2-Incubi

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CAPITOLO II

Alle sei, Thomas terminò le riprese sul set e decise di non perdere tempo com'era accaduto la sera precedente.
Da quando faceva l'attore ne aveva viste tante, ma ora per la prima volta si sentiva in pericolo.
Voleva evitare la fila di fan in sua attesa all'entrata del set ed andare a casa. Non poteva farlo; sua madre l'aveva educato troppo bene per comportarsi così egoisticamente. Firmò autografi, distribuì abbracci e solo i bambini riuscirono a fargli dimenticare la paura che sentiva nell'anima.
Alle sette e mezza la fila terminò e la paura riprese più forte. Decise di prendere un taxi, anche se, casa sua era distante una buona camminata dal luogo di lavoro. Mentre ne fermava uno libero e si apprestava a salire, sentì una mano ferma posarsi sulla sua spalla: "Signor Hiddleston, mi perdoni se la importuno. Sono un suo ammiratore.
Thomas l'osservò e vide un uomo alto, della sua stessa età, capelli nero corvino legati in un'elegante coda, proprio com'era elegante la sciarpa di seta verde-oro poggiata sotto il bavero del lungo cappotto nero. Aveva un'aria famigliare, pensò.
"Ci conosciamo?", la domanda gli uscì spontanea.
"Sì, io... Ehm... Come posso dirlo? Io sono lei!", indicando Thomas con un dito delicato e stranamente accusatore.
Si divincolò dalla mano ancora posata sulla sua spalla e saltò nel taxi.
Per tutto il tragitto, la sera e la notte, quel dito e quella frase lo tormentarono. Il sorriso sornione del pazzo che aveva lasciato davanti al set lo seguì nei suoi incubi fino all'alba. E con esso delle immagini terrificanti. L'indomani si confidò con Luke, suo amico e agente.
"Questi incubi sono stranissimi! Come ti ho detto, ieri quell'uomo mi assomigliava e poi quella frase..."
"Calmo, calmo. Respira. Sei troppo stressato. Troppo lavoro ed è anche colpa mia.", cercò di rassicurarlo.
"No, non è il lavoro. È qualcos'altro. Come se dovessi ricordare, ma non ci riesco. I sogni sono così reali, ho la sensazione che sia tutto accaduto davvero e io sono...", venne interrotto.
"Tom, smettila! Non dire che credi ad una cosa così assurda?"
Thomas alzò lo sguardo in lacrime e tremante verso l'amico in attesa spasmodica di sentirgli dire quella frase: "Tom, tu non hai ucciso nessuno!"

NOTE DELL'AUTRICE
Breve precisazione. I fatti e gli avvenimenti raccontati in questa storia sono di pura invenzione. Anche se basata su attori reali in maggioranza inglesi, è completamente inventata. Per distinguere le persone reali da quelle immaginate da me, ad alcuni personaggi sono stati modificati i nomi e rimescolati a quelli di personaggi di film interpretati da loro.
Dopo questo breve appunto dovuto, vi dò il benvenuto in questa fanfiction. Spero di cuore che possa piacervi, visto che a qualcuno è già piaciuta e ringrazio per il sostegno e gli incitamenti a continuare. La storia sarà pubblicata in poco tempo. Non inserirò molte note in futuro, perché sono dell'idea che sia la storia a dover parlare, ma se serve chiedete precisazioni d'ogni tipo. Luke il personaggio di fine capitolo è Luke Windsor, l'assistente, pubblicitario e agente di Tom, il suo cognome apparirà modificato proprio per dare meno veridicità ai fatti che accadranno. Credo d'aver detto abbastanza per ora. Buona lettura. Un abbraccio.

Tom Hiddleston - OSSESSIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora