Essere svegliata da carezze e baci era una sensazione indescrivibile e impagabile.
"Mmmhhh" feci sulla bocca di Alex stiracchiandomi languida sotto il dolce peso del suo corpo.
"Buongiorno tigre " disse lui facendomi sentire la sua evidente eccitazione.
"Alex " gridai scioccata
"Dimmi amore mio"
"Ma... ma non è possibile. Praticamente non mi hai fatto chiudere occhio stanotte. Non puoi essere nuovamente ....si insomma hai capito!" ero sconcertata.
Tutta la notte mi aveva regalato emozioni sconosciute e ogni volta era stata una nuova scoperta.
"La mia piccola tigre è scioccata? Tesoro questo è l'effetto che mi fai praticamente da quando avevo undici anni. Ora che sei finalmente al posto che ti spetta vuoi risarcirmi di tutti gli anni passati senza di te?"
"Ma Alex non è possibile dai non ci credo. Sono tutta indolenzita."
"Mmmhhh hai ragione. Ma non credere che io sia tanto meno indolenzito di te sai, praticamente mi hai distrutto stanotte. Sei insaziabile !"
Arrossii e mi misi le mani sul viso.
"Ooohhh e dai smettila mi fai vergognare!" dissi mentre lui rideva a crepapelle.
Mi tolse le mani dalla faccia e mi guardò dritta negli occhi.
"Non devi vergognarti e non ti devi nascondere a me. Ora sei mia e voglio guardarti."
"Si però non mi prendere più in giro. Lo sai che io non so assolutamente niente di tutto questo. Per me è tutto nuovo. E tu.....sei abituato ad altro."
Sospirò
"Piccola il tuo non sapere mi fa ribollire il sangue .Mi manda in estasi. Perché so che sono l'unico con cui le stai facendo . E di sicuro l'unico con cui le farai. Le altre dimenticale . Anche per me è stato come farlo la prima volta . La prima volta in assoluto che ho fatto l'amore con la regina del mio cuore "
Una lacrima scese solitaria all'angolo del mio occhio e lui si affrettò ad asciugarla con i suoi baci.
Ovviamente finimmo nuovamente col fare l'amore. Ogni volta era diversa dalla precedente. Lo amavo più della mia stessa vita. Finalmente il puzzle che rappresentava la mia vita stava cominciando ad avere una forma definita.
Dopo andai a fare una doccia ,dovevo prepararmi e andare da Pierre. Dovevamo contattare Shikamoto e metterci d'accordo sulla data dell'incontro .
Ero immersa nei miei pensieri e non sentii Alex che era entrato in bagno e si stava infilando nella doccia dietro di me. Quando sentii la sua eccitazione alla base della mia schiena lanciai un urlo.
"Dio Alex mi hai messo paura !Che ci fai quì" dissi girandomi e coprendomi le mie nudità come meglio potevo con le mani.
"Piccola non volevo spaventarti. Ma anche io devo fare la doccia e quale modo migliore di farla insieme? Dai togli queste mani e passami la spugna" disse prendendo lo shampoo e versandolo sui miei capelli.
"Ma Alex tu sei ...sei..."
"Eccitato lo so. Ma amore mio ricordami di metterti nuda davanti a uno specchio. Anche tu ti ecciteresti a guardarti."
"Ti assicuro di no"
"Oohhh dai piccola su la spugna. Altrimenti faccio con le mani!"
"Ok ok sei impossibile!" dissi affranta dandogli la spugna.
Cominciò a lavarmi le braccia la schiena poi il seno e intanto non staccava gli occhi dai miei, la mia eccitazione era alle stelle.
"Piccola non guardarmi così o non rispondo di me" disse roco.
Ma non finì di dirlo gettò la spugna mi prese in braccio e mi penetrò con un colpo secco. Mi baciò selvaggiamente e addossandomi alle piastrelle mi fece gridare e ansimare. Mai neanche nei miei sogni più proibiti avrei immaginato che la piccola Joanne avrebbe fatto l'amore nella doccia.
Era parecchio tardi quando finalmente riuscii ad andare da Pierre.
"Ehi dolcezza che fine hai fatto? "
Arrossii fino alla cima dei capelli
"Bhe ecco io ho avuto da fare. "
"Sai dolcezza ho creduto di impazzire quando è arrivato Daniel e ha iniziato a sbraitare e minacciare. Questo posto è tutta la mia vita. E se dovessi perderlo sarei un uomo finito. Per fortuna mi ha detto che per adesso posso dormire sonni tranquilli. Perché tu stai bene e lui è clemente. Fiiuuu. Meno male."
Alzai un occhio con aria critica. Daniel Brawn aveva l'innato dono di far girare sempre le pale del mulino a suo favore. Alla fine era uscito pulito e 'clemente' ! Ma pensa un po'!
"Ok ok sono contenta per te . Ma adesso vediamo di contattare Shikamoto. Non vedo l'ora di non vedere più la faccia di Walker. E soprattutto di non dover più indossare quella parrucca."
Dovevamo decidere il giorno dell'incontro ,il luogo lo avevo già deciso. La mia vecchia casa.
Sarebbe stato molto doloroso per me rimetterci piede ma dovevo farlo.
Avrei avvisato zio Dan che avrebbe mandato un impresa di pulizie per riportare tutta la villa e il giardino ai vecchi fasti. Sicuramente era sporca e piena di erbacce.
Un giorno dovevo decidere cosa fare di quell'immobile.
Pierre chiamò il suo amico in Cina e gli comunicò che avevamo bisogno di contattare Shikamoto al più presto.
La risposta fu positiva. Avrebbe avvisato Shikamoto e in un modo o in un altro saremmo riusciti a comunicare con lui.
Non ci restava che aspettare.
Tornai da Alex ma non lo trovai. Mi aveva lasciato un biglietto dicendomi che sarebbe tornato presto.
Mi chiesi dove fosse andato. Non sapevo come dovevo comportarmi adesso. Cosa eravamo ? Mi aveva detto che ero sua ma non mi aveva detto che mi amava. Avevo il timore che adesso che aveva raggiunto il suo scopo sarebbe tornato il solito Alex. Non sapevo con chi parlarne. Julyet era fuori questione era a Londra per uno stage e dirle tutto per telefono era impensabile. Caroline era sottomano ma non sapevo cosa dirle. Non volevo certo sbandierare ai quattro venti che mi ero donata corpo anima e cuore ad Alex senza remore.
Sbuffai contrariata.
Ero giù di morale e non me ne spiegavo il motivo. Avevo passato una notte bellissima con il ragazzo che amavo praticamente da che avevo memoria. Era stato dolce e sensibile ma anche forte e irruento. Ma non mi lamentavo . Avevo provato sensazioni bellissime.
Mi resi conto che bussavano e mi destai dai miei sogni a occhi aperti per aprire.
"Joannneeee" Grace mi salutò con calore allacciandomi le braccia al collo.
"Ehi ,sei tornata. Ma dove diavolo sei stata? E dov'è la mia figlioccia?" chiesi guardando la sua forma smagliante .
La vidi diventare porpora.
"Hai ragione scusami se non mi sono fatta più sentire .Ma ecco vedi io......"
In quel momento apparve Marc con la piccola Mary J in braccio.
"Ciao zia J "
Li guardavo allibita. C'era qualcosa che dovevano confessarmi.
"Oowwnn amore vieni dalla zia J ,ma quanto ti sei fatta bella. Questa monella della tua mamma adesso mi deve spiegare un bel pò di cose vero mammina?" dissi prendendo in braccio la piccola e ammiccando verso Grace.
"Bhe si effettivamente noi dovremmo dirti una cosa..."
Disse lei impacciata guardando prima Marc e poi me.
"Si credo proprio che dovreste. "
Dissi perentoria con aria severa,mentre dentro di me lottavo per non scoppiare a ridere. Avevo intuito che c'era stato qualcosa tra loro e le facce imbarazzate me lo confermavano e mi stavo divertendo a punzecchiarli.
"Allora? Chi di voi due comincia?" chiesi spostando la bambina sul fianco.
"Ecco ....io ..." cominciò Grace
"No lascia parlare me" fece Marc
"No tocca a me dirglielo" lo zittì Grace "Sono io l'uomo e tocca a me farlo!" la interruppe di nuovo lui , mentre io e la piccola li guardavamo e aspettavamo che si decidessero.
"Scusate ne avete ancora per molto? Non credo che ci voglia molto a dirmi che vi piacete ,che siete stati insieme , che avete passato giorni indimenticabili e che ora provate qualcosa l'uno per l'altra. Santo cielo i bambini dell'asilo sono più loquaci. Vi dico solo una cosa ! Marc sono contenta che tu abbia finalmente capito cosa volevi, se davvero sei convinto prenditi cura di loro e fallo sempre. Per quanto ti riguarda Grace cogli questa opportunità che la vita ti offre , Marc è speciale non farlo soffrire. Ragazzi vi auguro tutta la felicità e il bene di questo mondo."
Marc sorrideva e Grace piangeva.
"Oh mio dio Joanne se penso a quanto sono stata stronza con te io...."
"Grace ormai è acqua passata. L'importante è imparare dai propri errori. Giusto piccolina? Tu aiuterai la tua mamma ad essere sempre buona? Ohh ti piace ascoltare ,bene ora mentre la tua mammina e .....e?" chiesi interrogando i due adulti.
"Il suo futuro papà?" disse Marc orgoglioso .
"Ok allora mentre la tua mamma e il tuo futuro papà vanno a fare una doccia....mi raccomando solo una doccia. " dissi severa puntando il dito contro di loro
" io e te ci facciamo una bella chiacchierata va bene piccolina?"
La piccolina mi guardò e mi fece un sorriso sdentato accoccolandosi sul mio petto.
Quando rimasi sola la accarezzai dolcemente, adoravo i bambini . Erano anime pure che non conoscevano ancora la cattiveria. E poi avevano la pelle così morbida e profumata.
"Adesso tesoro mio la zia J ti racconta una bella storia. C'era una volta in un tempo non molto lontano una ragazza che era rimasta orfana. Un giorno decise che non voleva più stare da sola . Così si mise in cammino e incontrò tante persone che diventarono suoi fedeli amici che la seguivano ovunque. La bella ragazza era contenta ma le mancava ancora qualcosa per essere davvero felice. Le mancava un grande amore. Lo cercò in lungo e in largo ma purtroppo per lei non riusciva a trovarlo. Finché un bel giorno .."
"Sei bellissima" sentì alle sue spalle.
"Alex ! Non ti ho sentito arrivare. "
Dissi cullando piano la piccola che dormiva tra le mie braccia.
Si avvicinò piano e accarezzò il viso paffuto della bambina .
"Mi piaceva la tua storia e non ho voluto disturbarti. Ma come finisce la storia?" chiese rubandomi un bacio.
Mi vergognai un po'.
"Alex era solo una storia inventata. Dove sei stato di bello?" chiesi cambiando discorso .
"Mmm la mia piccola tigre furbetta. Non te lo dico. Piuttosto di chi è questo bel fagottino?" disse guardandomi .
"Oh si giusto tu non la conosci. È una deliziosa bambina e pensa un po' si chiama Mary J, e io sarò la sua madrina." dissi orgogliosa.
"Ok. È una bella notizia ma questa scrioccioletta avrà dei genitori? Dove sono in questo momento?" chiese un po' spazientito.
" Non ci crederesti anche se te lo dicessi. "
"Amore provaci ,ti assicuro che non mi scandalizzo più di tanto. Allora?" sembrava si stesse innervosendo.
"Alex che ti prende è solo una bambina."
Mi guardò famelico.
"Si questo lo so anche da me. Però al momento lei occupa il mio posto e....e..." si passò una mano nei capelli.
Scoppiai a ridere .
"Dai non scherzare. È piccolina!"
"Sarà anche piccola ma mi impedisce di tenerti tra le braccia e di portarti di sopra. Però pensandoci va bene anche il divano" disse ammiccando.
"Alex " lo ammonii mentre un dolce languore mi risaliva lo stomaco.
Dopo un po' vennero a bussare alla porta ,Alex andò ad aprire e dopo lo shock iniziale cominciò a sbraitare.
"Che cazzo ci fai tu quì? Non ti sono bastati i pugni che hai preso? Ne vuoi altri? Tanto lo so che per lei non significhi niente. Vuole me bamboccio hai capito?" continuavo a chiamarlo durante la sua sfuriata ma non mi ascoltava.
Lo tirai via dalla porta e reggendo la piccola con un solo braccio gli misi una mano sul viso e gli poggiai le labbra sulle sue.
Con un ghigno di trionfo mi tirò a se.
"Ecco vedi?" disse a Marc
"Alex ti prego non ricominciare. Scusa Marc." feci a Marc guardando Alex con aria truce.
"Ehi Joanneee" disse Grace arrivando trafelata.
Rimase di stucco quando vide Alex ,poi notando le sue mani intorno alla mia vita che mi stringevano ammiccò.
"Guarda un po' chi si rivede. Finalmente hai capitolato? Non sai cara Joanne quanto era straziante ogni volta che veniva diceva lui ,con l'intenzione di dimenticarti! Ed era sempre Joanne non mi vuole,Joanne non mi pensa,Joanne sta sempre con Ken,Joanne quì ,Joanne lì... ! Ora finalmente è tua? Ma chi dei due ha fatto il punto della situazione e si è deciso?" chiese riprendendosi la piccola.
Non avevo idea che Alex si fosse mai confidato o avesse piagnucolato da Grace. Questa era una bella novità.
Notai che si era irrigidito alla mie spalle.
"Così questa bambina è tua? Ok ora che ognuno è al proprio posto credo che potete togliere le tende . Anche se non ho ben capito che sia venuto a fare quì Mastrolindo. Ma non me ne frega niente quindi addio!" fece per chiudere la porta ma lo fermai.
"Alex smettila! Marc, Grace scusatelo. Quindi Grace dicevi?" chiesi alla mia nuova amica facendole l'occhiolino.
"Oh si certo. Bhe insomma anche i muri e i lampioni di tutta Manhattan avevano capito che voi due eravate fatti per stare insieme. Ma tutti e due non facevate altro che distruggervi l'un l'altro. Sono contenta che finalmente state insieme. "
Veramente non stavamo insieme. O almeno non ricordavo che me lo avesse chiesto.
"Veramente io ....noi ...non..." non sapevo che dire.
"Ok ok. Adesso scusate ma ho bisogno di stare solo con Joanne. Vorrei dire che è stato un piacere rivedervi ma...."
Io ero ancora senza parole e guardavo Marc giocare con le piccole mani della bambina.
"Alex ?" disse Grace
"Si che c'è ancora?" rispose spazientito.
"Sei il solito maleducato !" lo insultò lei prima di girare sui tacchi e andare via.
Sapere tutte quelle cose su Alex mi rese euforica ,mi sentivo improvvisamente carica . Volevo delle risposte. Chiusi la porta e mi appoggiai a essa con le braccia conserte a guardare il ragazzo, l"uomo che amavo da praticamente sempre. Vedevo il suo viso rosso per l'imbarazzo era impacciato e non sapeva che dire o fare.
"Quindi a quanto pare tu piagnucolavi perché non ti prestavo attenzione? Perché invece di andare da Grace non sei venuto da me? Perché mi hai sempre bastonata?" avevo il bisogno che me lo dicesse lui,volevo sentirlo dalla sua bocca.
" Nnnfff, andiamo piccola. Non le avrai creduto? Sono tutte scemenze. "
Disse avvicinandosi con il suo solito sguardo sexy e affascinante, tentò di abbracciarmi ma mi divincolai.
"No Alex per me non lo sono. È il momento di parlare non credi?"
Dissi allargando le braccia per fargli capire l'enorme bisogno che avevo di avere risposte.
" Parlare ? Di cosa dobbiamo parlare? Finalmente siamo insieme non è questo quello che conta? Cosa vuoi sentirti dire? Che ti amo con tutto il cuore? Bhe credo di avertelo dimostrato no? " disse furioso.
"Alex non c'è assolutamente motivo di arrabbiarsi o gridare. Onestamente io non ho idea di quello che siamo. E si mi piacerebbe sentirti dire che mi ami se è davvero questo quello che provi. È vero siamo stati ....si insomma abbiamo fatto ...hai capito. Ma oltre quello c'è altro Alex. Per esempio dove sei stato oggi? " ma le mie parole così come la mia domanda galleggiavano tra noi senza ottenere alcuna risposta.
"Ecco vedi? Neanche questo vuoi dirmi. Alex io sono stanca di continui litigi e battibecchi. Sto per concludere una fase molto importante della mia vita. Dopo voglio ricominciare ,voglio finalmente sentirmi libera e in pace. Voglio amare ed essere amata. Io ne ho bisogno Alex. Se tu vorrai essere al mio fianco ok. Altrimenti cosa posso dirti ....è stato bello ma grazie finisce quì. Mi dispiace!" aprii la porta e me ne andai.
Corsi in garage saltai dentro la camaro blu di Rex e partii sgommando ,le lacrime mi annebbiavano la vista . Mi asciugai gli occhi con uno scatto rabbioso. Guidai senza una meta precisa per le vie di Chicago ,pensavo a quella che era stata la mia vita fino a poco prima e nello stesso tempo non pensavo a niente. Mi fermai sul ponte e rimasi li a guardare le mille luci della città. Alzai gli occhi al cielo rivolgendo una muta domanda. E rimasi lì a guardare la scia di una stella cadente. Non le avevo mai viste in tutta la mia vita. Mi resi conto che ero uscita senza avvisare nessuno, non avevo un cellulare . Dovevo ricomprarlo . Guardai i segni sulle mie braccia ,erano in via di guarigione.
Decisi che era meglio tornare indietro . Non volevo far preoccupare inutilmente le persone che erano consapevoli di volermi bene. Salii in macchina e mi misi sulla via del ritorno.
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My Life My Destiny
RomansaLa sua vita era un incidente del destino, almeno così le piaceva dire. Non aveva niente, non era niente. Che destino è quello che ti dona la vita al prezzo di un altra. Fino alla fine della sua stronza esistenza avrebbe ricordato che lei aveva apert...