Rientrare a Chicago non fu facile, l'occhio di Marc si era gonfiato e stava diventando viola. Mi sentivo tremendamente in colpa in fondo era a causa mia se gli era successo.
Ma la cosa più difficile era spiegare tutto a Caroline ,Pierre e Rex .Non me la sentivo di fare il remake delle ultime ventiquattro ore. Marc spiegò loro che era venuto alle mani con Alex perché mi aveva offesa e quando e se ne avrei avuto forza e voglia avrei fornito loro i dettagli più succulenti di come si era battuto per difendere la fanciulla in pericolo. Se fossi stata dell'umore adatto avrei trovato anche carino e divertente il paragone ,ma l'elegante epiteto con cui Alex mi aveva definita continuava a tormentarmi.
Marc rimase altri tre giorni con noi e grazie alle cure mie e di Caroline il suo occhio tornò presto alla normalità , da casa Brawn ogni giorno arrivavano centinaia di telefonate ma per adesso non avevo alcuna voglia di rispondere a nessuna . Sapevo di fare un torto a Daniel e Ken ma ora come ora non me la sentivo di dare spiegazioni sul mio stato d'animo.
Ripresi la mia vita di sempre fatta di corse e travestimenti ,ormai Walker e il Cobra non mancavano mai una corsa ed era sempre più difficile essere presente in entrambe le due persone ma in qualche modo riuscivamo sempre a prenderlo per il naso.
Marc veniva spesso a trovarci e ogni volta che mi scusavo con lui mi rimproverava e mi chiedeva piuttosto come stavo. Mi sgridavano tutti . Ero diventata quasi trasparente ma purtroppo la mia voglia di mangiare era rimasta al tavolo di casa Brawn.
I giorni si susseguivano e Shikamoto si fece sentire. Ovviamente voleva che stringessimo i tempi ma Walker non sembrava interessato o almeno non come volevo si interessasse . Dovevamo escogitare un piano e fare in modo che sapesse che Jayslin era in qualche modo legata al nome di Shikamoto ,sperando che Walker abboccasse. Ero finalmente tornata a rispondere a zio Dan e a Ken ma con la tacita richiesta di evitare il discorso Alex e ciò che era successo. Sentivo che mi stavo in un certo senso costruendo un fortino intorno che mi tenesse al sicuro da tutto . Quello che mi auguravo era che non si facesse più vedere o sentire.
L'arrivo dell'estate portò molto lavoro all'Eden quindi ero sempre molto impegnata sia di giorno e di sera che di notte al loop.
Eravamo dopo mille stenti riusciti a convincere Rebecca a correre per la scuderia di Pierre con la prerogativa che se l'avversario non la soddisfaceva l'avrebbe scelto da sola. Era una testa calda e tante volte le invidiavo il suo essere al di sopra delle righe e la sua strafottenza ,non si faceva piegare da nessuno.
Tranne dal figlio di mister Shikamoto, Sheen.
Un bel ragazzo con i classici occhi a mandorla che iniziò a prenderla in giro per i suoi capelli rosa ,lo sfidò con l'intento di farsi portare fuori a cena in un locale chic . Se perdeva lei lui poteva continuare a prenderla in giro per i suoi capelli ,ma se vinceva gli toccava una cena con lei.
Sheen ovviamente non si fece sfuggire l'occasione di poter saltare su un bolide superlativo e veloce come li definiva lui.
Naturalmente gli toccò portare Rebecca a cena.
Una sera al telefono con Julyet venni a sapere che Grace l'aveva contattata perché voleva il mio indirizzo ,voleva portarmi sua figlia per farmela conoscere. Rimasi sbalordita ,credevo che nonostante tutto mi odiasse ancora . In fondo dopo che avevo scoperto che il figlio che aspettava non era di ... Va be' si insomma non avrei mai creduto che si sarebbe alla fine sentita 'mia amica' .
Comunque dissi a Julyet che poteva darle il mio indirizzo tanto non avrebbe mai fatto un viaggio così lungo con una bambina così piccola. Ma di lì a due settimane dovetti ricredermi ,il telefono nel mio salotto squillò e quando risposi Pierre mi disse che c'era una persona per me nell'atrio.
Quando arrivai incuriosita mi guardai intorno e non vidi nessuno,c'erano solo Pierre ,Caroline, Marcus e altri ragazzi tutti in cerchio intenti a guardare qualcosa.
"Pierre ?"
Chiesi senza avvicinarmi,non volevo intromettermi.
"Ehi dolcezza vieni quì"
Mi fece cenno con la mano di avvicinarmi e vidi una carrozzina bianca con un fagottino biondo all'interno che sgambettava e con un pugnetto in bocca guardava i presenti. "Ehi che bel bambino? Di chi è?"
Chiesi facendo un grattino sul pancino del piccolo essere che si mise a gorgogliare contento. Non capivo se era maschio o femmina, in fondo i neonati erano tutti simili quando portavano una tutina e un pannolino.
"Ciao Joanne ,vedo che hai conosciuto mia figlia" mi girai di scatto a quelle parole e vidi davanti a me una Grace completamente diversa da come la ricordavo. Aveva i capelli legati a coda una t-shirt gialla ,un paio di jeans a pinocchietto e un paio di all-star ai piedi. Niente più tacchi e minigonne vertiginose.
"Grace?" chiesi scioccata
Si mise a ridere e mi si avvicinò .
"Già ,è bella vero? " disse accarezzando il viso della figlia ,cavolo non aveva più unghie laccate ne lunghe.
"Si è bellissima complimenti, come si chiama ?" chiesi deliziata dai risolini della piccola .
"Bhe ecco si chiama Mary J ..." rispose titubante guardandomi .
"È un bel nome ,ciao piccola Mary J benvenuta in questo mondo di pazzi .Dovrai sgomitare e farti valere per crearti il tuo posto e dovrai lottare con le unghie e con i denti per sopravvivere . Incontrerai gente per cui vale la pena lottare e gente che è meglio lasciar perdere . Ti accorgerai che alcune cose ti staranno strette ma non farti piegare da nessuno e allargale come ti pare. Insomma questo è un mondo che fa schifo ma alla fine vale la pena viverci."
mi resi conto che nessuno intorno a me fiatava e quando alzai gli occhi vidi che tutti erano emozionati.
Mi girai verso Grace e notai che si tratteneva dal gettarmi le braccia al collo ,così la abbracciai io .
"Grazie Joanne ,è il più bell'augurio che mia figlia ha ricevuto. Si chiama Mary come mia madre e J come Joanne, come te!"
Mi allontanai per guardarla negli occhi ,mai avrei creduto che saremmo diventate amiche e meno che mai che avrebbe dato il mio nome a sua figlia.
"Io ..io non so che dire!"
"Bhe c'è poco che tu possa dire J ormai è una cittadina americana in tutto e per tutto quindi dubito che tu possa dire qualcosa sul fatto che questa piccola principessa abbia anche il tuo nome!" disse Caroline riscuotendo gli assensi degli altri.
"Ok" risposi "Va bene . Ma Dio Grace perché hai fatto un viaggio così lungo è troppo piccola e sarà stanchissima !"
"Stai tranquilla Joanne ,ha dormito per tutto il viaggio non si è accorta di nulla e poi dovevo assolutamente venire"
"Perché è successo qualcosa?"
Era piuttosto strana.
"Devo dire che per un attimo non ti ho riconosciuta ,sei molto diversa da come eri prima."
Arrossì e si guardò le punte dei piedi.
"Bhe ecco non c'è un posto dove possiamo parlare un po'?"
"Certo vieni possiamo parlare nel mio appartamento"
Presi il trolley e la borsa della piccola e andammo nel mio appartamento ,le offrii caffè ma prese solo un succo perché la piccola allattava al seno. Non avrei mai creduto che Grace potesse fare un cambiamento così radicale. Mi raccontò del parto di quanto era stato difficile ma con sua madre affianco che la rassicurava non aveva avuto timore di non farcela. Beata lei che poteva contare sull'aiuto della madre io questo privilegio non lo avrei mai avuto.
"E tu Joanne come stai? Sorridi ma il tuo sorriso non arriva mai agli occhi. Che succede? Sei tornata la vecchia Joanne che si nascondeva da tutti al liceo." disse stringendomi una mano sul tavolo.
"Ma no niente è tutto ok . Vivo la mia vita ." era la frase che ripetevo spesso anche a me stessa ma non sapevo chi volevo prendere in giro .
"E Alex?"
Mi alzai e misi il mio bicchiere nel lavello ,riempii nuovamente il suo e mi affaccendai con cose che in realtà non avevano bisogno di essere spostate .
"Joanne"
Sbuffai ,già ne avevo tante persone intorno che mi stavano addosso ora ci si metteva anche lei.
"Senti Grace se ti interessa tanto Alex prenditelo pure .Per me va bene ma ti avverto solo di una cosa, dovrai badare a due bambini!"
Mi guardò come se fossi un aliena e provenissi da Marte.
"Joanne sei fuori strada. Io non sono interessata ad Alex da un bel pò,da molto prima di scoprire di essere in attesa. Lo so sono stata una stronza a comportarmi in quel modo ma ti giuro su mia figlia che è il bene più prezioso che ho che potessi tornare indietro non mi comporterei di nuovo così. Credevo che ormai ci legasse qualcosa,ovvio so che non puoi considerarmi una delle tue più grandi amiche ma...." abbassò lo sguardo ,non potevo certo riversare su di lei la mia rabbia verso Alex.
"Grace ora siamo amiche,quello che è successo in passato dimenticalo .Alex è un capitolo chiuso e sto cercando di dimenticare anche lui."
"Ok. Ma perché mai lo consideri un capitolo chiuso? Lo ami da...da... nnff praticamente da sempre. Cosa è successo?"
Feci un ghigno, a volte le domande più pesanti ti erano rivolte da chi meno te l'aspetti.
"Mi ha dato della puttana pensa un po' !" risposi allargando le braccia.
Mi guardò a bocca aperta non credendo a ciò che le dicevo ,ma forse il dolore che leggeva nei miei occhi la fece ricredere dato che lo definì poco elegantemente.
"Senti Grace io sono contenta che tu sia venuta fin qui per farmi conoscere tua figlia ,ma preferirei non parlare di Alex. Per il resto una volta che avrai finito la prenotazione se vorrai ancora restare quì ti posso ospitare io."
"E io ti ringrazio per questo. Vedi il motivo per cui sono quì non è solo farti vedere mia figlia ma anche ....si insomma ecco io volevo chiederti se ti piacerebbe essere la sua madrina. Se non ti va io capisco devi stare tranquilla sai ? Non mi offendo . Cioè so bene che adesso mi hai detto"
"Con molto piacere"
"Ecco si so che mi hai detto che ora siamo amiche ma.... Che hai detto scusa?"
Sorrisi .
"Ho detto che sarà un grande piacere per me fare da madrina alla tua principessa."
Le brillavano gli occhi e si mise una mano sulla bocca e una sul petto mentre guardava me e sua figlia.
Preparai qualcosa di leggero e cenammo mentre mi rese partecipe dei suoi piani per il futuro e mi chiese consigli su ciò che le sarebbe piaciuto fare ,l'ostetrica.
Mi congratulai con lei per l'ottima scelta ,avrebbe significato molte ore di studio e tanto sacrificio ma soprattutto non sarebbe stata presente al cento per cento per sua figlia ,era consapevole di tutto questo e mi ringraziò perché era solo merito mio.
E si che suonava strano avere complimenti da tutti per la mia mente brillante e l'ottima propensione a dare consigli . Proprio io che facevo gare e ancora non avevo un briciolo di idea di quello che avrei fatto della mia vita.
Mi chiese cosa volevo fare e quando le dissi che al momento quattro ruote un acceleratore ,la terra rossa del loop e l'incitamento della folla erano tutto quello che avevo iniziò a gridare come una pazza.
Voleva a tutti i costi vedermi gareggiare ma il loop non era posto dove portare una neonata .
C'era bisogno di una bambinaia solo che lei non si fidava a lasciare sua figlia nelle mani di una ragazzina inesperta .Avrebbe rinunciato a vedermi piuttosto. L'immagine di Pauline mi balenò davanti agli occhi ,la cuoca dell'Eden .
Era nonna da tempo memorabile aveva appena trentotto anni quando era nato il suo primo nipote e cinquanta quando era nato l'ultimo l'estate precedente. Quindi chi meglio di lei? Lo proposi a Grace e nonostante fosse un po' titubante volle fidarsi. Per la prossima corsa avremmo lasciato Mary J nelle mani sicure di Pauline e Grace sarebbe venuta al loop con me.
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My Life My Destiny
RomanceLa sua vita era un incidente del destino, almeno così le piaceva dire. Non aveva niente, non era niente. Che destino è quello che ti dona la vita al prezzo di un altra. Fino alla fine della sua stronza esistenza avrebbe ricordato che lei aveva apert...