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Morgan stava aspettando Cassie da diversi minuti quando finalmente fece il suo ingresso nel corridoio. Aveva chiesto a un gruppo di cacciatori di scortarla fino alla Sala Grande ma, vedendola sola, capì che aveva sicuramente rifiutato.
– Sei bellissima – le disse con un sorriso.
Lei ricambiò il sorriso, un po' imbarazzata – Micaela e Odette hanno fatto un buon lavoro!
Morgan non conosceva quelle ragazza, ma sicuramente si trattava della parrucchiera e della truccatrice che Evangeline aveva ingaggiato per conto suo. Ancora non riusciva a credere di averla licenziata!
– Non posso farlo – gli disse Cassie in preda al panico – Annulla tutto e andiamo a festeggiare da qualche altra parte. Potremmo prendere una pizza o mangiare cinese. A te piace il cinese? O preferisci mangiare messicano?
Stava cominciando a dire cose assurde e Morgan la blocco mettendole le mani sulle spalle – Cassie calmati! Prendi un bel respiro e torna in te – la ragazza sospirò e lo guardò negli occhi, ancora un po' preoccupata – Andrà tutto benissimo, non temere.
– E se mi giudicheranno? Se penseranno che sono grassa? Questo vestito non mi sta bene, Josephine lo aveva detto che non ho un fisico adatto per essere una cacciatrice!
– Sono stupidaggini! – la rassicurò lui – E' la tua serata Cassandra. Non sarai al centro dell'attenzione e nessuno ti giudicherà male. Se lo faranno sarà solo perché ti invidiano.
Lei annuì, non troppo convinta, e gli sorrise nuovamente.
Morgan le porse la mano – Pronta?
Cassie l'afferrò – Me la pacherai per questo!
Sorrise e insieme, entrarono nella Sala Grande.

Nathan era nella Sala Grande e, come tutti gli altri invitati, stava aspettando l'ingresso di Cassie. Non sapeva come mai ma si sentiva particolarmente nervoso. Per fortuna era una di quelle poche occasioni in cui poteva bere qualcosa e ne approfittò per rilassarsi.
Probabilmente Cassie si era chiesta come mai si era presentato in camera sua quella mattina, dopo che quell'acida della sarta era andata via, e probabilmente non immaginava che lo avesse fatto perché aveva voglia di vederla.
Si sentiva in colpa per come si era comportato in quei giorni e, quando due giorni prima lei gli aveva salvato la vita, tutta la collera era sparita.
Aveva fatto la figura dello stupido quando era quasi scappato nella sua stanza dopo averla abbracciata e ringraziata, ma se fosse stato la ancora per qualche secondo, l'avrebbe di sicuro baciata e lei lo avrebbe sicuramente rifiutata, di nuovo.
Improvvisamente ci fu silenzio per tutta la sala e capì che Cassie era appena entrata. Prima di voltarsi per guardarla, si soffermò ad analizzare l'espressione di tutti i presenti. Ogni donna la guardava con invidia e ogni uomo la guardava con desiderio. Quando guardò davanti a sé, capì il motivo.
La sarta le aveva cucito un lungo abito rosso che non faceva altro che mettere in risalto il suo fisico, quasi nei minimi particolari. I capelli le ricadevano sulle spalle e aveva un viso radioso. Aveva l'aspetto di una vera e propria principessa. A giudicare dalla sua espressione imbarazzata, capì che forse lei avrebbe preferito trovarsi in una battuta di caccia piuttosto che in quella sala dove un mucchio di sconosciuti la fissavano. Anche a lui stava iniziando a dare fastidio il modo in cui la stavano guardando e quando la musica partì, un gruppo di ragazzi più o meno della sua età, quasi si presero a pugni per andare a ballare con lei.
Purtroppo per loro, qualcun altro si avvicinò alle spalle di Cassie, facendola trasalire. Era sicuro che non avrebbe accettato di ballare con quel tizio, ma si sbagliò. Cassie gli sorrise e iniziarono a ballare scatenando in lui una reazione tutt'altro che positiva.

Quando si era presentato alle sue spalle e le aveva chiesto di ballare, Cassie stava quasi per rifiutare ma, a giudicare dal suo sguardo, capì che era andato fin lì per parlarle.
– Stai tranquilla, non essere così rigida – disse avvicinandosi un po' al suo orecchio.
– Scusa – disse mortificata – Ho solo paura di pestarti i piedi.
Daniel le sorrise e poi rimasero in silenzio per qualche secondo. Sapeva di avere gli occhi di qualcuno puntati addosso ma decise di non pensarci troppo.
– Ti chiederai come mai non mi sono fatto vivo in queste settimane.
– Avrai avuto i tuoi motivi – rispose secca. Non voleva dare a vedere che aveva aspettato sue notizie per tre settimane, non voleva sembrare così disperata e spaventata.
Daniel sorrise, probabilmente per non destare sospetti – Non mi invitano più alle riunioni – disse piano – Ho provato a origliare ma hanno fatto qualche incantesimo per non farmi ascoltare.
– Quindi tu sai esattamente di chi si tratta. Perché non me lo dici? Almeno so come muovermi, potrei iniziare a eliminarli...
– Se te lo dico mi uccideranno – disse piano. Si guardò intorno – Hanno capito che ti sto aiutando.
– Come hanno fatto a capirlo? – Daniel s'irrigidì – Non puoi parlare, vero? – Poi le venne in mente una domanda ancora più spavantosa – Sono qui?
Il ragazzo la guardò negli occhi e annuì lievemente – Adesso devo andare.
– Sei appena arrivato. Resta e goditi la festa.
– Non posso – disse piano – Cercherò di scoprire altre cose, ma non posso prometterti nulla.
– Non preoccuparti – rispose – Me la caverò, in qualche modo.
Prima che la musica finisse, Daniel si allontanò da lei e, confondendosi tra la folla, sparì. Cassie si guardò intorno nella speranza di notare qualcosa di insolito ma erano tutti tranquilli e divertiti e stavano ballando.
Cercò di allontanarsi. Il fatto che Daniel non poteva più aiutarla l'aveva turbata molto, e non aveva più nessuna voglia di divertirsi. Intercettò con lo sguardo un angolino tranquillo ma, solo dopo un paio di passi, il capostipite dei Diaz le chiese di ballare.
– Il fatto è che....
– Mi scusi Signore, ma penso che io abbia più diritto di lei – disse una voce al quanto familiare alle sue spalle – Infondo e la mia figlioccia.
Cassie si voltò e vide Robert. Quando gli porse la mano lei l'afferrò e iniziarono a ballare – Grazie per avermi salvata! Mi guardava in modo strano... – disse dando un'ultima occhiata all'uomo che, nel frattempo, aveva trovato un'altra giovane preda.
– Io ti salvo sempre, lo sai – disse in tono scherzoso.
Cassie lo guardò – Come stai? E Maia? Lei come sta?
– Stiamo bene – disse con un sorriso.
– Non si direbbe, sembri molto stanco...
– Il problema di noi "liberi professionisti" è che non possiamo dividere il lavoro con nessuno, dobbiamo fare tutto da soli.
Seguirono attimi di silenzio e poi lei appoggiò la testa sul petto dell'uomo – Mi manchi tanto Rob... – disse a un tratto.
– Mi manchi anche tu – sospirò – E mi manca Nathan...
Scrutò la folla per vedere se il soggetto in questione era ancora da quelle parti ma non lo vide.
– Non avrebbe dovuto venire fin qua e non avrebbe dovuto firmare il contratto con mio fratello...
Robert si fece serio – Sono stato io a chiedere a Morgan di assumerlo.
Cassie non poteva credere alle sue orecchie – Perché?
– Perché era la cosa giusta.
– Pensavi anche tu che sarebbe scappato nuovamente?
Robert scosse la testa – Ha imparato la lezione.
Anche questa volta la musica finì e Cassie, dopo aver salutato Robert con un abbraccio, promettendogli che sarebbe tornata tra qualche minuto per salutare anche Maia, si ritirò nell'angolo più sperduto della stanza.
– Buon compleanno Cassandra – disse una voce alle sue spalle.
Si voltò e si ritrovò il viso sorridente di Amanda. A prima vista sembrava tranquilla ma qualcosa le diceva che dietro quel sorriso si celava qualcos'altro. Cassie sorrise e continuò a camminare, non aveva voglia di parlarle.
– Vedo che Nathaniel non è con te – puntualizzò.
– Sarà qua, da qualche parta.
Il sorriso di Amanda sparì – Ti avevo detto di non girare da sola – disse facendosi più vicina.
– Come vedi non sono sola.
– Sai a cosa mi riferisco! – sibilò – Non devi staccarti da Nathan! Lo capisci che così sarà ancora più in pericolo?
Le aveva afferrato il braccio e le stava facendo male. Sembrava una pazza furiosa ma forse sapeva molto più di quanto lasciasse credere, proprio come Cassie aveva sempre dubitato.
– Qualcosa non va?
Dietro le spalle di Amanda comparve Ethan insieme a una ragazza dagli occhi color nocciola e i capelli rossi che gli ricordavano un po' quelli di Cameron.
Amanda lo guardò fingendosi divertita – Tutto bene, stavo solo scambiando due parole con
Cassie – poi si voltò verso di lei – Spero che tu segua il mio consiglio! – e sparì tra la folla.
Cassie la seguì con lo sguardo per un po' ma poi si confuse in mezzo all'altra gente e non la vide più.
– Che cosa ti ha detto?
– Niente di preoccupante.
– Sembravi terrorizzata.. – puntualizzò Ethan.
– Sarà stata una sua impressione – disse con un sorriso sicuramente poco convincete. Spostò lo sguardo sulla ragazza alle sue spalle – Che maleducato! Non mi presenti la tua amica?
Ethan s'irrigidì – Ehm si.. lei...
La ragazza si fece avanti e fece un piccolo inchino – Io sono Taylor, Signorina..
– Ma dai, che sono queste formalità? Non sono mica una principessa!
– Beh, in realtà... – stava per dire Ethan, ma sia Cassie che Taylor lo fulminarono con lo sguardo. La conosceva da due minuti e già le piaceva!
– Chiamami Cassie.
La ragazza sorrise. Era davvero graziosa e faceva una bella coppia insieme a Ethan. Chissà come mai si erano lasciati e soprattutto chissà come si erano ritrovati.
Si sentì osservata e quando spostò gli occhi, alle spalle di Ethan vide Nate. La stava fissando dall'altro lato della stanza e il suo sguardo sembrava volerle dire qualcosa, solo che non riusciva a capire cosa.
Forse era il caso di avvicinarsi. O era meglio restare dove si trovava?
Ogni volta che si trattava di lui, Cassie non sapeva mai come comportarsi. Un momento riuscivano a stare insieme senza problemi e quello dopo quasi si detestavano.
Il fatto della maledizione, poi, proprio non ci voleva. Non aveva fatto altro che confonderle la mente e pensò che anche lui doveva essere confuso.
Suo fratello aveva preso il microfono – Cassie! Dove sei? E' giunto il momento di ballare con me! – disse sbiascicando. Cassie pensò che forse aveva bevuto un po' e sorrise nel vedere suo fratello che si divertiva per una volta – Cassaaaandraaaa? Dove sei?
Cassie gli andò incontro e, quando iniziò la musica, cominciarono a ballare per primi. Pochi secondi dopo anche il resto delle persone nella sala stava ballando.
Ethan aveva invitato Taylor e Robert stava ballando con Maia. Non vi era più traccia di Daniel e Amanda e questa cosa cominciò a farla preoccupare. Poi si rese conto che aveva perso di vista anche Nathan.
Perlustrò la stanza con lo sguardo e alla fine lo trovò. Stava ballando con una ragazza che poteva avere più o meno la sua età. Lei sorrideva catturata dalla bellezza di Nathan e anche lui le scoccava qualche sorriso di tanto in tanto.Le salì uno strano senso di gelosia e distolse lo sguardo. Non poteva prendersela per una cosa del genere quando la fuori, da qualche parte, c'era qualcuno che voleva farle del male.

La Cacciatrice Ibrida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora