88º

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Quando tornammo a casa Brawn era quasi sera, Pierre ,Rex e Caroline l'indomani sarebbero partiti per tornare a Chicago.
Erano tutti seduti nel grande salone a chiacchierare prima della cena.
Ormai l'argomento principale non era più Walker, no lui era un capitolo chiuso. Adesso non si parlava d'altro che non fosse la festa .
Che poi non avevo capito cosa si dovesse festeggiare.
Caroline era su di giri, parlava e parlava e nonostante ascoltavo quello che mi diceva tuttavia non prestavo molta attenzione a quello che stava progettando.
Mi disse addirittura di non preoccuparmi del vestito,ci avrebbe pensato lei.
Assentii ,tanto protestare con lei era fatica inutile e continuai a fingere di capire quello che mi diceva mentre continuavo a tornare con la mente a poche ore prima e ad Alex,si era dimostrato gentile e passionale e mi aveva fatto provare emozioni uniche. Al solo pensiero arrossivo e mi batteva forte il cuore.
"J ma mi stai ascoltando?" chiese Caroline ad un certo punto.
"Come ? Io,si si certo che ti ascolto." le dissi sorridendo.
Mi guardò con aria scettica ,come se avessi detto la stronzata più grande del mondo,che poi in realtà era vero.
"Sei sicura J? No perché ti ho appena proposto di ballare con me la lap dance durante la festa!" disse raddrizzandosi sulla poltrona.
La mia bocca aperta era la conferma che io non la stavo minimamente ascoltando. Diventai viola per l'imbarazzo.
"Dai Caroline lasciala stare. " la rimproverò Rex.
"Effettivamente Caroline ha ragione ,a cosa stai pensando cucciola? Hai una luce negli occhi che non ti ho mai visto. Che ti è successo?" fece Ken allentandosi la cravatta.
In quel momento avrei tanto voluto che si aprisse uno squarcio sotto La poltrona dove ero seduta e mi ingoiasse. Gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di me e io stavo morendo dalla vergogna.
Fortunatamente il mio gigante vedendomi in difficoltà venne in mio aiuto.
"Deve essere sicuramente stanca. Finalmente si è tolta un peso di dosso vero?" disse con fare paterno.
Annuii ,grata per l'intervento. Guardai Alex e nei suoi occhi vidi la promessa di continuare dopo cena quello che avevamo interrotto prima.
Stavo bene con lui e volevo starci finché gli andava bene, non mi aveva detto che mi amava ne tantomeno giurato amore eterno. Gli bastava stare al mio fianco giorno e notte e sarebbe bastato questo anche a me.
Clara avvisò che la cena era pronta e ci spostammo nella grande sala da pranzo.
A tavola c'era un bel clima di allegria e spensieratezza tutti ridevamo del corteggiamento serrato che Pierre faceva a Clara per farsi dare le ricette dei piatti che portava in tavola per proporli nel ristorante del suo albergo ,quando un scampanellata impetuosa ci distolse dalla cena .
Andai ad aprire e fui travolta dalla furia degli elementi che continuava a tenere il dito sul campanello, Julyet.
"Tu mi devi un bel pò di spiegazioni mia cara. Come hai potuto tenermi all'oscuro di tutto? Sapevi quanto ci tenevo ad essere presente. Sai quanto adoro fare l'investigatore e essere presente mi avrebbe aiutata a capire la mente di un criminale. Io credo che per un bel pò non avrò voglia di essere tua amica e .." e fortunatamente Rex venne a tapparle la bocca con un lungo bacio.
Quando vidi che la cosa stava diventando un po' troppo intima mi schiarii la gola.
Entrambi si girarono imbarazzati.
"Ehhm ,scusate non avevo intenzione di interrompervi ,ma io tornerei a tavola se mi fate chiudere la porta." feci indicando la porta ancora spalancata.
Rex tirò a se la sua fidanzata che lo guardava con aria sognante e chiuse la porta.
"Mi sei mancata piccola!" le disse baciandola ancora sul collo.
"Owwnnn Joanne non è un amore? " mi chiese Julyet.
"Oh bhe io onestamente non so se devo darti il mio parere . Hai detto che non vuoi essere più mia amica quindi.." dissi alzando le mani e facendo una smorfia indifferente.
"Sciocchezze ,lo sai benissimo che tu e io saremo due delle più grandi amiche che si siano mai viste,invecchieremo e andremo in giro con il bastone e io ti dirò ancora che non vorrò più essere tua amica e nello stesso tempo dovrò tenere a bada la dentiera che non mi cada!" disse risoluta prima di scoppiare a ridere insieme a me.
"Sei una pazza Julyet!" dissi abbracciandola.
"Lo so cara è per questo che mi vuoi bene!" rispose vantandosi.
Naturalmente si unì a tavola con noi e andò in visibilio quando seppe della festa e insieme alla sua catastrofica gemella non ufficiale come lei la definiva iniziarono a fare progetti.
Eccola lì la mia nuova famiglia allargata, tutti coloro che mi volevano bene e a cui ne volevo io. Ognuno di loro aveva avuto un significato molto importante per me,per la mia vita,per la mia vittoria.
Li guardavo come se stessi vedendo un film in TV . Erano meravigliosi ed erano lì per me e questo mi rendeva estremamente felice.
Quella sera andai a dormire da sola, Alex e Ken erano andati al Dark per un problema sorto con dei clienti troppo esuberanti.
Così nel silenzioso buio della mia stanza rischiarato appena dalla luna che si affacciava tra le nuvole ripensai a tutta la mia vita e al mio turbolento rapporto con Alex .
I suoi insulti,i suoi scherzi, le sue battute ,ma anche e soprattutto i suoi baci rubati in cucina.
Sorrisi al ricordo.
Ogni volta mi trovava appollaiata sull'isola della cucina e ogni volta mi toglieva il budino ,sembrava un rituale.
E infine la mia mente andò ai nostri momenti infuocati, alla prima volta che ero stata sua e alle sensazioni che mi aveva fatto provare.
Con lui ogni giorno era una nuova scoperta,ogni momento del giorno o della notte era ideale per fare l'amore.
E ogni volta c'era qualcosa di nuovo da imparare che sprigionava sensazioni nuove e mai provate.
Alla fine stanca da tutti gli avvenimenti mi addormentai .
Non sentii Alex al suo rientro e non lo vidi sedersi in poltrona ad osservarmi mentre dormivo.
Zia Emilia diceva sempre che ti accorgi di amare davvero qualcuno quando resti a guardarlo dormire per tutta la notte.
Ed era proprio quello che Alex stava facendo senza che io lo sapessi.
La mattina dopo era nel letto con me ma non volli svegliarlo ,gli diedi un bacio sulla fronte e mi alzai.
Volevo salutare Pierre e gli altri prima che partissero.
Feci una doccia e mi vestii velocemente ,quando scesi erano tutti in giardino a fare colazione.
C'era anche Hayley.
Salutai tutti con un caloroso buongiorno e abbracciai Hayley ,ne aveva bisogno poverina anche lei era finita nelle grinfie di Caroline e Julyet che la torturavano per la festa.
Dopo colazione io e le ragazze restammo a goderci il sole sulle sdraio prima della partenza di Caroline.
E mi sobbissarono di domande sul mio rapporto con Alex.
Volevano sapere tutto .
Arrossii.
"Ragazze io amo Alex da non so quanto, forse praticamente da sempre. Adesso stiamo vivendo un momento roseo che non so quanto durerà, non mi ha detto apertamente che mi ama. A modo suo mi vuole bene e anche se lo so che una donna dovrebbe pretendere di essere amata e tutto il resto mi accontento di quello che vuole darmi adesso. Vorrei tanto passare con lui il resto della mia vita ma ....." . Presi fiato e cercai di ricacciare indietro le lacrime.
"Sapete ho sempre sognato di sposare Alex. Di avere dei figli con i capelli neri e gli occhi grigi e di leggere loro libri all'ombra di una magnolia nel giardino della mia vecchia casa. Ma non credo che sarà mai possibile. Credevo di odiare quella casa ma ieri ritornarci mi è servito a ricordare che li ci sono tutti i miei ricordi. Forse un giorno tornerò ad abitare lì chissà. Per adesso mi godo il momento." le ragazze mi ascoltavano rapite ,come se stessi raccontando loro una delle storie tratte da 'Le mille e una notte' .
Quello che Joanne non sapeva era che dietro la siepe qualcuno si era fermato ad ascoltare le sue parole malinconiche e struggenti.

My Life           My DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora