere sicuro ma non sentì niente "Perché Stiles? Perché?" bisbiglio in modo che solo Stiles potesse sentirlo, come se fosse vivo, Derek avrebbe voluto rimanere così per avrebbe voluto avere, a Stiles almeno per una volta, tutto suo "Avrei voluto dirti solo che io ti amo, avrei voluto solo che fu lo sapessi, almeno questo" disse scoppiando in lacrime nel silenzio della stanza e davvero ora non se ne importava che qualcuno lo guardasse, non voleva sapere cosa pensavano in quel momento di lui, voleva solo che Stiles fosse vivo, voleva che lui sorridesse come era solito fare "Derek, ti doveva proprio piacere, eh?" chiese poi Isaac che andò ad abbracciare l'uomo a cui aveva fatto la domanda, alla quale non servivano le parole per rispondere bastavano la lacrime che il lupo sempre forte, senza emozioni, duro che odiava qualunque dimostrazione d'affetto o di debolezza, stava versando "Mi sento così patetico Isaac'" bisbigliò all'orecchio del più giovane "No, Derek sei solo innamorato" rispose consolando l'uomo più grande

"bene" cercò di parlare lo sceriffo "r-ragazzi so che è dura, so che non la supereremo tanto facilmente, anzi so che non la supereremo ma dobbiamo essere forti, cerchiamo di riprenderci, siamo in un ospedale e non dovremo dare delle spiegazioni, possiamo dire tranquillamente che era un malato terminale, ma vi prego cerchiamo insieme di vivere, Scott sei un ragazzo forte cerca di vivere provaci, ti prego, Derek, avanti prova a calmarti, non so cosa possa provare tu per mio figlio e non so cosa provava lui per te, ma sii forte, Lydia o mio dio Lydia vieni qui ti prego" disse lo sceriffo cercando di non piangere e andando a consolare Lydia che era in lacrime e che non faceva altro che disperarsi "Su tranquilla Lydia, tranquilla" cercò di consolare la ragazza, "Sc-sceriffo, sento qualcosa, qualcosa ma non è morte, sento c-che potrebbe succedere qualcosa" disse Lydia "C-cosa vuoi dire?" chiese lo sceriffo "Non lo so, non lo so proprio ma è imminente" rispose la ragazza "Che cucciola che sei Lydia, avanti andiamo, non puoi più stare qui, vieni con me" disse lo sceriffo portando fuori Lydia con gli altri che li seguivano, solo Scott rimase lí "Amico, sai, è qualcosa che odio fare, odio dare gli addii, ma tu già lo sai, quindi questo non sarà un'addio, ma un arrivederci...ok? Io so che ci rivedremo un giorno e cavolo quando saremo insieme di nuovo non ti lascerò più, mai più, tu intanto prova a risvegliati, non si sa mai, certo, sono sicuro che tu sia molto più bravo di me in queste situazioni, ma ti dico che non sai che male che fa, sai avrei dovuto chiederti prima come stavi ma non l'ho fatto, beh, io vado, ad-arrivederci amico mio arrivederci" concluse Scott con gli occhi ormai lucidi si voltò verso la porta per uscire, ma qualcosa in quel momento fece esplodere di gioia il cuore del lupo tanto addolorato, qualcosa, un rumore un semplice rumore che fece fare un gridolino di gioia al ragazzo, esitò però, non voleva girarsi e rimanere deluso, perciò si preparò al peggio ma quando si girò i suoi occhi si illuminarono di una luce nuova, come quelli di un bambino in un negozio di caramelle, lo vide, lo osservò attentamente, lo guardò con eccitazione, provò più volte a darsi pizzichi sulle braccia per capire se quello era solo una sogno, ma no non lo era, e una volta tanto sperò davvero che non fosse un sogno, sperò con tutto se stesso, che non fosse un sogno, uno di quei sogni stupendi, uno di quelli che poche volte si fanno, ma no non era un sogno e neanche un miraggio, era reale, era tutto vero, così pieno di gioia andò a chiamare gli altri, tutti dovevano vedere, tutto dovevano sapere "Ragazzi fermi lí ho una notizia grandiosa, anzi no fenomenale, anzi no, impossibile da definire tanto bella è" "Cosa vuoi dire?" chiese lo sceriffo "Venite, seguitemi, dai veloci" rispose Scott avviandosi in quella stanza, seguito dagli altri e quando aprirono la porta e si resero conto di quello che vedevano, tutti saltavano per la felicità era qualcosa di paradisiaco, era come un miraggio, come uno spettacolo della natura, come un miracolo, come un angelo caduto in terra, era Stiles, ed era lí davanti a loro poggiato a letto che li guardava spaventato "Stiles!" esclamò suo padre adandolo ad abbracciare incredulo che fosse vivo "Papa" bisbigliò il ragazzo "Davvero, ho ucciso..." "oh ti prego figliolo dopo ne parliamo, ora la cosa che importa è che tu sia vivo" lo interruppe lo sceriffo stringendolo a se, "non te ne andare più, va bene?"domandò "Va bene" rispose suo figlio ricambiando l'abbraccio e mentre l'abbracviava guardava gli altri increduli e si soffermò su Derek e li sorrise, questo ultimo arrossí ricambiando il sorriso poi disse "Lo sapete che siete più carini preoccupati?" "Ah, bene, e ora sappiamo che è lo stesso di sempre" disse Peter "Va bene ragazzi ora andate, Stiles deve rimanere qui per una giornata o due, dobbiamo assicurarci che stia bene" disse Melissa e al suo ordine tutti andarono via, tranne Derek che aveva deciso...avrebbe detto tutto Stiles, chissà se ricambiava, chissà se aveva sentito tutto quello che aveva detto quando Stiles non era vivo, ma nemmeno era morto, lottò con se stesso perché non sapeva se realmente voleva ma farlo, ma quando Stiles disse "Ehy Derek, cosa ti prende?" non volle mentire e così cercando di non mostrare imbarazzo iniziò a far volare le parole "Stiles, vedi, ecco, cercherò di non girarci troppo intorno, anzi, cercherò di essere diretto, vedi è difficile più di quanto lo sembri, anzi è difficile, parecchio" "Derek" lo interruppe Stiles "Ehy, rilassati, cosa vuoi dirmi?" "Stiles da un po' di tempo ti guardo con occhi diversi, ti vedo non solo come un amico, come un ragazzo logorroico e che spesso fa innervosire" disse Derek "Ma nonostante tutto, il tuo sorriso, i tuoi occhi, la tua voce...Stiles io, io sono innamorato di te"confessò l'uomo tutto d'un fiato "Derek io..." "Ehy Stiles...oh, ho interrotto qualcosa?" disse Peter facendo irruzione nella stanza e interrompendo Stiles "Oh n-no tranquillo Peter" disse Stiles ma non fu d'accordo Derek che fece un'occhiataccia a suo zio che subito comprese "Oh, emmh...ad ogni modo, io stavo andando! Rimettiti presto e non farci più disperare così, ciao!'' disse Peter togliendo il disturbo e Derek pentendosi di aver confessato tutto a Stiles fece per andarsene sperando che non riprendesse il discorso ma il ragazzo lo chiamò "Derek" "Ti pensi che io soffra di amnesia?" li chiese "C-cosa vuoi dire?" chiese l'uomo senza voltarsi"Avanti Derek, pensi davvero che io non ti abbia sentito prima? Pensi che sia stupido?" domandò il ragazzino "N..." Derek non ebbe il tempo di rispondere perché si trovò Stiles letteralmente a 10cm di distanza che li mise le mani intorno al collo e poggiò la sua fronte contro quella del ragazzo più grande "Beh? Non te le vieni a prendere queste squisite e morbide labbra?" lo provocò Stiles avvicinandosi sempre di più alle labbra fino a sfiorarle, a quel punto Derek si fiondò sul dolce premio che si stava offrendo su un piatto d'argento e ne assaggiò il sapore, se le gusto, le impresse bene nella mente e poi si staccò perché un grande sorriso sorgeva sul suo volto "Che c'è?" chiese Stiles "Niente, è solo che sei stupendo" affermò Derek causando la risata del più piccolo, e quel suono fu uno dei più belli che Derek aveva mai sentito, "Non lo fare più va bene?" chiese Derek "Cosa non dovrei fare?" domandò confuso Stiles "Non devi più andartene ok?" ribadì Derek "Non penso di avere la voglia di lasciare questo fantastico corpo, specialmente se c'è un lupacchiotto tanto desideroso di questo ragazzo stupendo" rispose scherzandoci un po' su "ti odio" rispose Derek "No, tu mi ami" lo prese in giro Stiles ed evitando che Derek rispondesse ancora, stampò le sue labbra su quelle del terribile lupo mannaro poi però si fermò e si fece pensieroso "Cosa c'è?" chiese Derek "Lydia, io sto con Lydia, come le dico che sono gay e che sto con te?" domandò Stiles "Di certo non posso chiamarla e dire: ehy Lydia! Come stai? Io molto bene! Oh! E solo per informarti, non mi piaci tu, perché non amo le ragazze ma amo Derek, ciao Lydia è stato un piacere!" "Hai ragione" affermò Derek "e va bene prenditi tutto il tempo che vuoi ma fra un minuto e l'altro vediamoci, ok?" "mentirei se ti dicessi di no!" rispose Stiles"Bene aggiudicato" disse Derek sorridendo strappando un altro bacio al ragazzo più piccolo "Vado ora, sento Scott fremere nella sala d'attesa" disse Derek "A dopo Stilinski" lo saluto il lupo "A dopo Sourwolf" rispose Stiles dopo di che Derek uscì dalla stanza con un sorriso da ebete e la testa fra le nuvole "Qualcosa mi dice che è successa della roba lí dentro" disse Melissa allo sceriffo "Già ma quella roba se la dovrà vedere con Lydia" rispose il padre di Stiles indicando la rossa chebera sospettosissima, dicendo a Scott di indagare chiedere a Stiles cosa era successo

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