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Dopo un'infinità di tentativi era riuscito a mettersi in contatto con lei. Non era stato semplice convincerla a incontrarlo ma, dopo tutti quegli anni, Nathan sapeva come riuscire a farle cambiare idea.
Non era stato facile fuggire dal luogo in cui era stato in tutto questo tempo e tornare a Holding. Man mano che camminava per la città i ricordi dei mesi passati cominciarono a riaffiorare. Ricordò quando Robert gli disse che avrebbe dovuto affiancarlo durante gli allenamenti di una nuova classe di cacciatori, ricordò quanto l'idea lo scocciasse. Sorrise quando un altro ricordo gli venne in mente: la prima volta in cui aveva visto Cassie.
– Finalmente sei arrivato – Si voltò e la vide. Indossava un lungo abito chiaro e i capelli erano legati in modo ordinato – Pensavo che non saresti venuto – continuò la donna.
– Ho bisogno del tuo aiuto – disse senza troppi giri di parole. Erano ancora davanti al portico di casa sua. Si era talmente perso nei pensieri da non rendersi conto che era arrivato a destinazione.
Lei sorrise – Mi hai detto che avevi urgente bisogno di me ma non hai specificato il motivo – Dal modo in cui gli parlava capì che era arrabbiata con lui. Come poteva biasimarla? Era sparito nel nulla senza dare nessuna spiegazione e ora, dopo tanto tempo, si era fatto vivo dicendole che gli serviva il suo aiuto.
– Ti ho già accennato qualcosa due giorni fa – disse avvicinandosi un po' a lei – Ma penso che, innanzi tutto, dovrai darti delle spiegazioni...
– Oh, tu dici? – Era decisamente arrabbiata.
– Maia fammi entrare in casa e ti spiegherò tutto. Ti dirò tutto quello che vuoi sapere...
Per un momento gli sembrò che la donna non volesse farlo entrare in casa ma poi sospirò e si avviò verso la porta di casa. Nathan sorrise tra sé ed entrò. Rimase in piedi per qualche secondo, poi lei gli fece cenno di seguirlo e si sedettero sul grande divano bianco, lo stesso in cui si era addormentato la notte in cui Maia aveva provato a mettersi in contatto con Cassie quando i Winkler l'avevano portata via.
Ovunque si girava, qualunque gesto compieva, ogni singola cosa che vedeva gli riportava alla mente quella ragazza.
– Ti sembra questo il modo di comportarti? Era necessario scappare senza dire niente?
– Io non sono scappato...
– Taci ragazzino! – urlò Maia. Si avvicinò a lui e socchiuse gli occhi – Hai idea di cosa ci hai fatto passare? Robert è in pensiero per te! Non dorme più da quando sei andato via. Si sta ammazzando di lavoro per non pensare al suo caro figliolo che è scappato via senza dare una valida motivazione! Pensi che si meriti una cosa del genere? Dopo tutto quello che ha fatto per te?
Il senso di colpa gli annebbiò la mente. Perché non aveva pensato a tutte queste cose prima di partire? E perché non si era fatto vivo nemmeno con lui? Ma si, certo che non lo aveva fatto. Come avrebbe potuto? Prese un gran respiro e guardò Maia negli occhi – Sono andato via perché avevo bisogno di risposte. Dovevo capire perché c'era questo strano legame con Cassie...
– E dovevi mancare mesi e mesi per capire che sei innamorato di lei?
– Ho sempre saputo di essere innamorato di lei – disse alzando un po' la voce – Mi riferisco a questo strano legame. Al fatto che mi sono sempre sentito come se le appartenessi e come se lei appartenesse a me. I nostri cuori battono sempre nello stesso modo. Questa cosa che riuscivo a entrare nei suoi sogni e lei nei miei. Il fatto che anche a chilometri e chilometri di distanza riesco a percepire il suo stato d'animo...
Pensava che, dicendo queste cose ad alta voce, chi lo avrebbe sentito lo avrebbe presso per pazzo e invece Maia se ne stava in silenzio e lo guardava, come se non le stesse dicendo niente di particolarmente allarmante o strano.
Nathan capì che Maia voleva altre spiegazioni quindi decise di vuotare il sacco e dirle tutto quello che era successo.
– Nel periodo in cui non ho voluto vedere Cassie, come sai, mi sono rinchiuso in casa e mi sono messo a riflettere su parecchie cose a parte questo strano legame con lei. Incontrare Ethan è stato uno shock ma allo stesso tempo mi ha fatto piacere sapere che almeno un membro della mia famiglia è ancora in vita – Prese una breve pausa e si preparò a dire il resto – Allo stesso tempo però avevo voglia di scoprire che fine avessero fatto davvero i Leighton. Non posso ancora credere al fatto che una Famiglia come quella si sia estinta del tutto e non posso neanche credere al fatto che sia finita in quel modo. Così ho deciso di fare delle ricerche e ho scoperto che mia madre in realtà era la promessa sposa di Jonathan Winkler, il padre di Cassie – Maia continuava a fissarlo ma adesso la sua espressione era cambiata – So per certo che, quella notte, è stato lui a salvare Cassie uccidendo George e con l'aiuto di Amanda sono riuscito a localizzare il luogo in cui si nascondeva. Non è stato semplice per lei e ti prego di perdonarla e di non vederla come una traditrice. Lei voleva semplicemente aiutarmi, non sapeva che sarei andato via.
– Dove si trovava John? – chiese Maia ignorando il resto del discorso.
– Antartide. Si era rifugiato in un accampamento segreto sulla barriera di Ross.
Maia spalancò gli occhi – Non dirmi che sei...
– Andato fin laggiù? Nonostante il freddo e la forte presenza di demoni, vampiri e lupi indisciplinati pronti a uccidere senza farsi scrupoli? Si Maia, sono stato la...
– Tu non hai idea di quali rischi avresti potuto correre!
– E invece lo so.. Mi sono imbattuto in strane creature prima di arrivare all'accampamento...
– Almeno lo hai trovato? Oppure il codardo è scappato anche questa volta?
– Si, l'ho trovato. Sapeva che sarei arrivato e ha risposto a tutte le mie domande.
Lo sguardo di Maia si fece di nuovo severo – E allora perché sei qui? Lui ha risposto alle tue domande, io non posso dirti niente che...
– Non mi ha dato le risposte che cercavo Maia! – la interruppe lui – Mi ha confermato che lui era il promesso sposo di mia madre ma che lei aspettava un bambino che, ovviamente, non era suo. George annullò le nozze e John sposò la madre di Morgan. Da quel giorno non ha più visto mia madre e non sa come sia morta di preciso, ma io si.
– Il branco l'ha uccisa dopo che lei aveva fatto uccidere tuo padre – disse Maia senza essere troppo delicata – Che cosa ti ha detto a parte questo?
– Nulla.. Mi ha solo chiesto di chiedere scusa a Cassie da parte sua se mai l'avessi incontrata..
– Dubitava che saresti uscito vivo da la?
Nathan scosse la testa – Dubitava che sua figlia avrebbe voluto vedermi dopo che l'ho lasciata sola in un momento così delicato – Anche in quel momento, mentre lo raccontava, non riusciva a capire come mai l'uomo sapesse tutte quelle cose – Comunque mi ha anche detto altre cose...
– Che genere di cose?
Prese un respiro – Qualcuno si era messo in contatto con lui e gli ha detto che sua figlia era in pericolo, che c'erano delle persone che la volevano morta...
– E' per via del branco... La incolpano di aver indotto il suo branco ad attaccare con l'inganno, solo per incastrarli e punirli...
– E tu ci credi? Pensi davvero che Cassie non sia in grado di difendersi da una minaccia simile? Sarebbe troppo semplice...
– Pensi che ci sia qualcos'altro dietro?
– Si, secondo me è qualcosa di più serio. John mi ha detto di riferirle di stare attenta e l'ho fatto.
Maia si alzò in piedi – Hai visto Cassie?
– Diciamo di si... Sono riuscito entrare nella sua mente e le ho detto di stare attenta... Spero solo che abbia capito che non era solo un sogno, che io ero la davvero...
– Cassie è intelligente, avrà capito sicuramente che eri tu davvero.
– Tu sai come mai riusciamo a metterci in contatto in questo modo? Sai se c'è una spiegazione a questo legame?
Maia scosse la testa – Non so davvero cosa dirti.. E' la prima volta che sento una cosa simile. Dovrò fare delle ricerche, parlare con Amanda. Magari lei sa qualcosa.
Il fatto che avesse appena menzionato la donna gli fece capire che non era arrabbiata con lei per averlo aiutato – Prima dobbiamo capire chi vuole fare del male a Cassie.
– Hai ragione. Quella è la cosa più importante! – Maia si mise a camminare su e giù per la stanza – Possibile che non si possa mai stare tranquilli da queste parti? Proprio quando cominciavamo a respirare un po' dopo la morte di George lo psicopatico...
Quella frase gli strappo un sorriso e anche lei si lasciò andare in una breve risata – Mi dispiace davvero di essere andato via senza dire niente...
– L'importante è che adesso sei tornato e che stai bene.
– Un po' ferito e ammaccato ma pur sempre vivo!
Maia sorrise e lo abbracciò forte. Nathan ricambiò subito l'abbraccio ispirando il profumo famigliare di quella donna che gli aveva fatto da madre per vent'anni.

La Cacciatrice Ibrida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora