73º

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Ce ne stavamo in salone a chiacchierare con zio Dan come se Marc lo conoscesse praticamente da sempre, io ero seduta sulle gambe Marc e lui mi teneva un braccio intorno alla schiena e uno sulle gambe. Stavano parlando dei successi della multinazionale dove lavorava Marc e io li ascoltavo ponendo qualche domanda ogni tanto. Fu così che ci trovarono Ken e Alex al loro rientro. Ecco era arrivato il momento tanto atteso e temuto. Guardai Marc negli occhi per rassicurarlo ma furono i suoi a rassicurare me. Mi alzai dalle sue gambe e andai a salutare Ken ,avevo molto da farmi perdonare da lui . Ma da come mi strinse forte capii che tutto era passato.
"Bentornata cucciola ti voglio bene"
Mi sussurrò nell'orecchio "chi è quello?"
Sorrisi ,mi staccai da lui e feci gli auguri ad Alex in modo freddo e formale. Poi tornai da Marc che intanto si era alzato in piedi e mi aspettava per le presentazioni. Mi strinse le braccia intorno alla vita da dietro e piegandosi sul mio collo mi disse nell'orecchio "amore non mi presenti?" .
Non feci in tempo a spiccicare una singola vocale che Alex sbottò furioso
"E tu chi cazzo sei?"
Otto paia di occhi si spalancarono su di lui e sulla veemenza che aveva messo nelle parole. Ma Marc non si fece intimorire , senza spostarsi dalla posizione in cui era allungò una mano verso di loro per presentarsi.
"Salve mi chiamo Marc e sono il ragazzo di Joanne" .
Alex continuava a guardare prima lui e poi me , aveva gli occhi fuori dalle orbite ,sembrava un toro nell'arena. Ken interruppe il momento di imbarazzo e prese la mano tesa di Marc presentandosi come mio fratello maggiore. Intanto Alex si era ripreso dal suo stato . Guardò con sufficienza la mano di Marc e ignorandola andò a versarsi da bere.
"Ppfff fidanzato! E sentiamo dove lo avresti incontrato? E soprattutto come hai fatto a farlo innamorare di te? Andiamo questa è una stronzata bella e buona! " esordì con un ghigno bevendo il suo drink.
Bastardo !
Mi stava offendendo al solo scopo di fare bella figura? O davvero pensava quello che stava dicendo? Ero esterrefatta. Sentivo Marc stringere i pugni sotto le mie mani, sembrava stesse trattenendosi dallo sfogarsi sulla sua faccia. Decisi di ignorare le parole di Alex mi girai tra le braccia di Marc e lo guardai dritto negli occhi mentre gli appoggiavo le mani sui grandi pettorali per calmarlo.
"Alex sei sgarbato e maleducato. Dovresti essere contento che finalmente Joanne si stia aprendo alla vita!" esclamò Daniel indignato dal comportamento del figlio.
"Andiamo papà non crederai davvero a questa storia!" continuò .
"E perché mai non dovremmo crederci sentiamo? " gli chiese Ken. Che cavolo ,dovevo solo fare in modo che lui si ingelosisse vedendomi con un altro ,non scatenare una faìda familiare.
"Zio Dan ,Ken . Non importa . Può pensare e dire quello che vuole . Io sto bene tranquilli. " cercai di rabbonire gli animi .Ma ovviamente Alex non era d'accordo.
"Si certo che dico quello che penso. Perché è la verità. Andiamo neanche tu ci credi! Guardalo non è possibile!"
Daniel si arrabbiò e Ken sbuffò ,ma l'ira che lessi negli occhi di Marc non credo che l'avrei mai più dimenticata.
Mi spostò dietro di lui e fece un passo avanti verso Alex.
"E dimmi perché mai non dovrebbe essere possibile? Cos'è non la reputi abbastanza per me? O non la ritieni capace di trovare un ragazzo? È bellissima , ha un cuore d'oro . I suoi occhi hanno lo stesso colore delle foglie bagnate dopo la pioggia ,i suoi capelli scivolano dalle mani come seta . E ha un corpo che fa invidia alle più grandi passerelle del mondo. E mi scusi ". disse guardando zio Dan. "Non ho mai incontrato nessuna che avesse tanta grazia e sensualità. Ora dimmi che ci trovi di tanto strano sul fatto che sia fidanzata? Perché sto cercando in tutti i modi di non prenderti a pugni!"
Le mie guance erano diventate porpora,per essere uno confuso sulla sua sessualità sapeva benissimo come incantare una donna. Mai nessuno mi aveva descritta con parole così belle.
Avevo la pelle d'oca. Mi avvicinai e gli presi una mano distogliendolo dalla sua intenzione di fare a pugni con Alex ,mi alzai in punta di piedi e gli poggiai le labbra sulle sue . Lui mi strinse a se e mi chiese scusa.
"Non mi importa di quello che dice. "
Cercavo di tranquillizzarlo ma in realtà non capivo l'astio e le parole di Alex.
Durante la cena l'aria era un po' pesante ,Alex continuava a guardare male Marc . Mentre Ken e suo padre cercavano di alleggerire la tensione parlando di borsa ,marketing e affari. Per il dolce ci spostammo in salone e l'efficiente Clara mi portò il solito budino . Marc volle assaggiarlo e notai che Alex si irrigidì sulla poltrona. Dopo non so se fosse per il bicchierino della staffa che zio Dan mi offrì o per i massaggi che Marc mi faceva sul collo ma mi appisolai sulle gambe e sul suo petto . Lanciai un gridolino quando mi prese tra le braccia e si alzò per portarmi a letto. Ken gli fece strada verso la mia stanza e nel mio stato ovattato mi sembrò di sentire che zio Dan e Alex stessero litigando.
La mattina mi svegliai molto presto e sentii dei lamenti di sforzo provenire dal pavimento. Mi misi seduta sul letto e stropicciai gli occhi ,misi a fuoco il povero Marc che dormiva accartocciato sul pavimento avvolto in un plaid. Oddio aveva passato la notte sul pavimento? Mi piegai e lo scossi per svegliarlo. Aprì piano gli occhi e mi fece un mezzo sorriso.
"Che ci fai sul pavimento?"
Si stiracchiò per riportare i muscoli a posto.
"Ho cercato di dormire ma devo dire che è piuttosto duro!"
Scoppiai a ridere , era davvero un ragazzo bravo e singolare.
"Mi sembra abbastanza ovvio che il pavimento sia duro. Dai vieni su. Non capisco perché con questo lettone a disposizione tu abbia dormito sul pavimento. Sai che se qualcuno si fosse affacciato sarebbe stato tutto vano?"
Mi sorrise sornione alzando gli occhi al cielo ,si alzò piegò il plaid e lo riportò nella cabina armadio. Intanto io ammiravo il suo fisico scolpito ,indossava solo un paio di boxer ed era davvero un gran bel pezzo di manzo.Poi andò alla porta e la aprì. Venne a letto e si stese sotto le coperte.
"Devi sapere tesoro che Marc non lascia mai niente al caso. Stanotte quando ti ho portata in camera ho chiuso la porta a chiave e meno male perché verso le tre il tuo caro Alex è venuto a cercarti!" disse mettendo un braccio dietro la mia schiena tirandomi verso di lui.
"Oh mio Dio !e.. e che voleva? Cioè voglio dire tu non hai aperto vero?" chiesi scioccata dalla rivelazione mentre mi appoggiavo con la testa sulla sua spalla .
"No che non ho aperto tranquilla. Penso fosse ubriaco. Biascicava parole senza senso che non riuscivo a capire del tutto. Solo una è stata molto chiara aveva a che fare con il budino."
Alzò le spalle per farmi sapere che non aveva capito cosa volesse dire ,ma io si.
Sospirai.
"Secondo me tutta questa messa in scena non è servita a niente. Non credo di aver smosso niente. O meglio qualcosa l'ho capita! Non mi reputa adatta a una relazione!" dissi affranta. Marc si girò portandomi con se nell'abbraccio ,ora eravamo uno di fronte all'altra e una delle mie gambe era finita tra le sue. Nonostante dicesse di essere confuso i boxer cominciavano a stargli troppo stretti.
"Marc !" gridai arrossendo ,nascosi la faccia sul suo viso. Mi stavo vergognando . Lui scoppiò a ridere. E gli diedi un pugno nello stomaco che non lo smosse di un millimetro .
"Smettila" dissi ridendo con lui
"Questa è la prova che il bamboccio di là parla solo per gelosia. Ti ho detto che sono in confusione ma...nnffff Cristo guardati ,sei bellissima e chiunque avrebbe un minimo di cervello impazzirebbe per averti. E io non faccio la differenza! " adesso era serio e mi spaventava,non volevo si innamorasse di me, non avrei mai potuto ricambiarlo.
"Marc ..." lo rimproverai
"Tranquilla lo so. E non credere che mi sia passata la confusione. Quando ti ho baciata non è scattato niente quindi....piuttosto dimmi devo mettermi un armatura stamattina?"
Mi guardò e scoppiammo a ridere tutti e due.
Ora noi stavamo ridendo e scherzando certo si entrambi nello stesso letto e abbracciati ma non facevamo niente di male. Tutto questo però poteva sembrare altro agli occhi di chi ci poteva vedere. E chi poteva avventurarsi ad aprire la porta della mia camera se non Alex ?
Irruppe nella stanza come una furia ,io scattai seduta e mi tirai le coperte ma non perché non fossi vestita ,avevo una canotta e il pantalone della tuta addosso. Mentre Marc se ne restò sdraiato a petto nudo con i soli boxer e la sua erezione in bella vista. Gli occhi di Alex sembrarono soffermarsi solo su quell'unico particolare prima di spostarsi su di me per guardarmi con occhi privi di vita e di qualsiasi altro sentimenti conosciuto. Girò su se stesso e andò via sbattendo la porta.
Guardai Marc
"E adesso?"
"Direi che hai ottenuto quello che volevi! È geloso fino all'osso! "
Mentre rimuginavo sulle parole di Marc preparai nuovamente la borsa per tornare a Chicago. Avevo fatto una doccia e mi ero vestita ,aspettavo Marc che finisse di prepararsi prima di scendere per colazione.
La scena di Alex e i suoi occhi tornavano a passarmi davanti al viso come se avessi premuto il tasto replay . Era rimasto male? Era ferito? Non lo sapevo . E forse mai l'avrei scoperto. Marc mi scosse dai miei torbidi pensieri e scendemmo giù.
Eravamo seduti a fare colazione ma in realtà io non stavo mangiando niente ,avevo lo stomaco chiuso e una strana sensazione mi attanagliava il cuore. Sentivo che sarebbe successo qualcosa. Chiesi a Ken dove fosse Hayley ricordavo che doveva partire ma non dove dovesse andare. Mi disse che era in Illinois con un avvocato che le stava mostrando come comportarsi quando si andava in carcere per difendere un colpevole ,lo guardai mentre con una meticolosità assurda imburrava una fetta di pane . Lui è Hayley erano una coppia formidabile . Erano sempre attenti a tutto e non lasciavano mai niente al caso o in sospeso. Ero intenta a guardare Marc e zio Dan che erano affini nel discutere di marketing e strategie per rendere le multinazionali più efficienti quando Alex spostò rumorosamente una sedia e prese posto.
Tutti si girarono a guardarlo per la poca grazia che aveva avuto nel sedersi. Mi sentivo a disagio ,lo guardai ma i suoi occhi non incontrarono i miei . Ciò nonostante notai della cattiveria nel suo sguardo.
"Allora piccioncini come avete dormito stanotte? Ammesso che abbiate dormito!"
ecco quale era il suo intento ,screditarmi. Arrossii e cercai la mano di Marc mentre con vergogna guardavo di sottecchi Ken e zio Dan . Ma nessuno di loro guardava nella mia direzione ,bensì lanciavano ad Alex sguardi di ammonizione per indurlo a non continuare. Ma Alex era Alex e quando la cattiveria aveva il sopravvento lui diventava il maestro in assoluto in materia.
Fece un sorriso di sfida ai suoi e poi si rivolse a Marc.
"E dimmi Marc la nostra cara Joanne è soddisfacente a letto? Dovresti prestarmela qualche volta!" .
Inorridii.
Marc si alzò ,Ken gettò il tovagliolo sul tavolo e guardò truce il fratello mentre zio Dan imprecava.
"Non ti permetto di parlare così della mia fidanzata .Chiedile immediatamente scusa e il mio non è un consiglio ma un ordine!"
"Uuuu hai capito il fidanzatino. Sbagliato! Io non prendo ordini da te intesi?" disse alzandosi a sua volta.
Marc fece un passo minaccioso verso di lui e strinse i pugni. Dovevo intervenire. Mi alzai e andai mettermi di fianco a Marc .
"Alex qual'è il tuo problema? Si può sapere cosa vuoi da me? Perché mi tratti sempre così male? Avanti dimmelo una volta per tutte che mi odi e facciamola finita! Non hai alcun diritto di offendere Marc . Se tuo padre non avesse accettato di farlo entrare allora avrei rispettato la sua volontà ma dato che per lui va bene tu che cosa vuoi ?"
Mi guardò con aria di sufficienza per dimostrarmi che per lui non volevo più di un cartone di latte vuoto.
"Sei sempre stata una palla al piede .Ma tutto sommato fino ad ora non sapevo come definirti. Ora lo so sei esattamente come tutte le altre . Una puttana !" sputò con veemenza e cattiveria .
Una puttana!
Una puttana!
Le sue parole continuavano a rimbombare nelle mie orecchie come un brano orribile messo a tutto volume in discoteca. Ero sopraffatta dal senso di vuoto ,era come se quella parola mi avesse svuotato di ogni fibra ,ero li in piedi e continuavo ad assorbire a ripetizione il vocabolo offensivo sotto tutti i punti di vista . E non mi accorgevo di quello che mi succedeva intorno. Marc aveva dato un pugno ad Alex . Quest'ultimo gli si era rivolto contro e mentre zio Dan e Ken cercavano di separarli continuavano a darsi pugni .
"Marc basta . Andiamo via di quì." dissi con voce stanca prendendolo per mano.
Lo tirai con me e salii di sopra mentre Alex inveiva contro di noi.
In camera come un automa presi la cassetta medica che avevo in bagno e medicai Marc .
Quando ebbi finito gli chiesi se se la sentiva di guidare fino a Chicago ,alla sua risposta affermativa presi le borse e lo pregai di portarmi via subito da quella casa e da Manhattan.
Non sapevo se avrei mai fatto ritorno un giorno, di sicuro per il momento quello che mi era ben chiaro nella testa era che dovevo andare via immediatamente .

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