Non appena sentì Robert uscire di casa, si alzò dal letto e si vestì facendo attenzione a non far rumore. Non voleva svegliare Ethan e farsi beccare mentre sgattaiolava via come una ragazzina. Gli lasciò un biglietto sul comodino e uscì dalla stanza chiudendo piano la porta.
Quando entrò in cucina notò che sul tavolo c'era un foglio di carta destinato a lei. Erano poche parole, scritte velocemente ma con un grafia molto curata: Torno a ora di pranzo insieme a Maia.
Si rigirò il biglietto tra le mani e sorrise. Le aveva fatto un enorme piacere vedere che Robert l'aveva difesa la sera prima. Era davvero felice di sapere che il suo affetto era ricambiato e non aveva mentito quando gli aveva detto che avrebbe tanto voluto un padre come lui. Il suo vero padre, Jonathan, l'aveva quasi lasciata morire sanguinante sul pavimento pur di non far sapere al mondo intero che era ancora vivo.
Scacciò quel brutto ricordo e si avvicinò alla porta ma la sua attenzione venne catturata da alcuni passi alle sue spalle.
– Dove stai andando?
Si voltò e si ritrovò davanti Daniel. Il viso assonnato, i capelli scompigliati e neanche l'ombra di quel suo sorrisetto fastidioso. Visto così sembrava un normale nephilim ed era quasi attraente – Non penso che Robert o Morgan saranno felici di sapere che vai in giro in una città come questa senza i tuoi babysitter.
– Non ho mai avuto bisogno dei babysitter.
– Dici? A me sembra proprio che tu ne abbia bisogno visto che Morgan mi ha mandato qua.
Frenò l'istinto di aggredirlo e si diresse nuovamente verso la porta – Non seguirmi, okay?
– Non ho nessuna intenzione di farlo.
Non rispose, non aveva affatto voglia di peggiorare la situazione con una discussione. Uscì di casa e iniziò a camminare veloce. Si accertò che quel presuntuoso non la stesse seguendo e quando ne ebbe la conferma imbocco la via che la portò a davanti casa di Maia. Non sapeva se fosse stata una buona idea piombare la senza preavviso a quell'ora ma ormai era arrivata fin laggiù e tornare indietro non aveva nessun senso.
Maia aprì la porta prima ancora che lei bussasse e l'accolse con il suo solito sorriso cordiale – Bentornata a casa – le disse – Entra dentro, fuori si congela.
Fece come le era stato detto e non appena mise piede in casa percepì una strana sensazione. C'era qualcosa di diverso in quella cosa ma non riusciva a spiegarsi cosa di preciso.
– Ti va un tè?
Cassie annuì e si diressero verso la cucina e quella sensazione iniziò a preoccuparla sempre di più. Si sforzò di capire di cosa si trattasse e pensò che forse era una sua impressione, che era tutto normale e che era lei quella che stava iniziando impazzire.
– Va tutto bene, casa? – chiese Maia mettendole una mano sulla spalla.
– Si, tutto bene.
Maia fece una smorfia – Non mentirmi Cassandra. So benissimo che c'è qualcosa che non va.
– E' possibile vedere i morti? – chiese tutto d'un fiato.
– No. I fantasmi non tormentano i vivi nel nostro mondo – disse la donna in tono serio – Perché me lo chiedi?
– Ho visto George o, per meglio dire, credo di averlo visto.
Maia spalancò gli occhi – George? Ma è impossibile!
– Lo so ed è proprio per questo motivo che penso che ci sia qualcosa sotto. L'ho visto morire davanti ai miei occhi quindi so per certo che non si trattava di lui.
– Sei sicura di aver visto lui?
– Sono sicurissima. E' uscito dall'ufficio di mio fratello e mi ha guardata.
Maia rimase in silenzio per qualche secondo, assumendo l'espressione di chi sta riflettendo su una possibile soluzione al problema.
– Credi che sia pazza?
La donna scosse la testa – No, non lo penso affatto. Piuttosto, c'era qualcuno con te? Qualcun altro ha visto George come te?
– Ero con Ethan ma lui non ha visto nessuno.
– E poi?
Cassie si sforzò di ricordare – Credo che non ci fosse nessuno...
– Credi? Non ne sei sicura?
Le stava mettendo troppa pressione – No Maia, non lo so! Appena l'ho visto ho cominciato a dare di matto e poi mi hanno sedata...
Maia sospirò – Penso che si tratti di magia. Qualcuno ti ha fatto vedere George, magari per spaventarti, conosci qualcuno che potrebbe fare una cosa del genere?
D'un tratto le venne in mente quello che le aveva detto Nathan in sogno. E se avesse avuto ragione? Se davvero qualcuno avesse intenzione di ucciderla? La sua mente iniziò a vagare e immediatamente dimenticò di George e si concentrò su Nathan. Quel sogno le era sembrato troppo vero per essere solo frutto della sua mente. Inizialmente voleva raccontare a Maia di quel sogno ma pensò che forse non era davvero il caso di allarmarla fino a quando non avrebbe avuto la prova che Nate le aveva detto la verità e che non era stato solo un semplice sogno.
– Ho saputo che c'è anche un'altra persona insieme a te e Ethan...
– Si, c'è anche Daniel. Mio fratello lo ha mandato per sorvegliarmi, come se Ethan non fosse all'altezza!
Maia sorrise – Proprio non ti piace questo Daniel, eh?
– A chi piacerebbe uno che tenta di ucciderti?
– Cosa? Di ucciderti?
– Oh niente di particolarmente preoccupante. In realtà è stato solo un'incidente.
– Cassie così mi preoccupi. TI ha fatto del male? Perché se è così...
– Un giorno mentre ci allenavamo ci siamo un po' fatti prendere la mano e stavo quasi cadendo dal tetto.
La donna trasalì e subito dopo si udì uno strano suono, come se un oggetto di vetro si fosse sfracellato al pavimento. Cassie guardò Maia e anche la donna sembrava sorpresa – Oh deve essere stato il gatto! – disse lei con un sorrisetto – Comunque, tornando a noi, se c'è qualcosa che posso fare...
– Oh non preoccuparti! Daniel non mi allenerà più quando rientreremo a New York e poi Robert lo ha già avvertito – disse pensando a quello che aveva sentito la sera precedente – Devo andare. Se Ethan si alza e non mi trova comincerà a dare di matto e mi cercherà per tutta Holding!
Era quasi arrivata a metà strada quando si ricordò della sensazione che aveva provato non appena era arrivata davanti casa di Maia. Era una sensazione strana, come se in quella casa ci fosse qualcosa di familiare. Anche il profumo che emanava la casa era diverso dal solito. Si ricordò anche di un altro particolare: come poteva un gatto fare tanto rumore? E poi da quando Maia aveva un gatto?
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La Cacciatrice Ibrida 2
FantasiaDopo la morte di suo nonno e la misteriosa scomparsa di suo padre e Nathan, Cassie decide di tornare a Holding e riprendere la sua vecchia vita, ignorando il desiderio di suo fratello di averla al suo fianco. Purtroppo, adesso che tutti sanno non...