Aprì gli occhi e si mise entrambe le mani sul petto.
Respirava affannosamente e tutti il suo corpo tremava.
Gli incubi non erano una novità per Cassie ma mai ne aveva avuto uno che sembrava così vero. Le sembrava di essere tornata ai tempi in cui sognava che un membro della sua famiglia volesse ucciderla. Solo dopo anni, grazie a Maia, aveva scoperto che si trattava di sogni premonitori e in effetti sia Morgan che George avevano tentato di ucciderla.
Adesso, però, non avrebbe dovuto avere nulla di cui temere. Morgan non era più sotto affetto di chissà quale manipolazione mentale e George giaceva morto nella cripta della famiglia Winkler.
Qualcosa si mosse al suo fianco e si voltò si scatto. Il ragazzo alzò le mani e la guardò negli occhi – Mettilo giù – le disse con uno tono di voce allarmato.
Cassie si guardo le mani. Erano sporche di sangue e, quando aprì la mano destro si rese conto che stava impugnando un coltello dalla parte della lama. Evidentemente aveva afferrato il pugnale durante il sonno ma non si era resa conto di averlo preso dal lato sbagliato.
Lasciò andare il coltello e si alzò dal letto troppo velocemente. Le sue ginocchia stavano ancora tremando quindi cadde per terra.
Nathan si alzò e le andò incontro. Voleva aiutarla ad alzarsi ma lei si allontanò.
Il sogno che aveva fatto era stato troppo realistico e sentiva ancora il sapore delle lacrime sulle labbra, come se avesse pianto davvero o forse aveva davvero pianto e urlato durante il sonno. Le sembrava di vedere ancora Nathan, steso sul pavimento con il sangue che colava dalla sua bocca. I suoi occhi che si rovesciavano all'indietro e la morte che prendeva il sopravvento sul suo corpo.
I suoi pensieri furono interrotti quando Nate si alzò dal pavimento e si diresse in bagno. Cassie pensò che si era innervosito e se n'era tornato nella sua stanza, ma poi lo sentì armeggiare con gli sportelli e i cassetti.
Si alzò lentamente e lo raggiunse. Proprio in quel momento Nate si girò e le rivolse uno sguardo preoccupato. Si avvicinò e la trascinò delicatamente dentro il bagno. La sollevò come se non pesasse nulla e l'adagiò sul lavandino.
Gli afferrò la mano in modo meno delicato e cominciò a studiarle il taglio. Non era particolarmente grave. Era piccolo ma profondo e non smetteva di sanguinare.
Qualche minuto più tardi, dopo che Nathan era riuscito a fermare l'emorragia, iniziò a medicare la ferita.
– Questo brucerà un po' – disse poco prima di versarle uno strano liquido sulla man ma Cassie non sentì nessun dolore.
Aveva smesso di tremare ma non riusciva a togliersi dalla mente quell'incubo. La risata di George le rimbombava ancora nelle orecchie e i polsi le facevano davvero male. Si guardò la mano e notò che c'era un cerchio rosso attorno al polso. Spostò lo sguardo sulla mano che Nate gli stava medicando e anche quella aveva lo stesso segno.
– Finito – disse Nate con un sorriso soddisfatto.
Alzò lo sguardò verso di lei e, quando i loro occhi s'incontrarono, a Cassie venne voglia di gettargli le braccia al collo. La paura e il dolore che aveva provato quando lo aveva visto morto accanto a lei, erano stati indescrivibili. Vederlo vivo e vegeto, al suo fianco, l'aveva sollevata e le aveva ricordato che quello era stato solo un brutto sogno.
Gli occhi di Cassie si soffermarono sulla maglia di Nathan. C'era uno squarcio rosso proprio all'altezza del petto e Cassie sapeva benissimo di cosa si trattava.
– Nate... – lo chiamò con voce tremante. Lui seguì la direzione del suo sguardo e notò che stava sanguinando.
Guardò di nuovo Cassie – Non me n'ero accorto...
Ricominciò a tremare. Che cosa stava succedendo? Perché Nathan era ferito proprio nello stesso punto in cui George lo aveva trafitto nel suo sogno?
Nathan le prese il viso tra le mani – Cassie? Guardami! – Lei distolse lo sguardo – Guardami – disse lui in tono implorante. Lei lo guardò. Aveva uno sguardo confuso ma nonostante ciò le sembrava lo stesso ragazzo forte e impavido di sempre – Devi medicarmi – le disse.
– Non posso – rispose con un fil di voce.
– Si che puoi. Mi servono dei punti...
– Non sono capace... Le mie mani stanno tremando... e se sbaglio...
– Non sbaglierai – Le mani del ragazzo erano ancora sul suo viso.
– Dillo a Ethan... Lui...
Nathan scosse la testa – No – Fece scorrere una mano sulla sua spalla e le prese le mani – Voglio che lo fai tu – disse sorridendo – Mi fido di te.
Non sapeva cosa stava succedendo. Non aveva una spiegazione logica a quello che era successo o forse non voleva cercarla. Tutto quello che sapeva era che la macchia di sangue sulla maglia di Nathan si stava allargando e che aveva bisogno di essere medicato il prima possibile.
Si guardò di nuovo i polsi e poi guardò la mano di Nate. Le loro dita erano intrecciate e Cassie non potè fare a meno di pensare che non era mai successo prima di quel momento. Avrebbe dovuto rimanere fedele a quello che pensava, non doveva abbassare la guardia e permettergli di rientrare a far parte della sua vita con il timore che se ne sarebbe andato, di nuovo. Avrebbe dovuto alzarsi, ringraziarlo per averle medicato la ferita e chiamare Ethan.
Lui la stava guardando implorante ma non spaventato. C'era fiducia in lei, si fidava davvero. Sospirò e pensò che forse, qualche ora dopo se ne sarebbe pentita, ma questo non era il momento di pensare al passato. Sarebbe stata di nuovo rancorosa nei suoi confronti più tardi, quando quella faccenda sarebbe stata risolta.
Lo guardò e sospirò – Togliti la maglietta.

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La Cacciatrice Ibrida 2
FantasyDopo la morte di suo nonno e la misteriosa scomparsa di suo padre e Nathan, Cassie decide di tornare a Holding e riprendere la sua vecchia vita, ignorando il desiderio di suo fratello di averla al suo fianco. Purtroppo, adesso che tutti sanno non...