29º

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Era finalmente arrivata l'estate, la scuola era finita, i giorni trascorrevano all'insegna dell'allegria, sempre un po forzata per quello che mi riguardava, avevo iniziato ad andare al Dark e anche al Rouge, ma con Julyet andavamo anche al bouling, al mare, in discoteca.

Non c'era modo di frenarla e quando le ricordavo il suo primo giorno di scuola e quanto era impacciata lei mi diceva che io ero l'artefice della sua trasformazione.
Arrivò anche a minacciare Grace di infilarle una matita su per il suo floscio culo se solo avesse provato a riavvicinarmi.

E poi c'erano le notti, le notti intere passate a dormire tra le rassicuranti braccia di Alex.
Ma adesso lo sapevamo solo noi in casa e nessun altro.

Tutto sembrava andare per il meglio finchè Emilia non si sentì male, il dottore venne a visitarla e quando se ne andò Daniel disse che quella sera voleva parlare con tutti noi.

Non capivo cosa stava succedendo, certo avevo notato che Emilia ultimamente era diventata molto cagionevole ma non riuscivo a collegare Emilia a quello che ci doveva dire Daniel.

Dopo cena ci fecero restare a tavola, avevano un aria molto seria e questo mi preoccupava parecchio.

La notizia del cancro ai polmoni di Emilia fu come una doccia gelida in pieno inverno, a quanto avevano detto non le restava molto e anche con una terapia particolare non sarebbe vissuta a lungo.
Ecco che ancora una volta il destino si faceva beffe di me.

Ken era sconvolto ma rimase a tavola informandosi su quello che voleva fare la madre, Alex corse via scioccato.
Lo seguii, non potevo lasciarlo solo in un momento simile ,lo trovai in camera sua, guardava fuori dalla finestra e aveva le spalle curve.
Mi avvicinai e gli allacciai le braccia intorno alla vita appoggiando la guancia sulla sua schiena.
Non so per quanto tempo restammo così senza dire una parola.

Poi si girò e mi abbracciò forte, tirava fuori grossi respiri per non piangere, un uomo non lo faceva mai.

Quella notte fui io a tenere abbracciato lui era giusto così, ora era lui ad aver bisogno di me.

Ma se pensavo che questo lo avrebbe in qualche modo legato a me mi sbagliavo.

Cominciò a tornare sempre più tardi, a volte ubriaco, era diventato scontroso e molto maleducato.

Inoltre dopo un po iniziò a tornare quasi tutte le sere con una ragazza diversa che si portava in camera e se le scopava per usare il suo linguaggio.

Io e Ken ci occupavamo di Emilia, le stavamo vicini e facevamo di tutto per rendere la vita che le spettava un po più sopportabile, non accettava il comportamento di Alex ma sapeva che non poteva fare molto per lenire la sua pena.

L'estate passò tribolata, la terapia debilitava parecchio Emilia che per giorni restava a letto, io le facevo compagnia quando era sveglia leggendole libri, molte volte anche Ken si fermava in camera con noi, Daniel era molto provato dalla malattia che stava consumando pian piano sua moglie ma cercava di non darlo a vedere, Julyet era andata dai nonni per un mese ma chiamava più volte al giorno per sapere come stava Emilia e anche per svagarle la testa con le sue immense chiacchiere.
L'unico che non si faceva vedere era Alex, Emilia ne soffriva molto e quando mi chiedeva di lui le si riempivano gli occhi di lacrime.

Decisi che era arrivato il momento di darci un taglio a questo comportamento, gliene avrei dette quattro, ora mi aveva stancata.

Quella sera aspettai il momento propizio per andare in camera sua a parlargli, sapevo che si era portato l'ennesima scopetta ma non mi importava quindi senza pensarci su mi fiondai in camera sua.

"Alex dobbiamo parlare! "

Erano quasi nudi al centro della stanza che si slinguavano come due divi porno.

"Joanne non vedi che sono impegnato? Su torna in camera tua! "
disse guardandomi a malapena, continuando a palpare la tipa che emetteva striduli simili a un oca che sta per vomitare.

"Alex ti ho detto che dobbiamo parlare e non me ne vado da qui finchè non mi avrai ascoltata! "
dissi puntando i piedi e incrociando le braccia sotto al seno.

"Alex tesoro non riesco se lei mi guarda " si intromise la ragazza da sexy shop, oddio quando parlava era anche peggio.
Ma dove cavolo l'aveva trovata?

"Vedi anche la porno star è d'accordo! "

"Oh no tesoro non sono affatto d'accordo con te, sono venuta qui con l'intento di farmi questo bel maschione e tu ci stai infastidendo! "

"Oh santo cielo Alex dico davvero ma dove l'hai trovata? Ma non senti quanto è fastidiosa la sua voce? "

"Alex amore la senti come mi offende? "

Lui continuava a strusciarsi sulle curve devo dire un po troppo gonfie per essere reali.

"Ahh ,non darle retta, non starla a sentire è solo gelosa. Sai è ancora vergine e quindi si sta eccitando così !"
Maledetto stronzo! Ora ti faccio vedere io!

"Bhe si sarò vergine ok, sai non mi va di darmi al primo venuto, però onestamente preferivo di gran lunga quella di ieri sera..."
dissi fingendo nonchalance e guardandomi le unghie, sapevo di avere lo sguardo di minaccia di Alex su di me, a quanto pare avevo fatto centro
"Ma si quella rossa di ieri sera mmhh aspetta come si chiamava? Ah si ecco Patricia. Ma anche Lena non era male! Per non parlare di Maggie e Rose!" terminai stringendomi nelle spalle.

"Alex che cosa sta dicendo? Mi hai detto che ero l'unica che avevi portato a casa, mi hai fatta sentire importante! "

Oh poverina, aveva gli occhi lucidi. Patetico!

"Ma andiamo non crederai a quello che ti ha detto, davvero sei la prima che porto qui! "
tentó l'arte di convincimento con voce suadente

"Ma quale prima? Se ne porti ogni sera una diversa! "
continuavo in tono perentorio
"E dai Alex ne porti così tante che non ricordi neanche i loro nomi, qual 'è il suo? "

Ti ho incastrato imbecille!

Ora eravamo in due a braccia conserte ad aspettare che lui facesse una figura di merda.

"Certo che mi ricordo sei Roxanne giusto? "

La poverina iniziò a raccogliere le sue cose
"Beth ?"
Uno sbuffo.

"Aspetta ci sono ti chiami Layla!"

"Fanculo Alex, vedi di non farti più vedere o sentire stronzo! "

Ormai non riuscivo più a trattenere le risate.

La tipa ormai incazzata di brutto si defilò e io rimasi in camera di Alex con la consapevolezza che era furioso oltre ogni modo con me.

My Life           My DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora