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Alexander pov

"Cazzo Ken dove diavolo sei finito, mi serve la moto! "
Erano ore che era uscito per cercare la "sua" cucciola, come era solito chiamarla e ancora non tornava. 
Scesi di sotto e andai in cerca di mia madre, ma trovai solo mio padre in ufficio " Ehi , dov ’è mamma? "
Mio padre alzò gli occhi dal computer e mi guardò, si innervosiva quando lo disturbavamo mentre lavorava

"È uscita, è andata a comprare un regalo per Joanne. Oggi compie gli anni ricordi? "

"Si si, e come potrei dimenticarlo ormai è sempre Joanne qui Joanne li "
dissi rabbuiandomi, tutti facevano le coccole a quella stupida ragazzina viziata e lei era come miele con tutti tranne che con me.
" Alex smettila, non ti permetto di parlare così! "
mi rimproveró mio padre.
Fanculo tutti!
Una notifica sul telefono mi avvisò che finalmente mio fratello era raggiungibile, composi il numero e aspettai che mi rispondesse.

" Ehi Alex che vuoi? " rispose Ken ,  e in sottofondo si sentiva una ragazza ridere, un suono talmente fresco e cristallino che mi scaldò il cuore, ma chi era?
"Ehi Ken, ti ho chiamato perchè mi serviva la moto ma dalle risate che sento devi essere in buona compagnia eh fratello? "
dissi  con finta noncuranza sperando che mi dicesse con chi si stava divertendo.
"Senti  Alex prendi un taxi che per adesso ho da fare, ci sentiamo ciao! "

Ma che cazzo ! Aveva chiuso. Stronzo ,tanto prima o poi scopro chi ti stai sbattendo, ora però meglio che mi sbrighi altrimenti Grace si fa sbattere da qualcun ’altro pensai ghignando.

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Dopo un po che stavamo correndo nel recinto Prince tornò al trotto e si fermò davanti alla staccionata.
Li mi aspettava Kenneth, cavolo adesso mi avrebbe sgridata, ma non mi importava in quindici anni non mi ero mai sentita così viva come nell’ultima mezz ’ora.
Avrei incassato il rimprovero ma almeno mi sarebbe rimasto nel cuore questo incredibile momento.
Saltai giù da Prince  lo abbracciai dal collo e gli sussurrai un grazie.
"Kenny scusa, lo so ho sbagliato e merito i tuoi rimproveri, ma non mi importa, per la prima volta in vita mia mi sono sentita viva"
dissi con tono sommesso mentre il muso del cavallo cercava le mie mani per altre carezze
"Ehi cucciola, non ho assolutamente intenzione di rimproverarti, se potessi vederti in questo momento allo specchio capiresti anche il perchè "
mi disse Kenny con dolcezza
"Perchè? "
chiesi sicuramente ero un disastro
"Perchè in questo momento con i capelli scompigliati e le guance rosse sei l’essenza della vita stessa, sei bellissima e qualsiasi uomo lotterebbe per averti al suo fianco "
Arrossii

"E dai Ken, non prendermi in giro. Piuttosto grazie per avermi portata qui, è stato il più bel regalo di compleanno che potessi ricevere " gli dissi correndo ad abbracciarlo
"Non devi ringraziarmi, hai fatto tutto da sola, io ero andato a trovare un altro cavallo ! Piuttosto mi spieghi come hai fatto a cavalcare quel  cavallo? "
mi chiese indicando il maestoso cavallo nero che adesso aveva un paio di redini e doveva essere riportato nel suo box
"Vedi Kenny io e Prince abbiamo tanto in comune, ed è stato lui stesso a volere che io lo montassi vero bello? " dissi avvicinandomi al bellissimo esemplare che per tutta risposta fece su e giù con la testa come per dire si
"A presto Prince, tornerò a trovarti" dissi abbracciando il collo dell’animale.

Dopo che Ken mi ebbe riportata a casa feci una doccia e lavai i capelli, dovevo essere presentabile per cena, mio padre mi aveva lasciato un messaggio che avevamo ospiti.
Indossai un pantalone nero e una camicia sempre nera ma con le maniche trasparenti misi le scarpe con il tacco e legai i capelli ancora umidi sulle punte in una coda alta agganciai l’orologio al braccio e dopo due spruzzi di profumo un tocco di mascara scesi in salone

"Papà? " chiamai, ma non ebbi nessuna risposta così mi affacciai in ufficio e non era neanche li.

"Joanne "
mi chiamò mio padre da sopra
"vieni su "

Dovevo andare su? Come mai? Ma senza perdere tempo salii le scale e andai nella camera da letto di mio padre

"Papà? Mi hai chiamato? "
chiesi entrando
"Si bambina mia vieni"
mi fece cenno di entrare, mi sedetti sul grande letto e aspettai

"Joanne perdonami se oggi sono stato poco presente "
stavo per interromperlo ma non me lo permise
"Fammi finire ti prego. Oggi sono andato sulla tomba di tua madre per portarle dei fiori e gli ho detto che questo era l’ultimo anno che glieli portavo in questo giorno. Ogni anno anzichè farti gli auguri sono sempre andato a portare i fiori a tua madre, ma credimi non l’ho fatto di proposito o per punirti, non lo farei mai tu sei la luce dei miei occhi. Ma ecco vedi quel giorno il mio cuore si è diviso in due una parte se nè andata con tua madre e l’altra è sempre al tuo fianco "
  Calde lacrime mi solcavano il viso     "Papà " dissi singhiozzando

"Perdonami se in  tutti questi anni ho posato il tuo compleanno in secondo piano, da ora in avanti non lo farò più. Sarai sempre al primo posto e i fiori a tua madre li porteró il giorno dopo. " terminò mio padre stringendomi al suo petto

"Oh papà, non devo perdonarti niente. E non dovrai mai rinunciare a portare i fiori alla mamma in questo giorno, solo non dovrai più andarci  senza di me, porteremo insieme i fiori sulla sua tomba. E promettimi che non mi lascerai mai, mi sei rimasto solo tu papà. Promettimelo !"

Gli dissi tra le lacrime
"Te lo giuro tesoro mio, finchè il mio cuore batterà starò sempre con te" disse baciandomi la fronte
"Ora però asciugati gli occhi che tra poco arrivano i nostri ospiti "

"Ok papà ,ti voglio bene "

"Anche io piccola mia ,anche io . Aspetta devo darti il mio regalo "
disse andando verso il portagioie di mia madre

Quando si girò aveva tra le mani la piccola collana con il brillantino che aveva regalato a mia madre quando aveva scoperto di essere in attesa
"Se tua madre fosse qui sono sicuro che vorrebbe avessi tu questo simbolo dell’amore che provavo per lei"
mi disse mettendomi la catenina al collo
"Oh mio dio, papà è bellissima" dissi guardandomi allo specchio
"No piccola, tu lo sei"

My Life           My DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora