Ora ne avrei pagato le conseguenze già lo sapevo, i suoi occhi parlavano chiaro 'preparati alla sua furia Joanne '
"Bene, sei contenta? L'hai fatta andare via, ma naturalmente era questo il tuo intento vero? Cos 'è sei gelosa? Vuoi le mie attenzioni solo per te? Bhe ti avverto non possiamo più dormire insieme ok? Io ho bisogno dei miei spazi e tu sei come una palla al piede, sei una rompiscatole, ma si può sapere cosa ho fatto di male per doverti sopportare? "
Parlava in tono sommesso, le sue parole mi stavano bruciando l'anima, stavano scavando un solco profondo al centro del mio petto, erano parole così dure e pesanti che mi stavano lasciando senza fiato. Quel che era più atroce era che mentre le diceva mi guardava dritto negli occhi affinchè le sue cattiverie facessero centro."Alex lo so che sono sempre stata un impiccio soprattutto per te , non importa se non dormiremo più insieme e se era tanto orribile per te farlo avresti potuto dirlo, ma non preoccuparti per questo, in qualche modo farò ..."
il mio tono si era afflievolito ,sussurravo quasi e gli occhi erano pieni di lacrime che minacciavano si scendere imperterrite, ingoiai più e più volte per cacciarle indietro
"Ma non è di me che voglio parlare, stai facendo del male a tua madre, lo so che è difficile da accettare ma cerca di reprimere il tuo dolore e stalle vicino il più possibile. Ha bisogno di voi in questo momento e soffre ancora di più nel non vederti. "
le lacrime a lungo tenute iniziarono a scendere lungo le guance e finivano sulla mia canotta bagnandola ."Cosa ne puoi sapere tu di come mi sento io? Tu non hai mai avuto una madre, che cazzo ne sai? Fatti gli affari tuoi!"
E continuava a ferirmi con l'odio che gli rodeva dentro.
"Si, hai ragione io non so cosa significa e si da questo momento mi farò gli affari miei, non ti scoccerò più e non ti starò più tra i piedi. Tu non hai la minima idea della fortuna che hai avuto ad avere al tuo fianco tua madre fino ad ora, darei la mia stessa vita per avere solo cinque minuti con mia madre. Pensaci Alex prima che sia troppo tardi..."
Me ne tornai in camera scossa dai singhiozzi ,non potevo sopportare oltre . Chiusi a chiave la porta nuovamente dopo mesi ormai, ma in quel momento volevo solo crogiolarmi nel mio bozzolo .
Pov Alex
Cazzo ci ero andato davvero pesante con le parole, non avevo riflettuto e ormai il danno era fatto.
Potevo sperare solo che avessi una buona stella che riuscisse a farmi perdonare.
Non meritava la mia brutalità, era l'unica che capiva esattamente quello che provavo nei confronti del triste destino che spettava a mia madre, ed ero stato un fottuto stronzo.
L'avevo ferita e l'avevo fatto intenzionalmente, mi portavo ragazze facili a casa per non dover dormire più con lei, ormai era diventato difficile per me.
Il suo corpo emanava un odore che mi solleticava i sensi portandomi a desiderarla in modo spasmodico.
Ma non era solo l'odore della sua pelle era anche il suo corpo, il suo viso, la sua bocca.
Il suo tenermi testa e la sua testardaggine, la sua risata e il suo sguardo perso quando si siede sotto le querce in giardino.
Il suo essere grande nonostante i suoi quindici anni e la sua perseveranza verso i miei continui colpi di testa.
Ed era giusto quello che aveva detto, non volevo vedere il decorrere della malattia di mia madre, sapevo che non era giusto il mio comportamento, stavo sbagliando e lei mi aveva solo fatto presente che dovevo cogliere questi attimi prima che non ne avessi più la possibilità.
E io ero stato così stronzo da riversare tutto il mio timore e la mia fottuta paura di perdere mia madre su di lei che non ne ha avuta una al suo fianco.Cristo! Stavolta era difficile sperare nel suo perdono.
Bussai alla porta della sua stanza, la sentivo piangere ed era colpa mia, ma non ci fu modo di riuscire a farmi aprire quella dannata porta.
Questa volta era davvero finita ,mi aveva chiuso fuori dalla sua vita.------------------------------------------------------
Finalmente ero riuscita nel mio intento, sorrisi nel vedere quanto adesso Alex era amorevole con sua madre e le stava sempre accanto.
Non ci guardavamo quasi e parlavamo l'indispensabile per tenere tutti a bada, non era certo il momento di spiegare o di subire rimproveri data la situazione.
Certo per me non era facile ancora non riuscivo a farmi otto ore di sonno ma almeno cercavo di riposare circa tre ore a notte e dovevo farle bastare perchè dopo iniziavano gli incubi e per non gridare restavo sveglia.
Evitavo di restare sola con lui e me ne stavo sempre in disparte, anche quando qualche sera tra Ken e Julyet riuscivano a trascinarmi da qualche parte.
Non capivo se Ken si era accorto di qualcosa e se aveva capito non lo dava a vedere, ma a Julyet non sfuggiva il mio umore, ormai mi conosceva perfettamente.
Per questo motivo si era nominata paladina degli oppressi ,in questo caso dell'oppressa, che ero io. A nulla serviva che io mi rifiutassi o inventassi un malore all'ultimo minuto, tanto non ammetteva ragione.
Si era messa in testa che io mi ero follemente innamorata di Alex e ora dovevo dimenticarlo perchè non era altro che un puttaniere, di conseguenza non adatto a me."Ju, non mi va di mettermi in ghingheri ne tantomeno di andare al Dark "
"Niente da fare Jo, ti ho detto che non puoi nasconderti a vita qui dentro e distruggerti d'amore per lui. Non. Ti. Merita! Quindi prima che io diventi una belva alza quelle chiappe e vestiti o ti porto con me con quel completo assurdo che indossi! "
"Ju il mio completo non ha niente di assurdo, e quante volte ti devo dire che non mi distruggo d'amore per Alex? "
"Jo tesoro una maglietta tre volte la tua taglia con la stampa di una mucca e un pantalone di tuta deformato sono un abbigliento assurdo , inoltre a me non la dai a bere ,Tu sei cotta di quell'imbecille depravato, quindi muovi il tuo culo e sbrigati stasera faremo strage di cuori! "
Non avevo scelta, la lasciai a frugare nel mio armadio e andai a fare una doccia, consapevole del fatto che quando Julyet si metteva in testa una cosa era praticamente impossibile smuoverla.
L'avrei accontentata ,sarei uscita con lei e avrei cercato di conoscere qualcuno sperando di riuscire a convincerla che non provavo niente per Alex.
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My Life My Destiny
RomanceLa sua vita era un incidente del destino, almeno così le piaceva dire. Non aveva niente, non era niente. Che destino è quello che ti dona la vita al prezzo di un altra. Fino alla fine della sua stronza esistenza avrebbe ricordato che lei aveva apert...