CAPITOLO XI
Sif s'era incollata al cellulare, per controllare la veridicità della notizia sulla morte di Kenneth Branagh in prigione.
Thomas era crollato su una sedia, le mani sul viso. Anche il suo amico Kenneth aveva fatto la stessa fine di Luke e Benedict.
Non riusciva a capire cosa stesse accadendo. Tutti intorno a lui cadevano come mosche e la colpa era solo di Will.
Da quando era apparso nella sua vita non c'era un attimo di pace dalla sofferenza, oramai il suo cuore duoleva per tutte quelle perdite, come non aveva mai fatto in tutta la sua esistenza.
Nella sua mente, non c'era posto per il cordoglio, riusciva solo a ripetersi: dannato Will, bugiardo Will, assassino Will.
Ora iniziava ad essere sicuro che lui fosse davvero un criminale, Will voleva solo vendetta.
Thomas, per la prima volta da giorni, iniziava a mettere tutti i tasselli al loro posto e un solo nome gli veniva in mente come possibile, anzi sicuro assassino, quello di Will. Lui aveva l'occasione, le capacità e soprattutto il movente. Se quella notte di due anni prima, in verità fosse stato Will ad uccidere Freeman e poi non soddisfatto, avesse voluto prendersela anche con chi era presente in quel vicolo, o per eliminare testimoni, oppure per puro disprezzo nei confronti di quegli attori strapagati che Freeman inseguiva ad ogni costo e con il sacrificio delle gambe di un'innocente ragazzina.
Thomas guardò verso Jenny. Will sicuramente aveva bisogno di denaro, per l'operazione di sua nipote e in quel momento era in giro con la sua faccia, con ogni probabilità l'avrebbe preteso da lui con qualche forma di ricatto, se già non aveva trovato il modo di svuotare i suoi conti in banca. Non era difficile per uno come Will, pensò.
Guardò meglio Jenny. Lei era preoccupata per lo zio, mentre Eve cercava di confortarla.
Lei non meritava un tale dolore a causa di Will, e neanche lui lo meritava, ma oramai il suo cuore aveva smesso di battere per quell'uomo e sanguinava solo per il dolore.
Decise di mentire a Jenny: "Sono sicuro che stà bene. Sta tranquilla non c'è..."
"Secondo te è stato lui?", lo interruppe
La domanda non ammetteva giri di parole, la ragazza pur essendo giovane, aveva un qualcosa nello sguardo che dimostrava una maturità forgiata dal suo stato fisico.
"Non lo so. In questo momento non so darti questa risposta, però lui sta bene, ne sono sicuro.", di questo era certo.
Lei continuò a fissarlo con quegl'occhi verdi, come quelli di Will, mentre s'avvicinava con due bracciate alle ruote della sedia.
Eve la lasciò fare e si diresse verso Sif che stava finendo una discussione al cellulare.
Thomas se la ritrovò di fronte.
"Sai, lui ha sempre creduto che tu fossi una brava persona. Dovresti provare a fidarti di zio Will.", dichiarò con un tono sereno, quasi disarmante.
Quasi si vergognava di rispondere a quella ragazza che amava suo zio come un padre.
"Io l'ho fatto! Mi sono fidato di Will, sempre. Ora ho capito che mi ha nascosto delle cose. Poteva parlarmene, ma non l'ha fatto."
"Forse, temeva il tuo giudizio?", suggerì Jenny.
"Mi conosce a malapena da una decina di giorni, perche dovrebbe temere il mio giudizio?", domandò curioso.
"In realtà, lui ha passato più di un mese a studiarti. L'ho capito quando è stato qui la settimana scorsa. Ha un sacco di documenti nascosti in camera sua, su di te e in più abbiamo passato le serate a guardare i tuoi film. Lui era così preso nel dirmi che tu sei così come appari nelle interviste. Io so che stava indagando su di te, perché ti hanno accusato d'omicidio, ma zio ti ha sempre considerato innocente."
Non riusciva a crederci. Will lo stava studiando da quando quella suora l'aveva riconosciuto, era passato più di un mese oramai. Però ora gli sembrava più un ossessione che non un'indagine.
Thomas detestava quella situazione, lui continuava a scoprire solo cose di Will che non gli piacevano, mentre lui sapeva tutto della sua vita.
"Prova a fidarti di nuovo di zio Will.", si raccomandò la ragazza.
Voleva piangere alla dolce richiesta di Jenny. S'impose d'essere duro con lui ugualmente. Non poteva permettergli di prendersi di nuovo gioco della sua mente, con altre menzogne e poi restava il fatto, che potesse essere lui l'assassino dei suoi amici.
Sif s'avvicinò: "Will ha chiamato, sta arrivando. Ha detto che i telefoni di alcuni tuoi colleghi erano e sono sottocontrollo. Non sa perché o da chi, però evita di telefonare mentre io non ci sono."
Jenny s'illuminò, Thomas invece non capiva.
"Come? Sta arrivando. E tu dove vai?", domandò.
"A capire cosa sta succedendo. Se resto qui sono costretta ad arrestare Will e anche te!"
Lui scattò in piedi; non era arrabbiato, solo infastidito.
"Perche dovresti arrestarmi?", quasi urlò.
"Quel genio di Will, è andato da Branagh in carcere, come avevi detto tu, solo che adesso c'è un mandato d'arresto nei tuoi confronti per omicidio. E per non farsi mancare nulla, Will è scappato dalla polizia che lo voleva interrogare. Ti consiglio di non uscire fuori. Qui sei al sicuro dal killer ed Eve ti terrà d'occhio, se tu decidessi di fare qualche stupidagine, tipo scomparire."
Sif s'avviò verso la porta: "Un'ultima cosa. Eve è la migliore che conosca con la pistola. Ripeto, non fare stupidagini."
Uscì.
L'idea che la donna fosse armata lo rassicurava e lo spaventava allo stesso tempo.
Will stava arrivando. Era sua intenzione pretendere spiegazioni.
"Eve, posso vedere i documenti di Will su di me che ha in camera sua?"
La donna lanciò un'occhiata d'ammonimento alla figlia, che contraccambio con lo sguardo da angioletto innocente.
"Non mi sembra una buona idea.", spiegò la donna.
"Lui sa tutto su di me. Se devo concedergli un po' di fiducia, ho bisogno di vederli."
Si sentì addosso gli occhi soddisfatti di Jenny, ma non osò guardarli, in realtà voleva solo capire quanto Will fosse ossessionato da lui. Sentiva la rabbia montargli dentro; non sarebbe stato dolce con lui.
La stanza era semplice e pulita, doveva essere la camera per gli ospiti. Trovò subito la borsa con i documenti nell'armadio. Jenny era rimasta in salotto, forse si vergognava d'ammettere daver già visto quelle carte.
Si liberò della parrucca e delle lenti a contatto verdi che ancora portava, vedendosi riflesso nello specchio.
Inizio a sfogliare le carte, per lo più era la documentazione di dove si trovava due anni prima e dati generali sulla sua vita, dalla scuola in poi. Qualche multa, qualche causa legata dovuta ai contratti di lavoro, una cartella era dedicata a Chris, nulla d'importante. Qualche foglio a Luke, anch'esso di poco interesse.
L'ultima cartellina conteneva appunti e considerazioni di Will. Gli diede un'occhiata veloce, lo descriveva quasi come un angelo.
Gli saltò subito all'occhio un appunto ripassato più volte con la penna, come se Will ci avesse riflettuto attentamente: NESSUNA FIDANZATA IN QUESTO MOMENTO. FORSE GAY???
Thomas sbottò.
Come si permetteva di fare quelle considerazioni. Iniziò ad irritarsi.
Certo, non aveva una ragazza da qualche mese, ma era per colpa del lavoro. Non aveva mai guardato un uomo in quel senso, mai prima di...
Si arrabbiò, lui non poteva aver capito certe cose prima ancora che Thomas le provasse.
S'infuriò e lanciò la cartellina sul letto e qualche foglio si sparse sul morbido piumino verde.
Un campanello suonò. Thomas capì che doveva essere Will, era passata un'ora dalla sua telefonata. Decise d'aspettarlo lì, in camera per dare tempo a Jenny di scambiare qualche parola rassicurante con lo zio e a Eve di rimproverarlo.
Dopo un paio di minuti, entrò in camera e chiuse la porta.
Thomas era rosso in volto dalla rabbia.
Will se ne accolse subito, e quando si ritrovò le mani dell'altro tra spalle e collo, non reagì.
Thomas lo sbattè al muro con tutta la forza che aveva. Will si limitò a urlare per il dolore insopportabile alla spalla già provata.
Lui non accennava a lasciare la presa e Will strinse i denti.
"Spiegami! E stà bene attento a non mentirmi o ti uccido!"NOTE DELL'AUTRICE
Eccoci qua! Siamo arrivati al punto in cui Thomas è furioso ed è tutta colpa di Will. Come andrà a finire?
Mi piacerebbe sapere cosa pensate della storia e se avete già individuato l'assassino.
Grazie per essere arrivati fin qui e spero che continuerete a leggere questa storia.
Un abbraccio.
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Tom Hiddleston - OSSESSIONE
Fiksi PenggemarThomas Hiddleston è perseguitato da qualcuno. Chi sarà? Potrebbe essere una minaccia? Una rocambolesca indagine che porterà l'attore Thomas e l'agente Will Laing a scoprire la verità su loro stessi e le persone che hanno accanto. Questa è la mia pr...