27º

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I ragazzi erano in preda al panico non riuscivano a trovarla

"Julyet che vuol dire che non sai dove sia? "

"Ken è inutile che ti arrabbi con me,quando Alex mi ha chiesto dove era l'ho aspettata all'ora di filosofia e quando non è venuta sono andata a cercarla in quella di storia ,non avevamo gli stessi corsi oggi e James uno dei suoi compagni mi ha dato la sua borsa e ha detto di averla vista uscire al cambio dell'ora! "

"Ok, questo quando?"

"Non ricordo l'ora esatta ma è stato dopo che tuo fratello mi ha chiesto dove fosse! "

Arrivò anche Alex che era stato il primo ad accorgersi della sua assenza e aveva allarmato gli altri
"Niente Ken non l'ho trovata, ho girato ovunque"

"Alex a quanto pare ha lasciato di nuovo la borsa e quindi anche il cellulare! "

"Julyet tu sei sua amica, è successo qualcosa? Ti ha detto niente? "

"No Alex , l'unica cosa è che Grace gli ha detto che poteva farla finita così non sarebbe più stata in problema, soprattutto per te! "

"Cazzo cazzo! Maledetta puttana!"

"Non ci credo Alex! Hai detto a Grace che dormivi con Joanne? "

"Senti ero ubriaco ok, non so neanche perchè l'ho fatto! "

Ken gli tirò un pugno

"Ma che cazzo hai in quella testa eh? Ti rendi conto che non sappiamo dov'è e che potremmo non trovarla in tempo? "

"No no no, io io.... Ti prego Ken la dobbiamo trovare "

" Io vedo se è tornata a casa tu pensa a dove potrebbe essere andata e controlla e tu Julyet va a vedere al cimitero magari è lì ! Tenetemi informato "

Alex pov

Grace stavolta me la paghi!

Joanne piccola dove sei?

Dio non portarmela via ti prego.

Devo prima parlarle, devo spiegarle, non voglio perderla.

Salii sulla moto e iniziai una folle corsa contro il tempo, poteva essere ovunque ,Manhattan era immensa, non poteva finire in questo modo non era giusto.

Come se fossi guidato da una forza estranea mi ritrovai davanti alla vecchia casa dei Drake e se fosse venuta qui?

Scesi dalla moto e mi feci il giro della casa, niente era tutto chiuso
Quando arrivai sul retro il mio cuore mancò un battito, tolsi il giubbotto e mi tuffai.

La tirai fuori dalla piscina e chiamai mio fratello
" Ken l'ho trovata fa presto è a casa sua sbrigati! "

Iniziai a farle la respirazione.

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Ken chiamò il dottor Kendall e lo pregò di presentarsi a casa loro lui portava Joanne svenuta in macchina e Alex lo tallonava con la moto.

Le aveva fatto la respirazione e praticato un massaggio, era tornata a respirare dopo aver sputato un bel po di acqua ma non aveva ripreso i sensi, Alex aveva fatto il possibile e si vedeva che era distrutto, non lo ammetteva ma era chiaro che provava qualcosa per lei.

Arrivati a casa non volle sentire ragioni ,la portò in camera sua e attese trepidante il responso del dottore.

"Allora George che ci dici? Come sta la nostra piccola? Ce la farà ?"

"Daniel sta tranquillo, questa ragazza ha i polmoni d'acciaio ,nonostante l'acqua che ha incamerato non ha riportato danni. Certo starà male tre o quattro giorni per via del cloro e delle spore presenti nell'acqua ma espellerà tutto dando di stomaco e non preoccupatevi quando vedrete un colore strano. Se non ha voglia di mangiare non forzatela. "

"E la flebo ? Perchè le ha messo una flebo? "

""Ken quello è solo glucosio, serve ad alimentarla e a farle riacquistare le forze e tra un paio d'ore sarà finita e Clara la potrà staccare"

"Ok, doc va bene. "

"Ok, ragazzi restate voi con Joanne? Io porto George dalla mamma che oggi non si sente tanto bene "

"Si papà vai pure, ci pensiamo noi, grazie ancora doc "

"Tranquillo Ken e tranquillizza anche Alex starà bene"

Nella stanza di Emilia

"George, che piacere vederti, come sta Elizabeth? "

"Emilia cara, mia moglie sta bene, non è di lei che ti devi preoccupare. Piuttosto hai pensato al ciclo di chemioterapia che ti ho detto? "

La dolce Emilia sbuffò, si che ci aveva pensato ma sarebbe comunque stata inutile il cancro ormai la stava divorando giorno per giorno e lei non voleva finire i suoi giorni in un letto di ospedale.

"George ci ho pensato e sai già la mia risposta, sto diventando debole ma con la chemio lo diverrei ancora di più. Non la voglio fare! "

"Emilia tesoro perchè sei così cocciuta, fallo per me e per i ragazzi. Ora c'è anche Joanne credi che reggerebbe a un altro dolore? Già è molto fragile e sai quanto è legata a te. "

"Ascolta Emilia è vero i cicli di chemio ti destabilizzerebbero parecchio ma fermerebbero anche l'avanzare della malattia e vivresti più a lungo"

"E di quanto George, mi hai dato sei mesi di vita ricordi? "

"Si è vero, ma con la terapia quei sei mesi potrebbero diventare anche diciotto. Perchè non tentare? "

"Daniel io non sono una cavia maledizione, non puoi chiedermi questo! "

"Emilia amore mio, non ti chiedo di fare da cavia ma di restare con me il più a lungo possibile..."

"Amici miei ascoltate, quello che io posso consigliarvi è di parlarne tra voi e con i ragazzi, dopo che ne avrete parlato la decisione finale spetta comunque a te Emilia. Ora vado che ho studio"

"Ti accompagno George "

"No Daniel, sta con la tua bella consorte, la strada la conosco. "

Nella stanza di Joanne

"Alex vai a fare una doccia resto io qui con lei "

"No Ken, devo aspettare che si svegli. "

"Non ti preoccupare se si sveglia vengo a chiamarti"

"Ken e se non è davvero fuori pericolo? E se non si sveglia? "

"Non pensare a questo. Hai sentito il dottore no? "

Ma Alex non lo ascoltava, nella sua mente era impresso quel corpo senza vita che galleggiava tra le foglie morte e i singhiozzi cominciarono a sconvolgergli il corpo.

"Ehi Alex, dai non piangere vedrai che si sveglierà e tornerete a punzecchiarvi come sempre! "

"Ken io gli vo-voglio bene e e non glielo mai detto. È tutta co-colpa mia..."

"Ssh non è colpa tua, quando si sveglia glielo dici che gli vuoi bene, ora va a fare una doccia. E poi vieni a stenderti qui al suo fianco "

Ken aveva capito chiaramente quale era il sentimento che legava Alex a Joanne, ora sperava che suo fratello smettesse di fare cazzate e capisse da solo cosa veramente voleva.

My Life           My DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora